giovedì 26 maggio 2011

La grande Moschea

La grande Mosquée, parc du cinquantenaire, Bruxelles

Al parco del cinquantenario ci entro di solito dall'entrata sul vertice nord occidentale del rettangolo che lo compone. Varcato  il cancello ci si trova sul piccolo spiazzo antistante la Grande Moschea. Qualche fedele entra e esce, qualcuno chiede l'elemosina. Tutto intorno la vita del parco è quella di sempre. Mamme coi bambini, ciclisti e joggers, coppiette e funzionari europei che approfittano del bel tempo. La commissione europea è a duecento metri. Tutto va avanti come sempre e la Moschea non la nota più nessuno.

Mi viene in mente il primo appartamento in cui abitai a Milano. Si trovava a viale Jenner. Sul tratto nord dell'anello più largo che delimita il centro cittadino. Il frastuono del traffico è ininterrotto, 24 ore su 24, giorno e notte. Ricordo un coinquilino, a cui ho già dedicato un post (Figlio di un cane), affermare guardando la strada attraverso il vetro.
I have a dream..che  possano tutti rimanere senza benzina, di botto, allo stesso preciso istante, senza eccezioni.
Comprai una piccola utilitaria e per non lasciarla in strada affittai un posto in un garage pubblico. Il garage condivideva l'entrata con il famoso centro islamico. Non di rado per lasciarmi entrare qualcuno dei presenti doveva  farsi di lato.
Era una Moschea di 4000 fedeli. Troppo piccola per contenerli tutti il venerdí. E cosí la gente in preghiera finiva per trasbordare sul marciappiede antistante e sulla carreggiata, tra i clacson, il rombo degli automezzi e i gas di scarico. Leggo che da allora nulla è cambiato.

Seguo la campagna elettorale milanese come una eco lontana. Proprio l'opposizione alla costuzione della Moschea è diventato il cavallo di battaglia di quel manipolo di fanatici, capeggiati da uno squilibrato, che tengono in ostaggio da anni la città e con essa il paese intero. Come se ancora fosse possibile immaginarsi metropoli popolate esclusivamente da persone con cognomi simili e tratti somatici somiglianti.  E come se, al tempo stesso, il mito di Eurabia (vedi Living on the land of Eurabia) non fosse una balla inventata per alimentare le paure più recondite. Lo è a Bruxelles, figuriamoci a Milano.

Presto sapremo se i primi barlumi d'aurora di questa eterna notte della ragione sono autentici o se facciamo meglio a tornare a letto.

sabato 21 maggio 2011

La crisi politica belga, aggiornamenti

Elio Di Rupo
E' passato poco più di un anno dall'apertura della crisi politica, e poco meno di un anno dalle ultime elezioni. Il Belgio è tuttora senza governo. In un vecchio post (il non paese) cercavo di spiegare il contesto in cui è maturata la crisi. In un altro (separatismi a confronto) parlavo della strategia dei  nazionalisti fiamminghi, la N-VA,  e del perché hanno tutto da guadagnare dal protrarsi della situazione di stallo. Da allora le cose non sono cambiate molto per cui gli articoli sono ancora attuali per chi fosse interessato.

La novità di questa settimana è stata il conferimento dell'incarico di formatore a Elio Di Rupo. Di Rupo è il leader dei socialisti francofoni. E' figlio di italiani è ha una storia personale molto particolare. E' un personaggio carismatico e in Vallonia gode di buona popolarità. Si tratta quindi di una candidatura forte. Molti sperano possa finalmente trovare il bandolo della matassa. La strategia di Di Rupo si basa su due punti.
-Separazione delle riforme istituzionali da quelle economiche. Per queste ultime basta infatti la metà dei voti parlamentari. Per le prime servono i 2/3.
-Passare dalla cultura della trattativa segreta a quella della trasparenza mettendo nero su bianco le proposte francofone. Al fine di mettere fine alle critiche della stampa fiamminga che accusa la controparte di opacità.

Se Di Rupo riesce finirò finalmente per abitare in un paese governato da un italiano di sinistra. Ma per ora il pessimismo prevale. La N-VA si è già dichiarata scettica. Di Rupo conosce le nostre richieste a memoria, fa sapere la N-VA, se vuole non abbiamo problemi a ripetergliele.
Democristiani e liberali neerlandofoni sembrano avere ancora problemi a smarcarsi dai nazionalisti. Questi ultimi sono sospettati di non voler alcun accordo e di puntare ad accoppiare le politiche alle ammistrative del 2012. Questo renderebbe la conquista di Anversa e Gand più agevole.
Se Di Rupo dovesse invece fallire le possibilità sono tre.
1. Nuove elezioni anche se di recente in colloqui privati il re ha fatto sapere che non firmerà mai e poi mai un nuovo decreto di scioglimento delle camere. 
2. Estensione del mandato di Di Rupo.
3. Voto di fiducia che restituirebbe pieni poteri al governo dimissionario di Leterme attualmente in carica per l'ordinaria amministrazione. Le attese riforme attese su giustizia, pensioni e finanze pubbliche ( Si parla di manovre di aggiustamento dai 17 ai 20 miliardi annui per i prossimi 3-4 anni) potrebbero essere approvate.

Questo è quanto fino al prossimo aggiornamento.

mercoledì 18 maggio 2011

Il divo Giulio

 
Giulio Tremonti, gode di buona popolarità (55% se non sbaglio), e sembra essere il personaggio più accredidato per traghettare il paese oltre Berlusconi. Champagne!
Va riconosciuto infatti  che il ministro di recente sembra essere più in forma di Messi. Ne produce una dietro l'altra. Pochi giorni prima del voto aveva detto di 'non fregarsene un tubo' delle spiagge. E c'è da credergli visto lo stato in cui sono ridotte. Ha affermato poi che il problema per dell'Italia è solo ed esclusivamente il sud. Il nord invece è la macroregione più ricca d'Europa.
Un po' come quel commensale che ha appena mangiato un pollo e mezzo in una tavola che ne ha due, e dice all'altro:
-Il problema non sono io che sono sazio. Sei tu che mangi poco.
Ma lasciamo stare. Discorso lungo, da post a parte. La vera chicca è invece un'altra. Si è avuta in campagna elettorale ad un comizio leghista a Bologna .

Mi hanno detto che c'erano state le primarie e che era venuto fuori uno che si chiamava Merola. Pensavo di essere a Napoli e invece siamo a Bologna...[applausi scroscianti]...e se continua così, a Bologna, il prossimo sindaco si chiamerà Alì. E i baba’ se li porterà a via Merola.

C'è da prenderlo sul serio Giulio. Dico davvero. Se no rischiamo di vivere la stessa disgrazia che ha colpito i belgi. Pensate come si devono essere sentiti l'altro giorno quando hanno conusciuto il nome della persona, l'ennesima, che tenterà di formare un governo; Elio Di Rupo. Che orrore....

domenica 15 maggio 2011

Dell'astensionismo


Giorno di elezioni. Mi viene in mente una discussione sull'astensionismo in una recente lezione di francese sulle convinzioni. C'era da commentare un testo in cui si esortavano i giovani a non rinunciare al voto trattandosi di un diritto acquisito a caro prezzo.
Qualcuno ha commentato che astenersi può comunque essere utile, a patto che lo facciano  tutti. Funzionerebbe come messaggio alla politica.
Ho contestato l'argomento. Uno, perché qualcuno che vota ci sarà sempre. Due, se anche dovesse capitare sarebbe un regalo alla politica, non un dispetto. Per assurdo ad un candidato basterebbero i voti di parenti e conoscenti per ottenere il seggio.
Si parla, ad esempio, di voti comprati. Ora, chi compra i voti alle elezioni deve solo augurasi che il quorom sia basso. Il numero di voti da acquistare diminuisce in valore assoluto e il seggio costa meno.
Del resto, può capitare che un cittadino si dimentichi delle elezioni. Mafie, lobbies, corporazioni ed interessi costituiti non lo faranno di sicuro. Quelli a votare, state sicuri, ci vanno e ci fanno andare.

Ecco perché l'idea diffusa per cui non votando si fa un dispetto alla politica è una delle castronerie più grosse della storia dell'umanità.
Certo, è anche vero che in realtà un messaggio comunque lo si lancia. Il suo testo è di una chiarezza cristallina.
Per quanto mi riguarda, siete un po' più liberi di fare quello che vi pare.
Questo è il vero e solo segnale che si trasmette.

sabato 14 maggio 2011

Forever young

Peter a telefono.
-Ma si che se sei ancora giovane! Ne sono sicuro! Mettila cosí. Se per esempio tu  morissi oggi stesso, cosa direbbero al tuo paese?
-Che ne so? I migliori se ne vanno sempre. Qualcosa del genere.
-E figurati! Direbbero 'era cosí giovane e se ne è già andato'.
-E' vero! è esattamete quello che direbbero. Allora è vero che sono ancora giovane!!

Ad avercene di amici cosí.

domenica 8 maggio 2011

Prodotti tipici

 E' sorprendente quanto sia facile reperire quotidiani italiani del giorno stesso qui a Bruxelles.


Gazzetta dello sport, 8 maggio, 2 €. Impagabile.