giovedì 29 marzo 2012

Il grande giorno


L'appartamento è in uno stato pietoso. Chiedo se c'è per caso stata un'ondata di tsunami di cui non mi sono accorto.
-È che i bagagli preferisco prepararli con un certo anticipo. A proposito, sai che oggi è il grande giorno? 
Rispondo che enfatizzare le cose è sbagliato e comunque la sfida col Barça sembra chiusa a livello di pronostici. Seguono affermazioni poco riguardose sulle dimensioni, francamente enormi, del culo di Seedorf a suo dire inversamente proporzionale alla mia propensione a dare importanza a quanto realmente conta. Nello specifico sarebbe la tanto attesa resa dei conti con MonsieurDix%, avido amministratore di condominio, artefice di molteplici malefatte e oggetto di cospirazione di condomini. Chiedo se è possibile arrivare alla riunione in anticipo in modo da trovare ancora libero il posto dietro la colonna. Cerco di sapere pure se mi toccherà dire qualcosa. Mi viene risposto che si, sarebbe cosa buona e giusta.
-Altrimenti a cosa sarebbe servito aver frequentatato 6 corsi di francese consecutivi?
Mi domando cosa potrei mai dirgli.
Monsieur D, pur avendo firmato tutte le petizioni contro di lei in preda ad uno slancio di conformismo ovino, sappia che la ritengo vittima di una persecuzione personale figlia della peggiore cultura giustizialista che troppe volte calpesta barbaramente la dignità delle persone. Visto che ci troviamo se può evitare di farmi troppo male...sa, la camicia è nuova e le tracce di sangue sono difficili da smacchiare.
Alla riunione le cose vanno per le lunghe. L'ora in cui il bebé resta senza baby sitter arriva molto prima di qualunque possibilità di proferire verbo. Salgo, lo prelevo e riscendo. Quando rientro l'oratore sta elencando, con voce bassa e metallica, tutti i misfatti finanziari imputabili al panzone. La tensione è palpabile e non vola mosca. Ludo si convince che è proprio quello il momento giusto per esprimere tutta la sua soddisfazione esistenziale con una scarica gridolini compiaciuti, a mo di cardine di porta poco oleato. Dalla sala esce la madre paonazza e ci caccia in malo modo.
-Ma vi rendete conto della situazione? Andate dritti a casa!
Il bebé mi guarda e ride di nuovo come a dire.
-Il compenso in realtà andrebbe corrisposto in gettoni d'oro. Con l'aria che tira sui mercati non si sa mai.

domenica 25 marzo 2012

Largo ai giovani /2

[.. foto rimossa..*] 

 Napolitano è senz'altro l'uomo politico che gode di maggiore popolarità. Basta andarsi a leggere per esempio le 9 pagine di commenti, pieni di compita deferenza istituzionale, al video in cui definisce interessi di parte le resistenze alla riforma dell'articolo 18.
L'altro giorno ci ha fatto poi sapere che la riforma non scatenerà un'ondata di licenziamenti.  
Allora perchè farla? E' la domanda sciocca dell' interlocutore propenso alla superficialità. Ma perchè il 'licenziamento individuale' per ragioni economiche serve da deterrente. Come l'uomo nero per i bambini. Di norma basta invocarlo. Raramente se ne deve realmente richiedere l'intervento.
D'ora in avanti  si potranno prevenire odiosi comportamenti anti-aziendali figli di una certa cultura sindacale fatta di privilegio e parassitismo.
  • In quanti ancora oggi usano il fatto che sia notte fonda come pretesto per smettere di lavorare? 
  • O che sia Natale o Ferragosto come scusa per rimanere a casa? 
  • Per non dire dell'anacronistica mancanza di generosità aziendale di quelli che tutt'ora ritengono di doversi far pagare gli straordinari. L'avidità umana a volte è veramente senza confini.
Finalmente questo vecchiume apparterrà al passato grazie all'innovativa filosofia del 'colpirne uno per educarne cento' contenuta nella riforma.

Napolitano in vena di esternazioni  primaverili ha anche annunciato l'intenzione di non ricandidarsi nel 2013.
Il che fa sospettare che ci fosse in giro chi prendeva in considerazione l'ipotesi. Del resto avrà soltanto 88 anni. Perchè mai privarsi di tanta esperienza istituzionale in nome di un nuovismo senza senso?

[.. paragrafo rimosso..*]

* (AGGIUNTA 21.04.2013)
Oggi come oggi il Presidente della Repubblica fa politica a tutti gli effetti, interviene sul merito delle riforme (come il post dimostra), decide la composizione di maggioranze e governi, ne detta gli indirizzi politici. Peró, chi critica rischia di essere perseguito per vilipendio, che era una forma di tutela che risaliva a quando il presidente era ancora una figura super partes.
Ecco perché oggi parlare di 'golpe bianco' non è cosí esagerato come si vuol far credere. 

giovedì 22 marzo 2012

All we are saying is give poles a chance


E' stato all'incontro delle mamme del quartiere che il piccolo Ludo ha scoperto un paio verità per lui terribili. Il fatto di non essere solo al mondo e che prenderle da chi ha sei mesi più di te appartiene alla sfera del più che probabile. E' stato simpatico constatare come gli italiani appartenenti a coppie miste, per qualche congiunzione astrale di difficilissima comprensione, abbiano tutti preferito chiedere il passaporto del pargolo al consolato dell'altro.
Queste e molte altre considerazioni ci hanno spinto a fare lo stesso, al consolato polacco. La natura sempliciona dei polacchi ti permette di presentarti agli sportelli senza nemmeno dover prendere appuntamento in pompa magna con giorni di anticipo. Sbalordisce l'importanza minima che danno a se stessi. Si vede proprio che loro Leonardo e Michelangelo non li hanno avuti.
Anche l'ovvia ordinarietà degli uffici denota una evidente mancanza di slancio creativo. Tre sportelli funzionati a pieno regime, i numeretti per la coda, il serbatoio d'acqua minerale coi bicchieri di plastica, ampi tavoli rotondi per chi deve compilare moduli durante l'attesa e un angolo con i giochi per i bimbi.
Insomma, le solite noiosissime funzionalità da ufficio postale. Nulla a che vedere con l'imponenza neo-classica dell'ambasciata italiana.
L'addetta trova i documenti in ordine e ci fissa il giorno per ritirare il documento. A distanza di due settimane.
-Il tutto fa 130 €, ci dice.
-130€? Non le sembra caro?
-Ha ragione, all'AIRE a rue Livourne le verrebbe di meno.
-Ok, le do 150€. Tenga il resto. 



domenica 18 marzo 2012

La collection Mafia

La collection mafia - in vendita alla fnac
La pila di voluminosi cofanetti dal titolo La collection Mafia é esposta in bella evidenza alla fnac. Contiene tre film sulla mafia, un libro sulla gastronomia italiana dal titolo 'A tavola con la mafia', e un cucchiaio per gli spaghetti. Il best di Raffaella Carrà e l'ultimo album di Tiziano Ferro si sono invece dimenticati di metterceli. Allora si che la composizione dell'ovvio sarebbe stato completa.
Quello che conta è che ai loro occhi, la mafia diventa parte integrante del folclore nazionale, quasi come se facesse parte del paesaggio. L'Italia è vista come un tutt'uno fatto di P38, spaghetti e cucina.

Questo è l'antefatto. Il finale del post invece lo lascio scegliere al lettore.

Finale numero 1: Ma come è possibile? Sono solo banalizzazioni, cliché triti e ritriti. L'Italia non è solo questo, e non è tutta così. C'è Giulio Cesare, il Rinascimento e la torre di Pisa. Il mare è più azzurro, il cielo è più celeste, il sole italiano brilla di più del loro. E comunque parlano così perché sono pedofili e non hanno il bidet.

Finale numero 2: Ma come è possibile? Come è possibile cioè che la realtà sia anche peggiore della sua banalizzazione. Del resto, Un luogo comune non è mai una menzogna. E' solo una rappresentazione rozza della realtà. A volte anzi trascurare i dettagli aiuta a concentrarsi sull'essenziale. E l'essenziale è che pochi giorni fa un  procuratore delle cassazione ci ha fatto sapere che  il reato di concorso esterno in associazione mafiosa è superato. Che tradotto significa:  a voler mettere dentro tutti i collusi con la mafia ci vorrebbero carceri da milioni di posti. I  media plaudono, folle inferocite ad inseguirlo coi forconi non se ne vedono.  La casta va in visibilio è si mette in azione per abolire o depotenziare il reato. Suggerirei, a tal fine, l'introduzione della modica quantità di mafiosi che è lecito favorire senza incappare nel reato.
Uno in vena di semplificazioni potrebbe quasi concludere che la mafia in Italia fa parte del paesaggio.  E meno male che all'estero i produttori di DVD non leggono i giornali italiani.

giovedì 15 marzo 2012

L'insostenibile leggerezza del post



Mi saltano in mente due cose per riempire di inutilità questo post infrasettimanale ed infrastagionale. Vale a dire finanza pubblica e champions league.
Il rischio di un default nazionale sembra allontanarsi in questi giorni. Lo stato italiano riesce a piazzare i BOT ad interessi molto bassi. Lo spread è ai minimi da mesi. I siti che avevano annunciato in pompa magna il fallimento ufficiale dell'Italia e la fine dell'euro immagino avranno avviato le procedure di chiusura. Insomma sembra che le cose si stiano mettendo bene. Ma se l'emergenza è scemata allora si può andare a votare? Potrebbe ingenuamente domandarsi qualcuno. Si, perché siamo a marzo e il tempo per sciogliere le camere e votare a giugno ci sarebbe. Facile a dirsi. E che ne facciamo di tutti quelli che hanno bisogno di 5 anni di legislatura per la pensione parlamentare e ne hanno solo solo 4? No, non si può votare a giugno. Per ragioni umanitarie.

Cambio discorso. Leggevo molti utenti di blog milanisti rallegrarsi per l'eliminazione delle altre squadre italiane in champions. Trovo la cosa francamente inconcepibile. Come si fa ad essere così miopi, per non dire ottusi? Come si può arrivare ad esprimere soddisfazione per un fatto del genere?  E si, perché adesso ti voglio al sorteggio dei quarti con due squadre materasso in meno a disposizione.
Dicono che da italiani bisognerebbe sempre sostenere le squadre italiane quando giocano in Europa. Perché si dovrebbe farlo non è però chiarissimo.  L'Italia vinse il mondiale nel 2006 e la cosa, ahinoi, non diede inizio all'età dell'oro. Le squadre spagnole vincono tutto a tutti i livelli e fonti ben informate mi confermano che il paese è ancora ben lungi dall'essere terra di Cuccagna. In pochi credono che il  PIL francese possa trarre giovamento dal gol di Brandao meravigliao. Ma se i risultati sportivi non hanno effetto alcuno sul benessere reale di una nazione, tanto vale che ognuno faccia il tifo per cosa gli pare.
La bellezza del tifo sportivo sta proprio nella sua cosmica inutilità e non c'è niente di più bello del fare, di tanto in tanto e consapevolmente, qualcosa che non serve assolutamente a niente.
Se poi qualcuno la pensa diversamente e ritiene di dover sostenere ogni squadra italiana in Europa nel proseguio della stagione faccia pure. Sono perfino disposto a dargli una mano. In effetti, di vessilli rossoneri da prestare di sicuro non me ne mancano.

domenica 11 marzo 2012

Polacchicità intrinseca

Tratti somatici polacchi chiaramente distinguibili nel piccolo Ludo

Per l'amministrazione belga il bebé non puó essere italiano e polacco al tempo stesso. Una nazionalità esclude l'altra. Dato che sono andato io a registrarlo per loro è italiano in applicazione del principio buró del chi prima arriva meglio alloggia. La madre ne è rimasta profondamente offesa nei sentimenti.
-Ecco, hai rapito il bimbo!
Le ho risposto che l'importante è che lui polacco ci si senta dentro.
-E se proprio la vogliamo dire tutta un poco polacco ci pare anche anche da fuori.

La vendetta polacca non ha comunque tardato a manifestarsi. Il documento rilasciato dalla commune per loro non vale, ci hanno fatto sapere dal consolato. E Pasqua in Polonia? Ritenti sarà più fortunato, la risposta. E comunque visto che sono ottime persone, molto inclini ai buoni sentimenti, il passaporto ce lo rilasciano lo stesso in due settimane. Sempre se gli portiamo il paio di metri cubi di scartoffie che ci hanno richiesto.

Poi c'è l'AIRE. Con un po' di creatività, mi dicevano degli amici, riesci a risolvere.Vai là e gli parli di tua nonna alla quale il dolore della separazione provoca più tormenti delle emorroidi, di tua cugina che minaccia di farsi suora, del gatto agonizzante per le coliche.
-Fai cosí e il passaporto te lo danno in una settimana. Se no campa cavallo.
-L'aver frequentato un corso di recitazione puó aiutare? 
-Moltissimo.
Non ne avevo dubbi, quando si parla di buoni sentimenti gli italiani restano inarrivabili.

giovedì 8 marzo 2012

Pari opportunità

Commodore 64

Farsi dare un documento dal comune di Bruxelles è come il salto in alto. A volte bisogna tentare tre volte. Almeno così è stato per noi.
La prima volta all'ufficio di Anspach ci accoglie una ragazza. Le chiedo del documento per Ludo. Inizia a inventare scuse. Mi dice che in realtà ci dovrebbe essere anche il bambino. Le rispondo che infatti è lì. Si occulta un attimo nel retrobottega prima di rivenire.
-In effetti ieri c'è stato uno sciopero...,blatera
Il che è perfettamente logico. Quelli provano a farli lavorare un giorno in più con il pretesto dell'anno bisestile e loro risolvono con uno sciopero.
-La situazione in effetti non è ancora tornata alla piena normalità... 
In breve dobbiamo rivenire.
La seconda volta proviamo all'ufficio distaccato vicino casa. Ci confermano che si, anche lì si può fare domanda della nuova meravigliosa kid-id in formato digitale. Però devi essere belga. Che peccato. Gli altri invece possono sempre trovare diletto nel girone di Anspach dove puntualmente ritorniamo qualche giorno dopo.
Tutto sembra filare liscio. Ad un certo punto le operazioni si fermano. Escludiamo possa trattarsi della pausa bidet dato che notoriamente i belgi non ne dispongono. Un funzionario informa di un guasto alla rete informatica. Il fatto che si tratti di computers consente di rimanere nel politicamente corretto dato che al piano dei belgi funziona tutto regolarmente. Poi aggiunge che non è dato sapere se è questione di minuti o di giorni e ottiene all'istante quello che vuole: far scappare mezzo mondo. Noi decidiamo che invece è il nostro giorno fortunato ed infatti è così. Non solo il tempo perso per il guasto è più che compensato dal ridursi della fila ma otteniamo perfino il documento. Ci viene stampato su del cartoncino bianco. Alcuni campi ce li batte a macchina. Il fatto che l'attrezzatura informatica di cui l'ufficio dispone abbia notevole valore sul mercato del modernariato giustifica molti dei disagi tecnologici. Quanto poco performante fosse il commodore 64 lo sanno tutti.
Facciamo gli gnorri e richiediamo della Kid-id.
-No, quella è per i Belgi. ci conferma imperterrito.
-Ma scusi e tutte quelle bellissime tasse con aliquote al 50%? Mica saranno anche quelle riservate solo ai belgi? Domandiamo con viva angoscia.
-No. Quelle le pagano tutti.
Phew, scampato pericolo.  E' bello sentirsi come gli altri in un nuovo paese.

domenica 4 marzo 2012

Progressi

TED, Peter Diamandis: Abundance is our future
Quasi ogni giorno Ludo inizia a fare qualcosa che prima non faceva. Si sa che i primi sei mesi sono quelli in cui un individuo progredisce maggiormente. Sono due le novità di questa settimana. La prima è il preavviso di pianto. Cioè l'espressione corrucciata che dice, è vero sto sto per piangere, però avete ancora qualche margine per cercare di impedirlo.
La seconda novità è una specie di via di mezzo incazzatta tra pianto e urlo. Come quello che ha lanciato l'altra notte e che abbiamo interpetrato così.
-E ma allora ci fate? Prima vi inventate tutte le bassezze di questo mondo per tenermi sveglio di giorno e farmi dormire la notte e poi mi tritate gli zebedei per parlare di delocalizzazioni e produttività a notte fonda?
In effetti avevamo appena finito di vedere uno dei monologhi illuminanti su TED dove si definiva l'epoca odierna la migliore di sempre, e non senza valide argormentazioni.
-Datemi 100 grammi di latte, sembra voler dire il poppante. Tutto il resto è noia.
Non che sia difficile credergli. L'altro giorno, ad esempio, eravamo in pizzeria. Notiamo all'altro tavolo un bimbo della stessa taglia di Ludo ma molto più performante. Faceva cose che voi umani (di 14 settimane)  non potete nemmeno immaginare.
-Ma quanto ha? chiediamo preoccupati.
-Dieci mesi, risponde la madre.
Non c'è che dire. E' una bella soddisfazione andare in giro con un simile barilotto.

giovedì 1 marzo 2012

Trucchi sempre verdi


Un sindacalista belga ieri se la prendeva alla radio con la commissione europea colpevole di imporre ai governi, quello belga incluso, politiche di forte stampo liberista senza per altro avere alcuna legittimità democratica.
Mi viene in mente, a tal proposito, il vecchio trucco di mio padre quando a ristorante per farci stare tranquilli chiamava in disparte il cameriere e gli chiedeva di sgridarci per suo conto. Cosa che quello puntualmente faceva. Venendo il rimprovero da un estraneo entravamo in soggezione e ci calmavamo, almeno per un po'.

A quanto pare, i governi utilizzano la medesima tecnica. Vengono a Bruxelles e si fanno raccomandare dalla commissione e dalla BCE esattamente quello che già avevano intenzione di fare. Tornano in patria e sfruttano la cosa mediaticamente, avete visto? Non è colpa nostra, è l'Europa che ce lo impone.
Il classico specchietto per le allodole le quali, proprio in per effetto della loro condizione di allodole, non sono in grado di ricordare da chi sono nominati commissari e membri della BCE; dagli stessi governi. E guarda un po', incredibile a dirsi, finiscono sempre per fare quello che gli viene detto di fare. Come il cameriere del ristorante. Con la differenza che almeno lí, questo giochino delle tre carte smette di funzionare quando i pargoli raggiungono l'età delle scuole medie.
Riesce invece alla perfezione con elettorati ed opinioni pubbliche, il che alimenta per altro la peggiore demagogia ed i peggiori populismi anti-europei.

Resta da chiarire perché i governi hanno bisogno che i 'camerieri' della porta accanto (la mia, intendo) gli sgridino i 'figli'. Faccio lo sforzo.
Inizio intensa riflessione di sei ore. mumble, mumble, mumble. Fine intensa riflessione di sei ore.
Ma non sarà forse perché da decenni gli elettorati europei (e non) premiano partiti neo-liberisti, o magari qualche sedicente sinistra tardo blairiana nei giorni di bel tempo? O magari per il fatto che il "meno tasse, più tagli" è l'unico mantra che da quarant'anni permette di poter sperare di vincere un'elezione in qualunque paese occidentale?
Mi riviene in mente il sindacalista. Prendersela col proprio vicino di postazione è antipatico. Non saprà fare un uso efficace dei sui diritti politici ma che importa, l'imitazione che fa del capo è troppo esilarante. No, decisamente più comodo dare la colpa alla commissione o alla BCE. Male che vada non ti fai nemici.