domenica 26 maggio 2013

Lo sciopero


C'è la finale di Wembley. La TV mostra la Merkel che si pavoneggia. Il discorso cade sull'ondata di austerità selvaggia che rischia di abbattersi sui dipendenti delle istituzioni europee. Si conviene che quest'andazzo è generalizzato e non c'è paese o contesto che se ne salvi. Si dovrebbe scioperare, suggerisce qualcuno.
 -Per me astenersi dal lavoro non serve. Ci vorrebbe una nuova innovativa forma di protesta.

Spiego la mia idea. Un numero consistente di persone inizia ad attuare uno sciopero generale dei consumi a durata indeterminata: nessuna spesa superflua oltre il minimo indispensabile per vivere. Niente ristoranti, vacanze, gadgets, abbonamenti TV. Niente nuove auto e quelle vecchie rigidamente ferme in garage, meglio ancora sul mercato. Niente bar, giornali e nemmeno pausa caffè. Solo riso, patate, pasta fatta in casa, legumi, mele e pere. Per un anno o più. Il tempo necessario per far saltare il banco.
Il principio è semplice. Uno dice, avete commercializzato sanità, istruzione e welfare, mi avete fissato l'età della pensione per quando sarò coetaneo di Matusalemme. Bene, da questo momento in avanti ogni centesimo che avanza sarà destinato restituire a me e alla mia famiglia quello che prima c'era e ora non più.
E a differenza dell'elezioni non serve essere maggioranza. Basterebbe raggiungere una massa critica di partecipanti.
E i governi non potrebbero farci molto. Come fanno a manganellare uno che non compra un iPhone? Il metodo Cossiga può essere applicato a chi sfascia una vetrina. Di certo non a chi ce ne si tiene lontano.

Mi confessano che l'idea sarebbe efficace. Altro che un anno. Basterebbe un mese e il vetero liberismo di stampo tatcheriano prenderebbe il posto che legittimamente gli appartiene nella pattumiera della storia al pari delle ideologie totalitatarie del 900.
-Ammetti peró che è utopistico, mi è stato fatto giustamente notare. Nel mondo reale hai problemi a mettere d'accordo dieci condomini in una palazzina. Figuriamoci convincere milioni di persone a fare una cosa del genere.
Comunque mi viene riconosciuto che l'idea è geniale e ci si potrebbe costruire su un romanzo. Di quelli self-published su Amazon in vendita a 0$.

4 commenti:

  1. Mi meraviglio di te.
    Come può esistere la vita senza iPhone?
    Siamo seri su!

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    1. Io invece dico, come fai a vivere senza Sky? Senza qualcuno che ti ricorda ogni 15 minuti che a Pirlo devono dare pallone d'oro subito. Impossibile.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. È la massa critica il problema... in Italia mediamente c'è solo la massa e in Belgio mi sembra che si sia troppo sparsi e/o disinteressati.
    Ti ricordi quando girava la proposta di boicottare un'azienda petrolifera e non fare benzina là per una settimana? Hai idea dell'impatto?
    L'hai detto tu: utopie che insegnerebbero veramente come il potere sia sempre nelle mani del consumatore!

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