giovedì 23 maggio 2013

Ritrovamenti


Svuotare e riempire nuovamente un armadio, un cassetto, uno scafale è un'esperienza, quasi mistica, dagli esiti imprevedibili, fatta di scoperte, ritrovamenti e rivelazioni. Prendi le fotocopie dei corsi di spagnolo che giacevano dimenticate su uno scaffale dal 2007. Avendo accesso ad uno scanner veloce ho pensato di digitalizzarle. Magari una volta su disco uno un colpo d'occhio di tanto in tanto glielo da pure.

Ho ritrovato quell'esercizio  in cui dovevo raccontare quello che facevo, all'epoca in Spagna, tutto il giorno (NDR. un tubazzo).  In un altro compito si doveva parlare di una ricetta del proprio paese. Scelsi il risotto di mare. Avevo appena imparato a prepararlo, previo pomeriggio in collegamento con l'Italia su skype, per stupire a cena con effetti speciali certi mangia-paella . Risultato? Passò il santo e passò pure la festa e di come fare il risotto me ne dimenticai in men che non si dica. In compenso la paella so come prepararla.  

Avevo, fino a due giorni fa, un altro residuo dell'epoca spagnola, oltre al noto ciclomotore che la polizia brussellese, con leggendario tempismo, chiese di andare a riprendersi alla proprietaria alla 39esima settimana di gravidanza (vedi il reperto/2).
Si trattava di un enorme televisore catodico di un metro per un metro, pesante come una peperonata, da anni in cantina. L'altro giorno ho messo un annuncio su freecycle. Una persona mi ha contattato per prelevarlo. Prima che andasse, esanime per lo sforzo, ho notato in lui lo sguardo perso di chi è folgorato da verità rivelata. Aveva finalmente compreso perché molta gente è disposta a spendere 500€ per un televisore al plasma.

Rovistando in cantina ho trovato il triciclo di Ludo, che la madre aveva comprato su ebay quando ancora era un embrione per portarsi avanti col lavoro. Per dimenticarsene bellamente poi.
Contento, l'infante al risveglio, era contento. Leggermente interdetto, come se si chiedesse com'è che uno esce nel cuore della notte e ritorna con un triciclo.  Ci è salito su e ne è andato felice con l'aria di chi ha compreso che nella vita non è detto che uno debba sapere sempre tutto.

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