giovedì 29 dicembre 2011

Manneken pis


E' un'epoca di grandi cambiamenti. Pannolini, pampers, tutine. Del resto, il piccolo budda italo-polacco é fatto cosí. Quando qualcuno decide di cambiarlo si pone all'istante una domanda tutta sua. Perché mai non cogliere la palla al balzo e fare altre due o tre pipí nel mentre? E si da pure la risposta. La performance dell'altro giorno é stata insuperabile. Si inclina su un lato prima di tirare, poi sull'altro e ritenta. Riesco ad evitare il bombardamento con scaltri movimenti della silhouette.
Per addestrare una ballerina del ventre non ci potrebbe essere di meglio.
Non contento della performance, si abbocca completamente su un fianco per poi smitragliare, con omogenea meticolosità, tutto il tavolo con le pomate, le salviette e i ricambi.

Qualcuno propone di andare in centro a vedere il manneken pis. Come se ce ne fosse bisogno.

Questa specie di annaffiatore portatile un merito peró già ce l'ha. Quello di aver smosso una famiglia da routine natalizie perennemente uguali a se stesse. Certo attraversare il centro nella calca con mandria al seguito non é molto meno arduo che farsi la Parigi-Dakar in triciclo. Ne perdo uno ogni dieci metri. Dalla qual cosa, in epoca di comunicazioni wireless in roaming, il fatturato di wind e vodafone ne ha tratto enormi benefici. Ma ne é valsa la pena dato che un'ambientazione cosí suggestiva é difficile da trovare altrove.

Insomma viva Bruxelles, che nostante tutto, riesce ancora a sorprendere, piccoli urinatori indefessi inclusi.

domenica 25 dicembre 2011

Impuntature

Eglise Sainte Alice

Ma dov'é una chiesa qua vicino? mi ha domandato l'altro giorno mia madre.
Se mi avesse chiesto di risolverle un'equazione differenziale avrei risposto prima e meglio. Un tempo c'era una chiesa nei paraggi ma se non sbaglio fu teletrasportata altrove dagli alieni (vedi sparizioni misteriose). Succesivamente un vicino calabrese mi aveva dato l'indirizzo di una chiesa con messe in italiano a St.Gillis. Sfortunatamente l'informazione mi é rimasta in memoria per un tempo inspiegabilmente breve.
In compenso, non lontano da qui, c'é la moschea più grande del Belgio. Rispondo per restare in tema di montagne che vanno a Maometto.
Ma quando dici chiesa deve essere per forza cattolica apostolica? No perché dietro l'angolo ce ne sarebbe una siriana ortodossa...


Alla fine cercando la farmacia di turno per Ludo la chiesa cattolica la troviamo, Sainte Alice. Esiste davvero, é vicinissima e non é nemmeno frutto della fantasia perversa di uno sceneggiatore (vedi Le resto italien).
A proposito di fantasie perverse, a volte ti chiedi se ha senso scrivere un blog quando la realtà sconfigge in modo cosí clamoroso l'immaginazione. Come nel caso del nuovo ministro spagnolo dell'economia che in precedenza era stato il capo della filiale spagnola di Lehman Brothers. Del resto Rajoy era stato chiaro, prima mi votate e poi vi dico chi sarà il ministro (vedi que se vayan casi todos). Ha vinto ugualmente per cui, a ragion di logica, se avesse nominato il maggiordomo di Rockfeller nessuno avrebbe avuto diritto ad aprire bocca.
In breve, quale occasione migliore per riproporre un vecchio quesito, tipicamente natalizio. Cattivo uso della sovranità popolare é sinonimo di mancanza di sovranità popolare? Al cenone del resto bisognerà pure parlare di qualcosa.

giovedì 22 dicembre 2011

Nuove frontiere

Fiume Rubicone

L'era della doppia residenza é finita. L'arrivo di Ludo e l'aria bella che tira in Italia (caccia ai conti all'estero di italiani, verifiche su gente che non dichiara nulla al fisco, etc ) mi hanno convinto a passare quel Rubicone personale rappresentato dalla soglia del consolato di rue Livourne, per l'iscrizione all'AIRE (anagrafe italiani residenti all'estero).
L'avventura, perché di quello si tratta, comincia bene. All'entrata un foglio avvisa dello sciopero generale. Alcuni servizi potrebbero essere sospesi.
-Ci ho messo due ore per venire. Tutto inutile, si lamenta una ragazza.
Io invece riesco ad entrare. L'impiegato mi da un modulo. Mentre compilo arriva uno disperato.
-Aiuto. Siamo stati derubati di soldi e documenti!
-Ah no! Non posso aiutarla. Vada all'aiuto sociale...
E' sempre bello avere qualcuno su cui contare quando si é nei guai all'estero.

-Per suo figlio invece deve rivenire, mi dice. I terminali sono in panne. Dovrebbe andare allo sportello unico. Ma non credo troverà qualcuno... 
Gli chiedo se sa almeno quale sarà la sua nazionalità, essendo nato in Belgio da madre polacca.
-Italiana, senz'alcun dubbio. Mi risponde.
L'ho sempre detto che ci vuole culo nella vita.
-Caro Ludo, comincia a farti venire qualche idea per racimolare i 30000€ di debito pubblico di tua competenza, gli dico di ritorno a casa.
Quello sgrana gli occhi, corruccia la bocca, sembra quasi dire con lo sguardo, non so cosa significhi ma suona tanto di padulo post-natale.
Il povero Ludo continuerà, almeno per ora, ad essere l'apolide di sempre. Io in compenso sono tornato ad essere un cittadino modello.

domenica 18 dicembre 2011

Bontà pre-festive


L'imminente arrivo delle festività natalizie é reso visibile dall'evidente innalzamento del livello di bontà connesso al periodo.
L'altro giorno ho finalmente offerto alla classe di francese il promesso brindisi in onore di Ludo. Champagne francese o Prosecco veneto era il dilemma della vigilia? Nell'incertezza li ho portati entrambi. Sembrerebbe che il prosecco possa aver vinto nel gioco delle preferenze. Non me la sono sentita nemmeno di negare una parola di conforto per i madridisti affranti per l'ennesima batosta interna col Barça.
Ma l'1-3 é un risultato eccellente, gli ho detto. Due anni fa fu 2-6, l'anno scorso 0-5. Io ci  vedo una chiara inversione di tendenza.

Ci é stato finanche proposto di partecipare ad un progetto letterario. Uno scrittore fiammingo cerca brussellesi d'importazione disposti a collaborare. Ognuno di essi racconterà una storia di fate, di folletti o comunque di fantasia del proprio paese. Il requisito é che la favola sia stata tramandata oralmente. Inoltre non deve essere una di quelle globalmente conosciute. Ci saranno dei video e un libro che le lega tutte in una specie di Mille e una notte brussellese.
Mi é subito venuto in mente cosa raccontare.
C'era una volta un paese governato dal migliore statista degli  ultimi 150 anni dove l'economia andava molto meglio che altrove. La gente era prospera, aveva case, conti correnti e riempiva i ristoranti. Fu proprio allora che perfidi poteri globali accecati dall'invidia si misero in azione...  
-Scusa ma almeno i bambini ci credono a questa favola?
-Non saprei. Penso di no.
-Ma allora lo vedi che non li hai capiti i requisiti.

I miei eroi saranno gli ScorzaMaurielli. Ora mi serve la storia.

giovedì 15 dicembre 2011

Il mio nemico ha la carta visa


Ero l'altro giorno al centro commerciale di Woluve. C'era una ragazza italiana che parlava al cellulare. Diceva di aver speso 200€ alla Prenatal per suo figlio, e di averne spesi altrettanti in giro per negozi. 400€ di acquisti d'impulso, non preventivati. Magari un giorno la vedremo sfilare in un qualche corteo contro le banche che opprimono la gente per mezzo del debito.

Quanto a noi questi livelli non li abbiamo raggiunti però il nostro bel contributo l'abbiamo comunque dato. 150€ di spesa. Chiaro, tutte cose utilissime, indispensabili. Indispensabili le pentole. Dovreste vedere come eravamo deperiti senza. Indispensabili i nuovi bicchieri. Finora bevevamo raccogliendo il liquido nell'incavo della mano per poi aspirarlo a mo di gargarismo. Lo so, é brutto a dirsi. Per non dire dell'imprescindibile tartine du pecheur a 8€ e dell'irrinunciabilissima creme espresso a 3€. Phiuh, ancora pochi minuti e poi sarebbe stato troppo tardi, si leggeva nello sguardo dell'addetta.

In realtà non è colpa nostra. Le luci, gli arredi, le vetrine, le offerte, il marketing, le promozioni trasformano questi shopping centers in moderni santuari dove non si può e non si deve resistere. Andarci e non comprare nulla è come andare in chiesa e non fare l'offerta. E' come prendere la comunione senza aver fatto il segno della croce. La religione ufficiale ti castiga con l'inferno delle anime. Quella del consumo ti schiaffa nel girone dei perdenti, popolato da chi non spende e ostenta.

Si dice che l'assassino nel giallo della crisi globale sarebbe la finanza. Non mi convince. La finanza magari è il complice, magari l'avvoltoio che profitta di una situazione creata da altri. Ma il vero colpevole é l'apparato culturale che spinge gli individui, gli stati e l'umanità intera a vivere al di sopra delle loro possibilità.
Il mio nemico è la pubblicità.

domenica 11 dicembre 2011

Prodigi della natura


Ci sono gatti che possono saltare da fermi in verticale fino a due metri, formiche in grado di trasportare carichi infinitamente surperiori al loro peso corporeo. Poi c'é un neonato. Lo vedi e ti domandi, come farà mai un essere microscopico a produrre tali quantitativi di cacca. Ecco un altro bel quesito esistenziale a cui Science & Vie potrebbe ben dedicare una pubbliacazione hors de serie.

-Ti metto l'allarme alle 6 per andare a prendere i tuoi.
-E' ridondante, ho risposto, con la sveglia naturale che ci ritroviamo.
Avevo ragione. Questo prodigio della tecnologia funziona alla perferzione. Cinque alle sei e scatta l'allarme. Soddisfatti, siamo soddisfatti. A chiedere il rimborso non ci pensiamo proprio.

Rientro a casa e trovo mio padre sotto shock. Si é fatto il cappuccino con il Rice dream, bevanda biancastra a base di riso. Pensava fosse latte.
La panetteria all'angolo di Edith Cavell, ha croissants e torte meravigliosi. Per non dire dei brownies e del molleau au chocolat.
-Eh si ma questo caffé fa schifo.
Allo psicodramma dell'espresso l'italiano all'estero non sfugge. Come pure alla legge secondo la quale a Bruxelles non si deve mai parlare italiano pensando di non essere capiti. E non si sfugge nemmeno al suo esatto opposto, quando per esempio si chiedono informazioni alle persone in italiano come se nulla fosse.
-Le domande alla gente le riusciamo a fare, mi hanno detto di ritorno dal supermercato. Il problema é che non capiamo quello che rispondono.

La ressa il primo giorno d'iscrizione ai corsi di lingua. Altro bel mistero degno dell'attenzione di  Science & vie.

giovedì 8 dicembre 2011

Il post del postero

Mi chiamo Ludo.
Fosse stato per me sarei rimasto dov'ero. A occhio e croce mi pare un un postaccio qui fuori. Non pensate non sappia nulla di quello che é avvenuto in questi nove mesi. Me ne é giunta voce nel micro universo acquoso e ovattato dove mi trovavo. Tsunami, tragedie nucleari, rivoluzioni, guerre, soppressione di tiranni, crolli finanziari, perfino il nuovo governo belga. Ecco, quest'ultimo é stato il segnale  che il tempo di uscire era venuto. Di sabato notte, ma solo per rendere felice la fisioterapista e la ginecologa che si trovava in qualche landa a due ore da qui.

Sono stati lunghi questi nove mesi. Con mia madre che aveva i blues. Si commuoveva per tutto, anche per Basilicata coast to coast. Ma Basilicata coast to coast non é triste. Si metteva i giocattoli sulla pancia e mi suonava i versi degli animali più strani, a volte persino l'inno polacco. E poi si preoccupava già per il mio futuro. Mio padre provava a tranquillizzarla. Nessun problema, diceva. Se é biondo con gli occhi azzurri lo mandiamo in Italia, se no in Polonia. Sono ancora troppo piccolo per capire appieno il senso di questa affermazione però suonava bene. Peró mia madre si indispettiva e diceva che lei intendeva altro.
Poi c'é mio padre. Il dottore aveva stimato il mio peso del 20% sopra la media e quello subito ha iniziato a chiamarmi obesino. Diceva che facendo le proporzioni era come se lui pesasse 100 chili. Non é bello. Manco nato e già devo avere i complessi.
Ha un blog. Lo chiamo blog per carità di patria (quella degli altri s'intende, io mica ce ne ho una). Più che altro mi sembra un minestrone. Per mesi ha parlato di tutto, semafori pedonali, complotti, primati, supermercati, ciclomotori, postini. E su di me? Nemmeno una riga. Solo una vaga allusione per dire quanto aveva risparmiato sul mio passeggino e niente più.

In compenso ha mostrato il video delle mie ecografie a cani e porci. Se non fossi cosí microscopicamente piccolo e avessi la benché minima idea di cosa fosse, farei un esposto al garante della privacy.
Oggi arrivano anche i miei nonni, per completare il presepe. Quest'anno é la montagna che va a Maometto. E tutto in mio onore. Si esprimono in una lingua rumorosa piena di vocali. Mia madre invece utilizza una lingua dalla sintassi stranissima, come quando il gatto passa sulla tastiera. E' piena di sibili, un po' come succedeva al mio bisnonno se gli cadeva la dentiera. I miei comunicano in una lingua che chiamano inglese, o almeno credono loro che lo sia. Invece tutte le signorine vestite di bianco che mi girano attorno si esprimono in un idioma cantato con parole cortissime e tutte attaccate. Sono appena uscito e ho già il mal di testa. 
Ok, é andata. Sono fuori. Son contento di esser nato ma mi dispiace. Mi dispiace di esser nato ma son contento.

domenica 4 dicembre 2011

Paese che vai postino che trovi



Suona il postino al citofono.
-C'é un pacco per lei, glielo lascio nel portone. E' sabato mattina deve avere fretta
-Ma no, aspetti. Scendo Subito
-ça va.
Quando arrivo trovo il pacco nelle mani della signora del secondo piano.
L'ho trovato qua per terra, mi  dice. Contiene un set di tre pezzi di Sponge Bob. Il bicchiere é lesionato.

Avevo raccontato di una precedente disavventura in un ufficio postale ma lí era St. Josse, quartiere d'immigrati. Gente brutta e nera. Finalmente le poste decidono di assegnarci come ufficio di riferimento quello ben più ariano di Cortenberg. Ma l'andazzo é sempre lo stesso
Riceviamo  una consegna da Amazon. L'addetto allo sportello prende l'avviso. Inizia a perdere tempo, parlotta nel retrobottega. Guarda il pacco, lo riguarda. É aperto.  
Not again, avrebbe detto David Cameron.
-Lo abbiamo ricevuto cosí.
Si contorce come l'anguilla che sente come imminente l'arrivo del pranzo di capodanno.  In realtà sa benissimo che é stato aperto da un collega.
-Allora ci dia una copia della constatazione. Se lo avete ricevuto cosí sarà stato di sicuro verbalizzato.
Arriva il capo ufficio, una donna. Inizia ad arrampicarsi sui vetri tale maestria da fare impallidire la donna ragno.
-Sii. Fate bene a rimandarlo indietro. Ma certo, dovete sporgere reclamo. Ecco il numero ed ecco il link.
Sul sito il pacco risulta peró rifiutato dal destinatario in quanto non conforme all'ordine. Iniziamo a perdere la pazienza e inviamo il reclamo. La risposta rasenta livelli di omertà degni di un romanzo di Sciascia.
Alla fine la colpevole diventa Amazon, che invece rifa la spedizione senza fiatare.

Si parla sovente di mele marce. Una categoria, si dice, non deve sentisi sotto accusa per il comportamento di qualcuno. Il che é logico, a condizione peró che i disonesti siano individuati e emarginati dagli altri. Se invece i misfatti dei colleghi anzicche essere riportati vengono coperti e i 'favori' si fanno nelle speranza/certezza di una futura 'restituzione', in quel caso marcia non é solo una mela ma tutta la piantagione.

giovedì 1 dicembre 2011

So' fratelli a noi, ci vengono a liberà

Mimmo Cavallo - Uh mammà

Berlusconi ha finalmente rassicurato gli orfanelli disperati e tutti quelli che dalla sua caduta sbraitano come sabine rapite. Darà giusto il tempo a Monti di dare una rapida pulitina alla stalla e poi ritorna, elegge il suo maggiordomo e si fa nominare presidente della repubblica.
Puó diventare interessante a questo riguardo il modo in cui, dicono, é stato eseguito il complotto che lo ha rovesciato.
Decidono che Berlusconi non va bene e iniziano a ridergli in faccia. Poi, siccome gli italiani non sono svegli abbastanza da mandarlo a casa da soli, gli svalutano le aziende di famiglia e quello finalmente molla il colpo.
Contengo a fatica l'eccitazione. Si tratta del complotto più bello di questo mondo! Come si farà a partecipare? C'é un'email, un numero verde? No, in realtà non c'é. Ma esiste comunque il modo di contribuire alla causa. Basta smettere di acquistare i prodotti dei Big spenders, i principali inserzionisti Mediaset. Si immagini la soddisfazione poi, se dovesse funzionare, nel raccontare ai nipoti di aver preso parte alla cospirazione che fece fallire Mediaset.

Poi ce n'è un altro di complotto, ancora più bello se si puó. L´ha elaborato Dirk Meyer, professore all´università delle forze armate tedesche. E' il piano per l'uscita della Germania dall'eurozona. Si parte con la chiusura improvvisa delle banche un lunedì qualsiasi e il contestuale blocco di frontiere e transazioni finanziarie. Le banconote presenti in Germania verrebbero timbrate con inchiostro magnetico anticontraffazione. Tutto questo porterebbe nel giro di un anno alla creazione di un Euro nuovo, altissimo, purissimo, levissimo aperto solo a Germania, Olanda e Finlandia.
Se si pensa che tutto ciò possa essere ispirato da gretti egoismi nazionali ci si sbaglia. Il movente é esclusivamente umanitario. Non si é detto infatti che l'euro é lo strumento della dominazione tedesca? Non si é detto inoltre che stampare moneta é il mezzo per ottenere la felicità universale, ma che non lo si può fare per l'azione della Spectra international che ha imposto l'euro?
Magari gli strateghi della Bundeswehr, divorati dal rimorso, si sono pentiti delle loro malefatte. Come nei film sono diventati di colpo buoni e hanno deciso di lasciarci finalmente liberi di stampare tutta la carta igienica colorata che ci pare.
Era quasi tutto pronto. Peccato che poi si sono scordati di non farlo pubblicare sul giornale.