domenica 27 aprile 2014

Con l'auto anche al cesso /3

 Ulteriore straziante testimonianza del trattamento inumano riservato alle vetture [*]

Non c'è sarcasmo, né ironia, né satira. Non è farina del mio sacco. É prosa autentica. Realmente pubblicata su Le Soir. Nero su bianco.
Touring domanda di valutare la possibilità di rendere le corsie riservate a bus e tram accessibili alla circolazione. «Spesso colpisce il fatto di vedere delle corsie riservate a bus e tram libere, quando accanto la circolazione è completamente bloccata»
L'argomento forte arriva alla fine:
Touring definisce «anti-democratico» [*] il processo decisionale riguardante le corsie riservate ai bus «I rappresentanti degli utenti della strada non hanno voce in capitolo. Solo le volontà del trasporto pubblico sono tenute in considerazione»

Le lobbies di quelli che prendono l'autobus continuano a non fare prigionieri. Poveri automobilisti intrappolati negli ingorghi continuano ad essere quotidianamente irrisi e spernacchiati da chi gli sfreccia accanto a tutta velocità, comodamente seduto su una poltroncina di un Tram. Una volta lanciato il sasso nello stagno, è subito un fiorire d'idee (vedi foto in basso).
-Perché limitarsi alle corsie degli autobus, dice Bart, restano ancora le piste ciclabili, i marciapiedi..
-E se si trasformassero le ferrovie in autostrade? rilancia John, finiscono le noie con i treni sempre in ritardo e le città si decongestionano..

É sempre bello scoprire di non essere soli a condividere alti ideali umanitari (vedi 1 e 2 della serie).  Adesso finalmente il complotto di pedoni, biciclette, bus, tram e treni contro le vetture ha le ore contate. 

[*Quando si parla di processi decisionali antidemocratici ci ricorda subito che Bruxelles è la sede dell'Unione Europea. Una coincidenza? Se lo chiedono anche i commercianti di place Jourdan ]




giovedì 24 aprile 2014

Pas question

 

Si prenda un viaggiatore che lascia Bruxelles in aereo. Ad oggi l'ultima istantanea della città che gli rimane stampata negli occhi è il suo lembo più orientale. Suburbia noiosa e rarefatta con le case a quattro facciate di notai, medici e ministri. Una riproduzione posticcia e mal riuscita di un set di Desperate Housewives.

Il piano Whatelet punta a risolvere questo problema. Gli aerei in partenza allungheranno la traiettoria sulla città anziché svirgolare subito verso l'esterno.
Il viaggiatore potrà mitigare la suadade con un'ultima scorsa del quartiere europeo o, se proprio fortunato, con una panoramica della Bruxelles del canale, di Les Barons e della nuova immigrazione.
Certo, poi quelli che amano sollazzarsi nel qualunquismo dei luoghi comuni parleranno di quartieri popolosi, di aumento dell'inquinamento urbano.
Se un quartiere è popoloso è perché ci nascono molti bimbi. Chi non sa quanto piace ai bimbi osservare gli aerei in volo. Si divertono un mondo e al tempo stesso familiarizzano con i numeri sulla carlinga a distanza di pochi metri. Tutto oggigiorno si basa sulla matematica, da Google, ai derivati ai social network. Perché non profittare di ogni occasione per allontanarli ad un futuro di ignoranza e disoccupazione a carico del welfare?

E poi la solita lagna dell'inquinamento. In città l'aria è più densa, è noto. Così corposa ed aromatica, che quasi puoi segarla a cubetti e portartela. Se uno è asociale e non sa apprezzarla cucuzzoli dove ritirarsi non ne mancano. E comunque troppo ossigeno non fa bene. Ci si abitua rapidamente e quando si cresce si finisce per pretendere limiti al traffico, parchi e pedonalizzazioni di strade e piazze. Si sa dove si comincia e non si sa dove si va a finire.

Quanto agli eurocrati, dopo essere stati onorati delle più belle stazioni di metro, da cantieri che aprono e chiudono in un lampo, non vorranno certo spaccare il capello in quattro per poche decina di migliaia di reattori che gli rombano a perpendicolo sulla capoccia a qualunque ora del giorno e della notte.

domenica 20 aprile 2014

Holy piracy


-Oggi è la Pasqua della Resurrezione!
Gli adepti della popolare setta fanno con le celebrazioni millenarie come le multinazionali con certe antichisime coltivazioni. Le scovano in aree remote di paesi poveri, la brevettano e ne diventano proprietari (vedi Bio piracy).

-Almeno l'uovo di Pasqua al bimbo lo avete comprato?
Spiego che questo è il bello di allevare un duenne a migliaia di chilometri dalle rispettive patrie. Che non solo non è conoscenza dell'esistenza delle uova, ma nemmeno della Pasqua. E che no, il Belgio sarà pure la patria del cioccolato ma qui le uova pasquali non è facile trovarle.
É la solita storia con i non-italiani. Un po' come i cinesi che la fanno lunga con le loro risaie e non conoscono neanche il risotto allo zafferano, o i giapponesi che si  ingozzano di pesce e poi si scopre che non hanno nemmeno le padelle per cuocerlo.
Mi viene annunciato l'invio urgente di pacchi umanitari stracolmi di uova al cioccolato.  Il tutto prima che la belgicità del piccolo superi soglie di non ritorno.
Già il fatto che per strada passi il tempo a puntare il ditino ed ad esclamare 'voiture!' è un segnale più che preoccupante. (vedi in auto anche al cesso 1 e 2).

giovedì 17 aprile 2014

Arrivederci Roma....à jamais plus

Pompei, scavi
Come è andata la tre giorni romana allora?
-Mmm..certo tempo magnifico, certo bell'atmosfera, certo bei monumenti...
Il dito puntato in verticale non promette nulla di buono. Scannerizzo con gli occhi lo spazio sottostante il piano del tavolino. Il succo d'arancia ogni tanto lo si può prendere anche sotto. Ti aiuta a ragionare fuori dagli schemi e comunque un po' di contorsionismo flessibilizza le articolazioni.

Racconta del primo giorno. Autobus stracolmo, gli uni appiccicati agli altri. É belga. Non può sapere che da noi il vetro invisibile non esiste, che amiamo vivere tutti insieme appassionatamente. Ben scamazzati in spazi stretti.
-Zac, il portafoglio sparisce dalla tasca posteriore de pantalone di mio marito.

Non manco di esprimere la mia indignazione. Dico che è orribile, che non so dove andremo a finire di questo passo.
-Comunque dicevamo, lo Standard Liegi....
-Aspetta! Non è mica finita qua! Giorno della partenza. Eravamo in metropolitana, calca incredibile....
Insomma, anche a lei fottono il portafoglio, questa volta aprendole lo zainetto da dietro. Fa seguito la narrazione del rocambolesco ritorno in Belgio con famigliola al seguito, entrambi privi di carte e soldi. 
-Comunque non sono sorpresa più di tanto. Le statistiche indicano Milano, Roma e Barcellona come i luoghi in cui è più probabile per un turista essere scippato.

Che culo. Non sono di nessuno di questi posti. Da noi è diverso. Ben altro senso dell'accoglienza. Prendi il dispostivo per il pagamento del parcheggio all'uscita da Capodichino.  Non si fa a tempo ad avvicinarsi che ci si ritrova circondati da una pletora di omini che ti alitano sul collo per pagare al posto tuo.  
-A proposito delle parti tue. Siamo stati anche a Pompei. Sai? Certo sito eccezionale, certo clima splendido....
Il tavolino è di quelli lunghi e alti dell'Ikea, sotto c'è spazio. Distesi ci si sta comodi. Con quattro pannelli e qualche chiodo lo si trasforma facilmente in un sarcofago.

domenica 13 aprile 2014

Con l'auto anche al cesso /2

Al brussellese doc Place Jourdan piace cosí
La commune di Etterbeek colpisce ancora. Stavolta con il progetto di pedonalizzazione di Place Jourdan.

L'opposizione dei cittadini non si è fatta attendere.
Basta, è il messaggio, a politiche ciniche e spietate che hanno sempre e sistematicamente come bersaglio preferito l'anello più debole della società, le vetture.
Ovviamente i commercianti non potevano mancare. Place Jourdan ospita la friterie più famosa. É circondata da ristoranti e birrerie. Se l'irriproducibilità della pizza napoletana viene attribuita all'aria, perché allora a Bruxelles dovrebbe essere diverso? Che succederebbe se l'atmosfera circostante dovesse perdere il suo caratteristico aroma fumé? Si dimostri che le frites sarebbero altrettanto intensamente gialle. E le birre. Resterebbero così corpose ed aromatiche? E la carbonnade continuerebbe ad essere ugualmente gustosa?

Nessuno manca di notare la più clamorosa delle assurdità. Non solo si toglie il parcheggio, ma al loro posto si piantano ben tre alberi.
Ora, è primavera e tutti gli occhi si alzano per ammirarne le giovani e rigogliose chiome. Ma é l'aiuola sottostante che sfugge all'osservazione dei più. Siamo sicuri che questi Ecolo si limiteranno a piantarci prato inglese? Sempre a credere alla versione ufficiale?

Il tutto mentre, dalla vetta della collina adiacente, l'Europarlamento continua a sovrastare l'area, più inquietante dell'astronave di Independence Day. Mentre il brussellese lancia la sua straziante, quanto inascoltata, richiesta di aiuto umanitario (vedi locandina in basso) l'eurocrate non perde occasione per fare sfoggio di irridente indifferenza.
Insomma siamo alle solite. L'euro continua imperterrito a mietere veicoli innocenti. Finirà mai questa follia?



giovedì 10 aprile 2014

Visite spagnole

Alicante - Castillo St. Barbara
La venuta di Carmen a Bruxelles è l'equivalente del come è andata a finire di report.

Loro. Si conobbero a cinema.
-C'eravate anche voi, ricordi?
Per un film italiano, protagonista cecoslovacca, sottotitoli in spagnolo di cui lui, greco, riuscì a non capire nulla dall'inizio alla fine. Cosa non si fa per il cinema. E poi si sono sposati, e poi hanno avuto un bebè.  Lei cerca protezione dal precariato spagnolo nell'eurocrazia. Lui si sfascia a Bruxelles a botta di birre e sindrome.

L'altra. Quella che, scadutole l'euro-contratto, si ritrovò a fare la receptionist in un hotel di Benidorm. E visto che si era appena lasciata col fidanzato storico decise di sollazzarsi con un giocatore di basket 21enne, di colore ovviamente. E visto che il suo orologio biologico continuava nel suo implacabile tic-toc ci rimase anche incinta.

Gli altri. Correva l'anno 2007. La Costa Blanca era in preda ad una psicosi collettiva. Si temeva che i raccolti di paella potessero andare distrutti, che la sangria si trasformasse in succo di mirtillo, las cervezas in acqua minerale. Qualcuno parlava di pioggia di fuoco, altri di  bombardamento di meteoriti. Solo l'acquisto immediato e collettivo di una proprietà immobiliare avrebbe potuto esorcizzare il male.

In questo clima di panico, due persone appartenenti allo stesso giro di amici cominciarono a disputarsi lo stesso appartamento all'asta. A lei, fregata sulla soglia del notaio da un rilancio dell'ultim'ora dell'abietto, sarebbe bastato aspettare un anno, come saggezza cinese raccomanda, per vedere passare il cadavere del proprio nemico panza all'aria, sventrato da scoppio di bolla immobiliare.
Invece verde dall'ira decise di comprare la prima schifezza che le capitò a tiro. 
-E adesso?
Non le piace più e abita altrove. Vorrebbe fittare ma non c'è mercato, vorrebbe vendere ma ci rimetterebbe troppo.
[Nota di servizio. Merkel, poteri forti, tedeschi, eurocrati, banche! Adesso basta con questi complotti.! Quando è troppo è troppo. Basta veramente]

Noi. E voi a Bruxelles?
Una vita vissuta sull'onda delle emozioni forti.
-Vi ho raccontato di quando il bimbo vomitó in aereo? E di quando  rimasi solo con lui per una settimana?
Vorresti una medaglia? sembrano domandare con gli occhi.
Si, ma una piccola, d'argento, magari anche di bronzo...non so.

domenica 6 aprile 2014

Populismi a confronto



Per l'italiano medio delle altre regioni la colpa di quanto succede è dell'euro, della Merkel, della casta, di Van Rompuy, delle banche, del dumping sociale, degli eurocrati, dei tedeschi, del governo. Di tutti con la scontata eccezione della zia con la falsa pensione d'invalidità. Per i serenissimi veneti invece i responsabili sono quelli delle altre regioni.  

Non può sfuggire qui un elemento di esponenzialità.
-E questo è solo l'inizio. Tra poco la cosa si estenderà a Siciliani e Sardi! ringhia uno dei serenissimi in tv.
Quanto basta a riempire d'angoscia l'animo di chi rischia di doversi separare da quei splendidi bacini di voto progressista che gli hanno regalato 50 anni di DC e 20 anni di berlusconismo .

E poi l'imu, e l'irap, e Equitalia. La lista di schifezze è senza fine.
Mentre la lunga lamentazione convince lo spettatore che il Veneto deve essere l'unica regione dell'unico paese dove esiste il prelievo fiscale, le immagini  mostrano l'interno di un capannone, vuoto e grezzo, e un omino che pialla del legno.
Di colpo diventa più chiaro qual'è l'essenza del miracolo veneto. Il fatto che riuscissero a vendere prima, non che abbiano smesso di farlo ora. Roba da far impallidire S. Antonio da Padova.
E poi, non era Marchionne che suggeriva di smettere di investire se c'è crisi? Perché rinunciare al villino oggi, per investire domani? Se ai tedeschi piace stare sul mercato seguendo il manuale delle giovani marmotte non se ne può fare una colpa al produttore veneto di seggiole. 

Se non gli sta bene c'è sempre il tanko.

giovedì 3 aprile 2014

Dead Madou walking - con l'auto anche al cesso /1

Il centro di St. Josse si trova in una vallata urbana a ridosso di uno dei lati del poligono che forma il centro città. Grattacieli comunitari, casbah turca, e pittoresco stradone che viene dalle Fiandre confluiscono in un tutt'uno. Il risultato sembra quasi pensato per smentire chi dice che Bruxelles non riesce ad amalgamare le sue anime disparate. In fondo a questa specie di canyon di cemento e palazzi, turchi, eurocrati, francofoni, neerlandofoni vivono insieme appassionatamente avvolti in una nebulosa giallastra da ingorgo permanente.

Qualche tempo fa l'amministrazione comunale decise, come fa la pubblicità con i film, di interrompere cosí un'emozione e pedonalizzò uno dei due lati della 'ciappa' a V che fa da attacco alla Petite Ceinture (walking Madou).
Fu come aprire il vaso di Pandora. Gli abitanti, inabituati a dosi eccessive di ossigeno, iniziarono a perdere parte del caratteristico colorito giallognolo. I commercianti, categoria che non manca mai di manifestare il suo lato simpatico, insorsero.
Per fortuna tutto finí a tarallucci e vino. Giunsero presto le elezioni comunali e la nuova amministrazione, come primo atto d'amore, riportó tutto alla normalità, con grandi boccate di sollievo generale.
Il video in basso (è del 2013 ma l'ho trovato adesso) mostra alcune delle scene di 'giubilo'.

Per farla breve
Il belga (medio) non darebbe mai la sua vita per la patria, ma sarebbe pronto a morire per la precedenza a destra, diceva uno dei 'baroni' del film cult. E per l'inalienabile diritto di andare in auto anche al cesso,  ci avrei messo io.