lunedì 26 luglio 2010

Ritorno alla non-estate



Place Flagey - Ixelles

La Bruxelles che ritrovo è già decimata dall'esodo vacanziero. In città siamo rimasti quattro gatti.
Peter è in ritardo all'appuntamento a place Flagey. Tira aria di non estate e la temperatura è scesa di 10 gradi rispetto a picchi. Metto la felpa col cappuccio.

-Bello 'sto look stile Bockstael hooligan, fa Ala
-Merde! Qu'est-ce que tu veux!? Ta gueule!!! le rispondo con voce rauca da duro di periferia.
Un signore si alza e se ne va..
-Scusi signore, scusi! Facevo finta. Normalmente sarei distinto....ho fatto un corso di recitazione...a Milano.....

Arrivano Peter e Michu. Ci dicono di un party a Louise. Certo è un po' posh. Ehm, ci vorrebbe almeno al camicia.
-So di questo posto! dice Ala. E' proprio dove ricchi funzionari rimorchiano ingenue fanciulle..
-Ma ingenue quanto?
-Moltissimo.
-Non c'è un posto  dove donne facoltose rimorchiano ingenui hooligan?

Finiamo al pub irlandese. La cameriera ci dice che la cucina è chiusa e che al massimo ci può offrire un po' di affettati.
- Non è veramente irlandese! esclama Peter, l'ho capito dal modo in cui ha pronunciato Salami!

Tutti concordano sul fatto che sicuramente proviene da un paese dell'est. Dico che, per amore di autenticità, avrei preferito essere servito un energumeno ma irlandese doc. Gli altri dichiarano di preferire comunque la ragazza.
-Cerchiamo di indovinare da dove viene! Vince chi ci si avvicina di più.
Parte il rosario. Polonia! no Slovacchia! no Repubblica Ceca! no Croazia! ....
-Veramente sarei australiana, risponde la tipa.
-Ho vinto! esclama Mishu che aveva detto Croazia.
-E voi da dove venite? domanda lei per professionale cortesia
-Noi? ma pensa! Veniamo tutti da paesi diversi. Allora....
-Hrrm..risponde lei, che in molti dialetti australiani vuole dire...
Guarda che l'ho chiesto tanto per dire. Mica me ne frega veramente di stare qua un quarto d'ora a sentire la lista dei posti da dove venite, che c'ho pure da fa e sono sola. Mortacci vostra!
Al ritorno al night bus finiamo per preferire il ben più efficiente servizio night feet. Passando per place Jourdan troviamo la nota friggitoria ancora aperta. Del resto cos'altro ci può essere di meglio all'una di di notte di un cornet de frites di Maison Antoine, specie se al pub ti hanno tenuto a stecchetto?

Scemo, il post è scemo. Però provateci voi però a trovare qualcosa da raccontare a Bruxelles il 26 luglio al rientro da 20 giorni di vacanza.

venerdì 16 luglio 2010

Pensierini vari di Calabria


ROSSANO - tramonto jonico con centrale Enel

-Prima cosa. Si sono scordati di dircelo però la Calabria non è più collegata al resto dell'Italia. La Salerno - Reggio è deviata sull' antica rotta appenninica a partire da Padula. La strada si inerpica per 40 chilometri tra valli, foreste, vette. Si contorce su se stessa all'infinito con tornanti dove spesso due tir ci passano a fatica. Attraversa il famigerato valico del Fortino per ricongiungersi all'autostrada dopo Lagonegro. Vacanzieri del primo agosto, preparatevi all'inferno.

-Ho scoperto che c'era vita prima di internet e TV. E non era nemmeno male. Era fatta di mare, cibo locale e letture rigorosamente cartacee.

-La Calabria Jonica è troppo al di fuori dell'asse nord-sud per essere presa in considerazione dal turismo di massa. Nessun confronto con la Campania. I lidi privati sono pochissimi, le spiagge semivuote anche la domenica, ristoranti ancora economici. I giornali hanno gli inserti napoletani, si riceve il tg puglia. Le case a mare si vendono e si fittano a prezzo di saldo. I miei ci comparono un mini appartamento qualche decennio fa per quattro soldi.
E come quando si acquista qualcosa a prezzo troppo basso e si è certi dell'inganno ma non lo si riesce a scovare.

-Si parlava sui blog di cultura mafiosa. Qua a volte ti sembra di toccarla. Puoi tagliarne un pezzo col coltello e portartela a casa. Ci sarebbe qualche bella storia da raccontare. Per questa volta salto un giro.

-Il mare è freddo e profondo. Pulito 11 mesi all'anno, agosto (a volte) fa eccezione. Abbastanza pescoso fino all'entrata in azione delle reti a strascico. Poi arriva il giorno quando qualcuno decide di sversare in mare il contenuto dei canali dei campi circostanti. E' successo anche quest'anno e non è una novità. Lo è invece il fatto che qualcuno ha alzato il telefono per protestare. C'è stata un' ispezione e un sopralluogo dell'elicottero. Se poi è la solita rondine senza primavera lo sapremo poi ma la cosa mi ha comunque fatto piacere.

-Il turismo si sarà dimenticato di questi luoghi. Non se ne dimenticò invece l'ENEL quando decise di piazzarvici una bella centrale elettrica. Erano gli anni del boom e non si andava tanto per il sottile. Poi c'è stata la riconversione al metano. Inquina poco, almeno dicono (magari l'inganno è quello). A lungo si è parlato di smallentamento. Poi la destra di Scopelliti vince la regione, e come per magia, i piani per la centrale diventano altri: riconversione al carbone*. Scopa dice si, poi ni , poi forse. Alla fine sotto la spinta delle proteste locali sembra ripensarci. Fino alla prossima puntata.

-In spiaggia intanto si ciarla come tutti gli anni. Con questo mare e questo clima, si dice, ci sarebbe bisogno di più alberghi, ristoranti, discoteche, casinò ect. 'Un imprenditore che viene da fuori, ecco quello che ci vorrebbe'. Niente da fare. Si vede che in meridione non siamo ancora stanchi di uomini della provvidenza e di unti del signore provenienti da nord.

-A Rossano non si fa ancora raccolta differenziata. Bisognerà aspettare di avere la CNN perché ce ne si ricordi? Intanto le locandine dei giornali locali parlano di qualche discarica al limite della saturazione. Sul venerdì c'è un servizio da fare accapponare la pelle sul segreto quasi militare con cui è gestita l'immondizia campana. Anche a Palermo quasi ci siamo. Poi c'è tutto il resto... ecco questa full immersion nelle vicende italiane è la conseguenza, non troppo voluta, dell'astinenza mediatica

-Ala è ignara di tutte queste belle storie. A Bruxelles non ci vuole ritornare. Vuole rimanere qui. Non c'è problema. Ma a riprenderla stavolta ci passo tra un anno.


*Post scritto nell'estate 2010.

domenica 4 luglio 2010

Vedi Napoli e poi muori...stecchito




L'aereo che atterra a Capodichino è composto quasi interamente da belgi.
Che la buona stella ci aiuti, penso. Spero di non ritrovarmeli in diretta su radio Vivacitè tra un mese.
Ala ci tiene a vedere la città. A via dei tribunali aleggia il quarto di finale tra Brasile e Olanda, è nell'aria come in una radiocronaca spontanea.
'Cir, ha signat l'Olanda' 'Quann manca...? cinc minut...'..e dopo un po'... ' o Brazil è asciut. E' stat chir ra juve....' 'Chiru cretin...'
Passiamo tra due signore che colloquiano dai due lati del vicolo. Sai che il macellaio è ancora agli arresti domiciliari? dice una. Ma non mi dire...ma pure il salumiere... e pure il calzolaio! rincara l'altra.
-Di che parlano? chiede Ala.
-Ma no niente, delle semifinali di Wimblendon.
Napoli in pillole in tre ore. La sfogliatella di Scaturchio, la granita in galleria, la pizza di Di Matteo e il brasiliano a piazza Garibaldi.
-Ho deciso, resto qui! fa lei.
Si. La lascio lì una settimana e poi ne riparliamo.
Sulla via del ritorno il numero dei motorini cresce in modo inversamente proporzionale al diminuire delle ore rimanenti della giornata. Spuntano da ogni angolo. Imperversano ovunque come zanzaroni impazziti.
-Ma c'è stato qualcosa di particolare o è sempre così qui?
-Ma no, saranno olandesi che festeggiano la vittoria sul Brasile...
-Olandesi? A porta Capuana? A quattro sul motorino?
-E che non lo sai? Ma è na cosa di pazzi sto fatto degli olandesi....

Il treno del ritorno è uno scintillante regionale nuovo di zecca che arriva a Salerno senza fermate intermedie. Non so se fare i salti di gioia o prendere a testate lo schermo della temperatura e dell'umidità. Dopo che mi hanno fatto fare il fegato come un cocomero per due anni il dilemma è più che comprensibile.
Parte il treno. Maronnaa non ferma a Nocera!, attacca una signora, Maronnaa so proprio sforunataa!!
Nel frattempo attiriamo l'attenzione di un signore che scruta protetto da una copia del mattino. 'Chill so stranieri'.
A cento metri dalla stazione suona il cellulare. I 12 secondi di ritardo del treno mandano i miei nel panico. Lo cerco dovunque, nella borsa, nelle tasche, nello zainetto. Inizio a premere tasti all'impazzata. Parte a tutto volume un mp3 dell'audiocorso De Vecchi. 'leçon numero 7 le train, le TGV, l'avion, la voiture '
Ascoltano tutti, nessuno escluso.
Bonjour monsieur peux-je vous etre utile? Je voudrais partir pour Milan mardi prochain. En train? Non, en avion....
Ve lo giuro sono italiano. Credo.

giovedì 1 luglio 2010

I want to ride my bicycle

Art-loi


L'ho voluta la bicicletta. L'avevo anche annunciato nei propositi di fine anno. Adesso è tempo di pedalare. Aiuta allo scopo la sequenza record di giorni di sole. Niente di meglio per mettere in pista il potente scintillante mezzo. 160€ ai saldi. Destinazione il centro della città.

Per il centro ci sono due rotte. La più corta passa per lo chaussée di Louvain, Lovanio come si dice in italiano. Basta percorrere tre metri dello stradone per ricordarsi di non essere ad Amsterdam. Lo chaussée, che non è già più Bruxelles ma Schaerbeek, infila in entrata ring autostradale, circumvallazione esterna e muore sul vertice nord-est del pentagono che fa da periplo al centro. Vomita auto, furgoni, tir, automezzi a getto continuo. L'aria è irrespirabile, le facciate ingiallite dalla caliggine. Ci saranno di sicuro in città posti più sgradevoli ma finora non ne ho visti.
Dopo Meiser il tragitto si inerpica tra pompe di benzina, magazzini, ricambi auto, expo di mobili fino a raggiungere la vetta della collina a place Dailly, dove entro in scena io con il mio prodigioso strumento.
Da lì inizia una discesa a rotta di collo di un chilometro. Al fondo di questa specie di fossa delle Marianne si trova place St. Josse, quartiere di immigrazione turca. E' il secondo cambio di commune nel giro di poche centinaia di metri. Qui il dedalo di stradine sudice, strette e congestionate da doner places, piccoli alimentari, mercerie, discount d'abbigliamento e furgoni stazionanti si infrange contro il Pacific.
E' un caseggiato di 21 piani. Salendo ai piani alti di edifici del genere ci sente come sospesi a mezz'aria. Il vuoto davanti ed il resto della città appiattito verso il basso.
Il quartiere è mal reputato ma moltissimi tra gli eurocrati di minor fortuna, in genere giovani, contrattuali e stagières, lo scelgono come dimora. I prezzi sono bassi. Le istituzioni europee sono a poche centinaia di metri a sud. Il centro città è dall'altra parte della strada a ovest. E' lo spirito del luogo comune dove tutto si sovrappone in un fazzoletto di terra.
Dopo altri 200 metri di salita tra i tubi di scappamento si rientra a Bruxelles. Immagino che un minimo di spiegazione sia necessaria. La commune di Bruxelles sta alla capitale belga come come l'Olanda sta ai Paesi bassi. E' il pezzo che da il nome al tutto. In realtà la città ne è composta da 19. In passato erano centri diversi. Ciascuno di essi ha un centro, un campanile e un borgomastro. Non esiste infatti un sindaco unico per tutta la città come avviene in Italia. Dal punto di vista amministrativo è un inferno. Il vantaggio sta però nello spezzare il binomio centro-periferia rendendo la vita urbana più o meno omogeneamente distribuita. La stessa famigerata Molembeek, distretto islamico, a nord-ovest non è affatto un quartiere dormitorio. Ha il suo municipio i suoi centri culturali, i suoi teatri, i suoi eventi.

Dal ring interno inizia una nuova discesa a picco verso il centro storico. Sul pavé, giusto quanto basta per dare un'idea, per quanto vaga, di come si potesse sentire Cicciolina a fine giornata.
Al ritorno però la risalita è meno dura del previsto, a condizione di imbroccare i rapporti giusti e di non far uscire la catena sei volte.
Certo il tragico chaussée a senso invertito va evitato come la peste. Conviene invece allungare e, superato il parlamento belga, imbroccare art-loi, una sorta di asse del potere che collega dritto-dritto i palazzi nazionali alle istituzioni comunitarie. E' abbastanza pianeggiante ed è l'unica strada nella zona, ma sarà un caso, ad essere dotata di una vera pista ciclabile.

Esperimento riuscito. Come sempre il diavolo è meno brutto di come lo si dipinge e magari i sali-scendi brussellesi finiranno per essere una buona alternativa al pallosissimo jogging.
E domani si va al mare!