domenica 31 marzo 2013

Dogmi italiani /2

Articolo di giornale sul cioccolato belga

A quale paese allora appartengono allora, secondo gli italiani, i veri maestri dell'arte cioccolatiera?
[risposte possibili: (a)Estonia, (b)Tajikistan, (c)Nuova zelanda].
La dritta migliore viene da una frase contenuta nell'articolo che recita testualmente.
Il Parmigiano è un prodotto irripetibile, il cioccolato non lo è. Le praline belghe posso farle anch’io a Torino.
Chè un po' come dire che 'A fare la paella sono bravi tutti. Che ci provassero con il cannolo siciliano'. Oppure 'Preparare il sushi non è gran cosa. Vuoi mettere lo spumante?'.

In un vecchio post (dogmi italiani e confessioni) si parlava di cacao belga e di quel principio per il quale qualunque prodotto alimentare italiano è sempre e comunque migliore di qualunque prodotto alimentare straniero.
Ecco. E' sempre un gran bel momento quando la realtà batte la caricatura.

giovedì 28 marzo 2013

All we are saying is give poles a chance /2


....and they will [almost] fuck it up.

Magda alla cena con las otras chicas del monton.
-Vado  a pasqua dai miei. E' bellissimo, c'è neve dovunque!
É polacca. Chica del monton c'è diventata per diritto dopo due o tre corsi di francese all-spanish.
-Si, c'è neve e fa freddo. Ma solo nel posto da dove vieni. In tutto in resto del paese immagino si preveda un gradevole clima primaverile....
-Nonono. Freddo e gelo. DA-PER-TUT-TO.
-E pensare che a Natale non ci siamo andati proprio per evitare il freddo e il gelo.
-Ma a Natale non c'era neve! E non faceva affatto freddo!

Temo sarà dura quest'anno vendere lo stesso argomento. L'altro giorno pero' un intoppo si è manifestato.
-Il passaporto del bambino non è ancora pronto! Eppure al consolato avevano giurato che quattro settimane sarebbero bastate!
Per mia buona sorte rue Livourne stavolta non c'entra niente. Il consolato in questione è il suo.
-Se non ce lo danno entro domani non partiamo più!
Una impercettibile sensazione simile ad un venticello sottile si impossessa di me. Come durante un quarto di CL della Juventus.
Il passaporto arriva all'ultimo minuto e un dentista, mi dicono, mi attende già col trapano in mano.



 


domenica 24 marzo 2013

O paisà

Esempio di commento fuori luogo a post (informatamente) ironico

Nel 2009, nel giorno del No Berlusconi Day Brussellese al raduno si presentò un tale. La sua missione era illuminare gli esterreffatti presenti su quanto erano stati gonzi. Non avevano ancora capito che il problema non era Berlusconi ma il signoraggio bancario [noto cavallo di battaglia di Forza Nuova].
Ora, lo fai a Roma e ti portano via di peso. Lo fai a Bruxelles, dove simm e napule paisà (funiculí, funiculà), e finisci nei contatti facebook.
L'altro giorno, ahimè, mi ha notificato la revoca dell'amicizia per un mio commento a link non suo (vedi foto).
[Mi capita spesso dopo la lettura di alti pezzi di letteratura come questo]
É sempre una mazzata tremenda scoprire di essere irreversibilmente destinati a un baratro di ignoranza e disinformazione senza più i link quotidiani a Barnard, Messora e Bagnai.
 
Il colpo più duro però è stato conoscere le motivazioni della decisione.
C'è qualcosa che ti fa rodere il culo e io non ho tempo da perdere con gente che si comporta così.
Caspita! Visto che mi ha sgamato tanto vale confessarlo. Si, qualcosa c'è.
E non da oggi. Da vent'anni!
Il vedere trionfare sempre le peggiori idee delle peggiori fogne populiste, si purtroppo mi fa quell'effetto.

Pare che però ci sia rimedio. Si tratta di una specie di training autogeno. Consiste nel ripetersi compulsivamente, come un mantra, poche e semplici cose. A pranzo, colazione e cena. Sul bus e sotto la doccia.  
sei all'estero; sei a Bruxelles; c'è un bel mondo lì fuori; la primavera è alle porte.
Dicono che se lo fai, tutto a un tratto, le misere vicende di un paese sfortunato ed il suo sontuoso corredo di trolls complottisti ti sembreranno lontanissimi. 
Dicono.

[2013.11.04: #nemiciditalia (3) Fondamentalisti liquidi
...I fondamentalisti liquidi in genere leggono poco di ciò che è estraneo al loro qualcuno-qualcosa, per non correre il rischio di esporsi a idee diverse: perfino i loro contatti su Facebook la devono pensare più o meno come loro, altrimenti li cancellano ]

giovedì 21 marzo 2013

Not in my name


Qualche considerazione di inizio legislatura

-Governo 5s. Chi gliela dovrebbe dare la fiducia? Il PD? Peccato che non possono. Io ad esempio li ho votati nonostante facessero schifo a tutto quello a cui possono fare schifo. Per effetto di un pregiudizio filo-EU e filo-Euro. Dunque hanno mandato per votare la fiducia a tutti, anche al mostro di Milwakee se gli pare. A tutti tranne che al M5S.

-Stipendio parlamentari. Mi viene un piccolo dubbio. Ad abbassarli troppo non si rischia di eleggere gente poco qualificata? Che magari non sa nemmeno chi è il vice-presidente della repubblica o, esempio assurdo, cos'è la BCE?
Ah no, mi dicono che è già successo. Ma allora si, che li azzerino domani mattina.

-Parlamentari 5S che si sono ridotti la paga al 75%. Chi? Quelli che non rilasciano dichiarazioni e fanno parlare dei portaparola al loro posto? Portaparola che hanno il solo compito di trasmettere alla mandria gli ordini di Grillo e Casaleggio? E che non essendo in grado di farlo da soli  hanno dovuto nominare dei portaparola dei portaparola? Portaparola dei portaparola che sono entrati in sciopero del silenzio in meno di 24 ore?
E questi prendono ancora il 75% di uno stipendio pieno?! Ma bisognerebbe dargliene il 100% o magari il 200%. Debitamente convertito nella moneta futura di quando saranno al potere [NDR, i biglietti del monopoli].

-Cipro. Succede che una classe dirigente ti trasforma il paese in un paradiso fiscale per mafiosi russi. Succede poi che le cose per le banche iniziano ad andare un tantinello storte. Succede che il governo  chiede aiuti internazionali per un ammontare pari al PIL locale. E quei nazisti di europei cosa ti fanno? Oltre a osare non darglieli senza fiatare si permetteno addirittura di chiedere al governo cipriota di mettercene almeno una parte. Il quale governo cipriota per non scontentare i suoi amichetti benefattori russi decide di prenderli sui depositi dei piccoli correntisti e non esclusivamente dai grossi patrimoni come suggerito caldamente dall'Eurogruppo.
Adesso basta con questa tirannia eurocentrica! Massoni, giudaici, comunisti, ebrei, nazisti e froci! Quando ce vo ce vo.

-Domanda di riserva. A proposito di Eurogruppo, mi è venuta in mente la deputata grullina della domanda sulla BCE (ne ha parlato pure vivacité, per inciso). Non è che le si può fare la domanda di riserva? Magari la differenza tra EU e Eurogruppo la conosce.

domenica 17 marzo 2013

Parigi vs Bruxelles


Un'amica di rientro a Bruxelles dopo una lunga permanenza a Parigi mi ha aiutato a fare un confronto tra le due realtà.

-Parigi è monumentale, è un museo a cielo aperto, con le sue boutique e i suoi paesaggi. Il bello di Bruxelles è molto meno evidente. C'è ma te lo devi cercare in mezzo a tanto brutto (vedi nous, on est brol). E soprattutto devi saperlo cercare.
-Parigi è enorme. Ci si passano le ore a spostarsi da una parte all'altra.  Bruxelles è compatta, dal centro a piedi in massimo 45 minuti arrivi praticamente dovunque.
-I fitti di Parigi sono il doppio di quelli brussellesi. Anche i ristoranti sono più cari. I supermercati forse no. I salari sono equivalenti.
-I prezzi stratosferici degli affitti parigini obbligano la classe media a vivere in abitazioni più piccole. Nessuno ospita o invita a casa nessuno.
-A parigi ci sono molte comunità internazionali, ma non si dividono il territorio. Gli uni evitano lo spazio degli altri. La distinzione centro/periferia è ben marcata. Bruxelles al contrario è un agglomerato di communes e di campanili dove le distinzioni classiche sono fuorvianti.
-A Parigi ci sono molti expat, ma tenendo conto delle proporzioni, il peso sul totale è meno importante. Per contro, Bruxelles è conosciuta per la sua Eurobubble.
-A Parigi sono meno abituati agli accenti degli altri ed è meno facile farsi capire con un francese men che perfetto. Qui se ne sono fatti una ragione.

-Infine, se a Bruxelles vivi dalle parti della gare du Midi, hai modo di arrivare al centro di Parigi prima che partendo da molte delle sue Banlieu. 

giovedì 14 marzo 2013

Dammi tre parole



Come forma di omaggio postumo alla famosa canzone la primavera quest'anno sembra non avere alcuna fretta, anzi. Grazie a quel ricettacolo di virus tardo-invernali di quindici mesi ho passato il grosso della settimana a casa con l'influenza. Il bamboccio fa di tutto per sforzarsi di comunicare.

Oltre al 'perché?' di quando gli dici di non fare qualcosa tre parole sembra in effetti averle imparate ; mamma, papà e cacca. L'inconveniente è che tende a confondere un concetto con l'altro.
Come l'altra sera quando dopo aver visto Peter, l'ungaro, ha esclamato 'Mamma'. Non è chiaro se si trattasse di una richiesta di soccorso o di uno scambio d'identità. Sto in tutti i modi cercando di fargli associare la terza delle tre parole al suo significato materiale. Non fosse che per avere una tecnica aggiuntiva di rilevamento oltre all'olfatto.
L'altro giorno ero in procinto di gustarmi una porzione di 'bombe au chocolat', gioioso residuo attivo di cena con amici.
Il moccioso si avvicina, produce un sorriso a 11 denti (tanti ne ha) e esclama 'Cacca!'.
Ci stiamo avvicininando per approssimazioni successive.

domenica 10 marzo 2013

Prospettive future


Quanto sono belle le gite di un week-end fatte di traversate notturne in lande sperdute per il check-in del low cost. A cui seguono sempre orrende scoperte quali il cappuccino che ti costa 5 euro e fa pure schifo; che i ristoranti intorno alla grand place hanno il menù in tutte le lingue tranne l'italiano; che se ci mangi ti spennano come un tacchino alla vigilia del ringraziamento; che qui è ancora inverno, non come in Italia dove è già primavera.

-E tu? Ti sei stabilizzato? Nessun programma di rientro?
Mi faccio spiegare cosa si intenda per rientro. Il ridente paesello? O una qualche galera tipo Milano o Torino?
É venuto con due persone simpaticissime. Il fatto che tifino per la separazione del Veneto dall'Italia è solo un dettaglio. Un dettaglio però che rende superfluo qualunque sforzo per spiegare perché uno possa sentirsi meno straniero qua che in molti posti al di sotto delle Alpi.

Nessun piano di ritorno, ci mancherebbe.
Per la qualità della nostra vita. E per quella del piccolo Ludo, destinato a essere poliglotta ancora prima di cominciare le elementari e che ha nel DNA il diritto a non dover aver nulla a che fare col provincialismo di scuole e università prima e mercato del lavoro poi di un paese spacciato. 

giovedì 7 marzo 2013

Il budget dell'europa


Da un po' di tempo a questa parte l'Unione Europea è divenuta il bersaglio principale di populismi di vario genere. Crisi globale, recessione, austerità, fallimento di stati, regimi 
fascistoidi, disoccupazione, disuguaglianze, povertà sarebbero riconducibili a colpe dell'UE e dei suoi spaventosi eurocrati. La pioggia di fuoco e l'invasione delle cavallette[*], quelle no. Ma solo perché non ci sono ancora state. Se no lo sarebbero.

Invece le statistiche sulla spesa dell'Unione europea sembrano raccontare un'altra storia:
-La spesa annua dell'Unione europea è 130 miliardi di euro. Quella degli stati membri 6211.
-I costi dell'amministrazione sono il 6%. Il resto è fatto da investimenti a favore di stati membri o stati terzi (
where the money goes).
-La  maggior di questo 6% se ne va in costi di funzionamento. Edifici, logistica, attrezzatura etc .
-I salari dei funzionari sono lo 0.6% del budget totale. Lo 0,6% dello 0,2% della spesa pubblica europea. 
-I funzionari europei sono 55.000, quelli del comune di Parigi 50.000. A  Birmingham  sono 60.000.
-Segue un confronto tra il trattamento economico dei funzionari britannici e quello degli 'europei'. A occhio non c'è partita.

 [*] Casuale riferimento a forme di ironia questa si ben informata.

domenica 3 marzo 2013

Incomprensioni linguistiche

Metro Simonis

A cena con amici, si raccontava di quando alla ricerca di un ristorante, dopo una lezione di francese, si finí in un bordello a due passi dalla scuola. Un'altra invece ha narrato di quando fu fermata da un albanese che parlava solo italiano e dei lunghi sforzi per tentare di comunicare e che in realtà voleva solo sapere dove si trovasse la strada delle prostitute.
Anch'io avevo il mio aneddoto a tema. Una volta Ludo tornò dal negozio.
-Ha cominciato a gridare 'P-ta! P-ta! P-ta![*]' alle due donne dinanzi a noi nella coda!
Mi disse la madre sotto choc. Mi raccomandò poi di stare attento al linguaggio, che i bimbi sono come spugne, che assorbono tutto. Facile a dirsi. Molto meno a farsi quando ogni settimana quattro fabbri travestisti da centrocampisti ti costringono a trangugiare biochetasi a litri.
L'altro giorno peró l'arcano è venuto fuori e Mexes e Bonera, per la prima volta da agosto non hanno colpe. Con '(a)P-ta' il bebè intende fare il verso per 'Aspetta'. Al fine di evitare ulteriori incidenti diplomatici sono stato invitato a fargli la stessa richiesta con formulazioni diverse tipo 'Attendere prego'  o 'si prega di pazientare'.

-E che ve ne fate nel week-end? chiede la mia amica.
-Andiamo con Ludo al Makró di Machelen.
-Dal maquereau [**]?!! Col Bebé?!!

Per completare il week-end ieri ci siamo fermati a place Dailly con Ludo. C'era una giostra con un trenino pieno da bimbetti di due o tre anni. E che ti mettono come pezzo di sottofondo? Sex Bomb di Tom Jones.
 
[*] Che è il modo in cui nei dintorni della stazione metro di Simonis viene pronunciata la parola Putain dalla popolazione autoctona.
[**] Magnaccio in francese.