giovedì 28 febbraio 2013

Reazioni pacate


Non c'è ragione di perdere i nervi, di non accettare le cose con pacatezza.
Che ci importa se un tedesco sbarella e osa esternare quello che tutti pensano in Europa. Gli si toglie il saluto, gli si mette il muso e passa la paura. E gli inutli isterismi dei giornali belgi che parlano a piena pagina di nuova crisi per la zona euro, di tsunami finaziario? Esagerati. Hanno molto da imparare da noi italiani. Se guardassero un po' più Porta a porta, Studio aperto, saprebbero che a noi italiani dello spread 'che_ce_frega_?'.
Come diceva sempre mia nonna, calma gesso,yin e yang.

Al questo riguardo, ecco un link che spiega cosa fare per ottenere il passaporto belga. Gli stranieri non nati in Belgio possono chiedere la nazionalità belga dopo 7 anni di residenza legale all'ufficiale di stato civile. Il procuratore del re puó dare parere negativo che deve esserre in ogni caso motivato e contro cui si puó fare ricorso.
Quanto ai minori di 12 anni, i bambini devono essere nati in Belgio e abitarci dalla nascita. I loro genitori devono abitare in Begio da 10 anni e almeno uno dei due genitori deve diporre di un permesso di soggiorno illimitato.

Buona belgizzazione a tutti.

sabato 23 febbraio 2013

Aiuto, gli asini votano!

Cittadini, in coda per il rimborso IMU, sorpresi dall'ondata di gelo
 
[Post elettorale anticipato contenente qualche consiglio per vivere in serenità il giorno dello scrutinio]

I media belgi sono come la vegliarda del quarto piano che curiosa nella vita degli altri, avendone le tasche piene della propria. L'altro giorno ad esempio la Libre ha pubblicato uno speciale di 16 pagine sul voto italiano. Arrivato al quinto paginone ho alzato le mani, ho messo da parte l'inserto e gliel'ho data vinta.
Quanto la fanno lunga. Sarà capitato a tutti di fare un po' schifo alla minchia.

Comunque non bisogna fare tragedie per il fatto che il resto dell'umanità commisera il tuo paese.  E questo solo perché i sondaggi danno al 30% qualcuno che non supererebbe la soglia di sbarramento nemmeno nel Burkina Faso. Come non ne farei una tragedia neppure del rischio di dover uscire di casa col Burqua, dopo i risultati elettorali. Fa parte degli imprevisti della vita di un espatriato.

La verità è che all'estero sono accecati dall'invidia. Perché sanno bene che niente e nessuno ci priverà dell'orgoglio di essere i migliori del continente al quale apparteniamo. Che nessun altro riuscirà ad eguagliarci, mai e poi mai.
No, essere il più avanzato dei paesi del Nord Africa non è da tutti.

 PS: fonti informate confermano che vendere in tempo tutti i titoli di stato e trasferirne il ricavato sul proprio conto estero aiuti a ravvicinarsi al nirvana. Resta lunedì per farlo.

giovedì 21 febbraio 2013

Elogio del meno peggio



Si nota recentemente una proliferazione di post di gente che annuncia in pompa magna la propria intenzione di non esprimere un voto valido. Sarà bene rivelarla a pochi giorni dal voto la verità choc #1.  Si tratta di elezioni, non di referendum, e non c'è quorum. Mille parlamentari saranno eletti in ogni caso, dovessero votare anche solo Monti e Napolitano [e io].
Non esprimersi di certo non è un dispetto, anzi. Essere eletti col solo voto della mamma e della sorella è da sempre il sogno di molti. Non è nemmeno un granché come protesta, essendo solo un atto contenente un unico e banalissimo significato politico; mi va bene quello che decidono gli altri, qualunque cosa sia.
Ora, se a uno va bene quello che decidono gli altri perché mai prendersi la briga di spammare la rete con post e commenti in cui si annuncia al mondo perché lo si fa? Non sarebbe preferibile tornare a guardare Amici o Master Chef e lasciare in pace coloro ai quali si è delegato il compito di scegliere al proprio posto?

Poi ci sono quelli col mal di pancia e che non ne possono più di votare in base alla logica del meno peggio. Qui purtroppo c'è un'altra verità choc #2. Si vota sempre per il meno peggio. Ma sempre, sempre. E dovunque. Obama è [stato giudicato] meno peggio di Romney, Hollande di Sarkozy, etc, etc. È la democrazia rappresentativa. Dove si elegge qualcuno che ti rappresenta e decide per te e dove la scheda elettorale è come il menu della mensa; si sceglie, non quello che piace, ma quello che fa meno schifo. La democrazia, diceva Churchill, è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora.
Certo, forme di democrazia diretta sarebbero preferibili ma ad una condizione; che la percentuale di cittadini-bambini sul totale sia al di sotto di una soglia massima tollerabile. Visto che ci stiamo ad arrovellare su quale sarà l'impatto del risultato di una partita sul voto, vedete un po' voi.

Resta da dire delle prospettive post voto. Le palline colorate sulla scheda saranno tantissime ma grazie al porcellum gli scenari realmente possibili sono solo tre. 
(1) maggioranza IBC (Bersani) alla camera e al senato, (2) maggioranza IBC alla camera ma non al senato, (3) maggioranza PDL/Lega alla camera, ma non al senato. Una di queste tre è certa.
Nell'ultimo caso si verificherebbe in tutta probabilità una situazione di paralisi  in cui per avere nuove elezioni ci vuole un nuovo presidente della repubblica e per avere un nuovo presidente ci vogliono nuove elezioni. Della serie, buon FMI a tutti.

domenica 17 febbraio 2013

La cochonnerie


Le elezioni italiane sono seguite stranamente con un certa attenzione. Le domande da pausa caffè si susseguono.
L'argomento dell'altro giorno era la cochonnerie, il porcellum. La fantastica legge elettorale che, come la fata di Biancaneve, trasforma rospi in principi, minoranze di voti del 30% in maggioranze di seggi del 55%, venditori di detersivi in leader di paesi europei. E quindi si, se Berlusconi, per quanto in declino di consensi, prende un solo voto in più del centrosinistra rivince. Però solo alla camera. Il senato invece è il risultato di venti piccoli porcellini regionali imbizzarriti.
Il Belgio, fa notare qualcuno, con un sistema del genere farebbe la fine dell'ex-Jugoslavia in due giorni.


Alla fine tutte queste esternazioni qualche risultato lo hanno prodotto.
Una persona figlia di italiani, ma nata e vissuta in Belgio, viene da me col plico dell'ambasciata in cerca d'aiuto.
 -Della politica italiana non so nulla. Voglio solo che Berlusconi perda.
A occhio, sa quello che c'è da sapere. Chiare le specifiche, chiara l'implementazione; alla fine vota come ho votato io, preferenze incluse.

E quelli che hanno fissato per questo tipo di italiani un qualche obbligo morale di astenersi dal voto? Non ti curar di lor ma guarda e passa, avrebbe detto il poeta.
Se qualcuno sente di contribuire a cercare di salvare un paese dal discredito di cui si sta  ricoprendo e ha il diritto di farlo è grasso che cola. Per quanto mi riguarda.

giovedì 14 febbraio 2013

Berlusconi Papa subito



Commentando i fatti della settimana si è detto; la buona notizia è che il Papa si è dimesso, quella cattiva è che ne faranno un altro. Non manca mai qualcuno che non perde l'occasione per sfottere.
-E  Silvio? Ancora non si è candidato per il posto?
Lo dice come si trattasse di una presa per il culo. Ma l'idea è geniale. Magari lo facesse. Roba da organizzare all'istante un comitato elettorale, mobilitare i social networks, avviare raccolte di fondi, etc.
Ce lo si (i) leverebbe dagli zebedei, una volta per tutte e si (ii) sceglierebbe al tempo stesso la persona giusta per realizzare quel sogno che da duemila anni si tramanda di padre in figlio; mandare la potente setta a troie. In men che non si dica e nella meno metaforica delle accezioni possibili. 
Altro che piccioni e fave. Qua si va a caccia di aquile reali e di condor andini.

Faccio notare peró che non solo l'idea non è nuova e che, anzi, ci si è già spinti ben più lontano.
Come quando nel 2009, in uno dei momenti più alti della legislatura che si sta per concludere, un tale postó un testo in cui si chiedeva la beatificazione immediata di Berlusconi. Un  numero incredibile di persone prese per buono l'appello e una parte significativa cercó di effettuare un bonifico verso il conto corrente (finto) indicato sul sito. In realtà si trattava di un esperimento per vedere fino a che punto si potesse mai spingere la credulità popolare. Il testo della petizione andrebbe incorniciato e tramandato ai posteri:

Come tutti sanno le forze del male sono sempre presenti. Alla fine degli anni ’80 quando il maligno ha smesso di appoggiare e sostenere l’impero eretico dell’Unione Sovietica si è rivolto ad altri per i suoi oscuri disegni.

I prescelti erano meno riconoscibili come assistenti delle forze del male ma rispondevano a nomi che gli italiani onesti hanno tristemente imparato a conoscere: Massimo d’Alema, Romano Prodi, Fassino, Bertinotti insieme alle Brigate Rosse a Osama Bin Laden ed alle sette legate alla pedofilia internazionale stavano cercando di prendere il potere in Italia e di costringere tutti ad una vita di miseria, di stupro morale e fisico, di violenza, fame e repressione. In una parola volevano imporre agli italiani il comunismo.
Ma proprio quando il triste disegno del nemico di Dio si stava per realizzare è giunto un uomo capace di salvare noi tutti dalla fosca notte. Un uomo che, solo contro il male, ha saputo portare verità e giustizia, amore e fede nel nostro paese sull’orlo del baratro. [...continua].


Certo che se un giorno tutto questo verrà meno, devo riconoscere, un po' se ne sentirà la mancanza.


domenica 10 febbraio 2013

Dio li fa e poi li accoppia



-É sabato. C'è da lavare il bimbo per la foto.
-Perché mai? Mica si vede nella foto che è zozzo? ribatto con considerevole acume logico.
Mi spiegano, con una certa dose di ironia disinformata, che volendo estremizzare il concetto io stesso dovrei lavarmi a Natale e Pasqua perché tanto non si vede.

Chiedo del perché il piccolo si deve fare la foto.
-Per il passaporto. Andiamo in Polonia.
Faccio presente che per quanto inquietanti possano essere i sondaggi ormai  mancano due settimane al voto e tanto vale aspettare i risultati.
Mi risponde che è per le vacanze di Pasqua e che non ci devo più provare a far finta di non ricordare la spartizione Natale con i tuoi/Pasqua con chi vuoi (o meglio con chi vuole lei).
Spiego che in effetti avevo in animo di usare il week end per votare. E che non mi interessa affatto che al suo paese basta mettere una croce da qualche parte e che normalmente in 30 secondi ce la si fa.
Racconto, ad esempio, di quel tale su internet che si è trovato davanti questa difficilissima scheda piena zeppa di palle colorate, concepita per rendergli la vita difficile, e che per dispetto [forse] non vota. Ma che se riceve 20 commenti tipo 'Dai_ti_prego_vota' allora vota.
-Alla creche Pimprenelle possono essere molto d'aiuto in casi del genere.
Entusiasma l'evoluzione dallo stato di cittadino-bambino a quello di cittadino-plasmon.

Il blog contiene diversi post dedicati ai postini belgi. Ce ne sono altri riguardanti il consolato italiano. Ma è l'azione combinata di queste due entità perverse che produce faville. Come l'altro giorno quando nel portone di casa ho individuato ben tre buste bianche con l'intestazione dell'ambasciata, disseminate sul pavimento, a disposizione di chiunque passasse.
Visto quanto creativi sono i postini qui? Far votare i Belgi al posto nostro è la soluzione a cui nessuno aveva pensato.

giovedì 7 febbraio 2013

Le F.A.Q. per l'italiano all'estero /2

Pere cotte
Il caffè non fa mai bene ma in ufficio in periodo elettorale rischia di diventare particolarmente tossico. Specie quando i tuoi intorlocutori sono più informati di quanto avresti gradito.
-Ho letto i che i sondaggi in Italia danno Berlusconi in rimonta, a 5 punti dalla vittoria. Ma ve lo immaginate sto tizio che ritorna qua ai vertici da capo del governo?
Gli altri ascoltano, scuotendo il capo, con gli occhi sgranati, e a me che tocca il compito di tentare di spiegare '#come_è_possibile_tutto_questo?'.

[Per questo tipo di situazioni ho adottato una policy chiara. Non ne inizio mai a parlare per primo. Se poi la domanda viene fuori comunque a quel punto la strategia diventa una sola;  spiattellare la verità nuda e cruda. A difendere la reputazione del paese ci penseranno quelli che, direttamente o indirettamente, lo sostengono]

Gli ho spiegato che la metà degli elettori ha votato per lui almeno una volta e che per questi soggetti il rischio ricaduta, come per certe malattie, è sempre dietro l'angolo; che il personaggio è cinico, controlla la quasi totalità dei media; sa  cosa dire e quando dirlo; che i suoi avversari non hanno avuto la lucidità per fare fronte comune come avrebbero dovuto.

L'opinione pubblica italiana, ho fatto notare, non va paragonata a quelle evolute del nord Europa. É  piuttosto assimilabile per struttura e caratteristiche a quelle di molti paesi del terzo mondo. Una minoranza legge libri e giornali, in pochi usano internet, e in pochi conoscono una lingua straniera per sapere cosa si dice all'estero. La più parte delle persone le informazioni le ottiene dalle TV, e frequentemente di straforo nel corso di programmi di intrattenimento per ritardati. In un contesto del genere, derive plebiscitarie sono sempre dietro l'angolo.

Quanto ai sondaggi, ho raccontato di quanto accaduto nell'estate del 2011. Quando qualcuno nel governo Berlusconi, a detta di Tremonti, ebbe la brillante idea di farsi mandare dalla BCE una lettera in cui si chiedeva l'attuazione di un piano di austerità (scenario ben anticipato in questo post direi).
Il che ha permesso poi al FPPU, il  fronte popolare della pera cotta unita (i vari Brunetta, Barnard, Grillo, Bagnai, etc e seguaci) e al loro più insigne esponente d'incolpare l'Unione Europea per misure rese necessarie dalla situazione dei mercati.

Non ho avuto il coraggio di far notare che in realtà i sondaggi sarebbero perfino ottimistici. E che il paio di milioni di voti di differenza stimati potrebbero dissolversi come neve al sole tra exit polls e spoglio come nel 2006. Con i voti che vanno a 50€ ad unità sul mercato, ad esempio, si potrebbe verificare un'affluenza un po' più alta del previsto.
I conti sono presto fatti. Le chiavi della cassaforte per meno di quanto il Real Madrid ha speso per Kakà. A occhio dovrebbe bastare un consiglio dei ministri per rientrare dell'investimento.

domenica 3 febbraio 2013

Passerotto non andare via

Cameron annuncia un referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione Europea

Sono note le campagne di Cameron e dei media inglesi in generale contro i funzionari europei. Il primo ministro ha annunciato che gli eurocrati dovranno accettare riduzioni di salari e privilegi.
Qualcuno fa notare che, pur non essendoci solo l'EU come istituzione internazionale con funzionari ben pagati, non si è mai sentito Cameron, o qualunque antieuro fanatic, parlare di NATO-crats, ONU-crats [*], OECD-crats.
In compenso il primo ministro non si scorda mai di una certa organizzazione, il Commonwealth, souvenir dell'umanitario impero britannico che per secoli si è distinto nella promozione dei diritti della persona, anzi. Una recente riforma ne ha infatti elevato la retribuzione dello staff del 3,8%.
La crisi e l'austerità non posso sempre essere usati come pretesto per non essere generosi.

Allora mi sono messo a cercare su internet i video dei discosi di Farage in cui
-Spara a alzo zero, con l'abilità retorica di cui è capace, sugli inauditi privilegi di chi lavora in questa anacronistica istutuzione, residuo di un passato fatto di sfruttamento ed atrocità.
-E di quell'altro rigurgitante d'indignazione per il fatto che  paesi come Canada e Australia abbiano ancora come capo di stato la vecchia scroccona di Backingham Palace. E per l'assurda circostanza che suddetta gentile signora, come chi l'ha preceduta e chi le succederà, non sia mai stata eletta da nessuno ed abbia ereditato la sua carica per diritto divino.
-E di quello in cui riusciva a malapena a contenere lo sdegno per la mancata soppressione di un  costosissimo pezzo di medio evo quale la Camera dei Lords, dove una fetta dei seggi si tramanda tutt'ora per diritto ereditario.

Il filtro apposto dalla spaventosa spectra eurocratica germano-diretta su tutti i discorsi democratici mi impedisce di trovarli. Ma sono certo della loro esistenza. Altrimenti dove troverebbe  il buon Nigel il coraggio di andare in giro a dare lezione di democrazia all'umanità, senza essersi prima occupato di queste minuscole magagne domestiche?


[*] A tal proposito, Ingroia ha recentemente affermato che la retribuzione che percepiva all'ONU era ben più lauta di quella di parlamentare!
Ma quanto gli davano!?
É solo una curiosità, perché uno come Ingroia di fronte alla missione alta e nobile di far rivincere Berlusconi non si mette certo a contare i centesimi.