domenica 30 settembre 2012

VinzInBxl e Il neurone contagiato

Una coincidenza? A un mese dal 12/12 dei Maya? Non scherziamo, dai...
 
La tipa del fotografo getta un'occhiata alle foto con una punta d'imbarazzo. Mi chiede se ho voglia di provare ancora. Rispondo di no, che la mia faccia è quella e che arriva sempre un momento tardivo nella vita quando uno se ne fa una ragione.

Al consolato l'usciere non trova la mia prenotazione. Gli mostro il foglio stampato. Da dietro il vetro a debita distanza. Mi guarda truce per qualche secondo e poi mi lascia entrare.

All'interno la persona allo sportello riepiloga la mia situazione.
-In breve, (1) il passaporto le è scivolato via mentre lei ciondolava con animo spensierato a rue Montoyer. (2) Si presenta il giorno dopo rispetto all'appuntamento che ha preso online. (3) Ha un numero gsm con 5 cifre quando il resto dell'umanità ce l'ha di 6.
Convengo sulla validità dell'ultima argomentazione e aggiungo l'otto mancante.
-Ma lei in Belgio si trova bene. No?
Vedere post sulla tonteria dei belgi per capire appieno il vero significato di questa domanda.
-Magnificamente. Navigo nel mio brodo....


Comunque piccoli inconvenienti a parte, un paio di fattori fortunati fanno si che tutto finisca a tarallucci e vino.
Il fatto che l'addetto sia (a) un  Paisà cilentano, e che (b) quest'anno l'Ebolitana (vedi siamo una squadra fortissimi) faccia schifo a tutto quello a cui puó ragionevolmente fare schifo. Il tutto al modico costo di 82€, bollo annuale incluso.
Quanto a Ludo, da cinico capitalista in erba, e finché patria potestà dura, continuerà a fargli concorrenza fiscale. Delocalizzando la richiesta del passaporto al consolato polacco (vedi give poles a chance). 

giovedì 27 settembre 2012

La scoperta dell'Anafora


C'è una situazione che risale alla preistoria del blog. Cercando nei suoi meandri si troverà la storia della controversia associata ad un nome di donna di tre lettere.
(quello famigerato che inizia e finisce con A e che costituisce al tempo stesso componente importante di un aereo e del corpo di un volatile).

La portatrice mise il veto al suo utilizzo nel blog. Perché, a suo dire, la cosa ne avrebbe esposto la privacy a rischi inauditi. Puó succedere a chi condivide il nome solo con poche decine di milioni di persone.
Dunque ho cercato di ovviare in due modi:

(1) Appioppandole nick molto popolari su twitter (Gennara, Cira, Filomena, etc), prima.
(2) Parlando di lei senza mai nominarla, poi.

Soluzione ques'ultima resa possibile grazie alla scoperta, al niveau 11 dell'EPFC, delle Anafore. Che, per inciso, non hanno né penne né come loro parte essenziale il nome della donna di cui sopra.
Sono piuttosto un arduo esercizio di contorsionismo blogghistico per evitare di ripetere un termine più volte nello stesso testo.  Colei che era con me, la mia interlocutrice, la madre del bebé, etc.

Poi è arrivato Ludo, che con la sua prima parola ha pensato bene d'inventarsi la propria di anafora[*] del nome di cui sopra: Aia.
Escluderei in questo caso una sponsorizzazione di nota marca di pollame, nostante la natura mercantile dell'infante.
Il fatto che si riferisca alla madre è provato dalla tonalità di dolore, come forma di reazione anticipata per caso in cui, l'anaforata genitrice,  dovesse beccarlo ancora con le mani sulla grata sotto il frigorifero. 


[*] Qui il lettore attento avrà notato le difficoltà dell'autore a trovare le anafore di anafora.

domenica 23 settembre 2012

L'intelligenza dei belgi

....per non dire nulla di quella dei cinesi.

In un thread su facebook si discuteva di pro e contro del vivere a Bruxelles. Tra i tanti svantaggi di cui si fa menzione due prevalgono su tutti: (1) Il tempo, (2) Il fatto che i belgi sono tonti.
Visto che del tempo di norma si parla quando non si ha molto da dire, converrà concentrarsi sul secondo punto. Vediamo..

#1. Mea culpa. Temo di aver contribuito con un paio di post recenti (uno e due) ad alimentare la superstizione.

#2. Dire che i Belgi sono tonti è asserzione categorica, che non ammette eccezione, che non fa prigionieri. Basterebbe trovare un belga non tonto per far decadere l'assunto.

#3. Anche volendo accettare l'obiezione per la quale ogni regola presenta eccezioni, resterebbe comunque da spiegare come mai 'i fessi' disporrebbero di un PIL pro capite nettamente più alto di quello degli degli 'intelligenti'.

#4. Un eventuale interlocutore belga potrebbe domandarsi come facciano cittadini di un paese governato da mignottari, e del tutto casualmente andato a mignotte, sentirsi tanto più intelligenti degli altri. (NB: difendersi dicendo che i guai italici in realtà dipenderebbero da orridi complotti in questo caso è controproducente. Perché le probabilità che un complottato sia più fesso di un complottaro sono piuttosto alte). 

 #5. Piccolo dubbio en passant. Non è che in Italia si confonde l'intelligenza con la capacità di fregare il prossimo? Eccellente qualità quest'ultima che fa prosperare qualcuno e che fa sprofondare tutti.

Quello che non sanno gli stranieri è che per gli italiani il talento è cosa eterea. Che non va certo misurato con lo spread sul bund, con il numero di brevetti, con le opere d'ingegno, con la qualità delle produzioni, con le classifiche delle migliori università, etc.
No il talento è un venticello sottile, è uno stato d'animo che non si trova nelle statistiche.
Anzi, proprio la testardaggine nel volerlo misurare potrebbe essere la prova di quanto fessi siano a nord delle alpi.

giovedì 20 settembre 2012

Ali Baba e i 40 poppanti


Mi dicevano dell'importanza di battezzare i neonati. Nel loro interesse, ci mancherebbe, e per evitare discriminazioni.
Quello che soprattutto preoccupa i miei riguardo Ludo è che l'inconcepibile ritardo nell'affiliarlo  alla potentissima setta gli possa fin d'ora creare qualche imbarazzo all'asilo nido.
Ci sarebbe un-non-so-cosa peró che mi porterebbe ad escludere questa evenienza.
Comunque i miei ci hanno tenuto a farmi sapere che, quando verranno, saranno loro a voler portare il bebé al nido..

Chissa, magari un giorno finiró per dirglielo che posto dove va Ludo si chiama L'asilo d'Ali Baba.

domenica 16 settembre 2012

Le lingue dei belgi

East Flanders

Il Macro di Machelen si trova appenna fuori Bruxelles, di 500 metri in territorio fiammingo.
Eppure quando provi a parlargli in francese reagiscono come delle principesse offese.
Ti fanno capire che per loro l'inglese è meglio.
In effetti, quando ci si cimenta con l'equazione linguistica del Belgio bisogna tenere in mente due cose.

#1. I neerlandofoni parlano diffusamente l'inglese, i francofoni no.
Ero convinto dipendesse dal sistema scolastico ma non è cosí. Giapponesi, tedeschi e francesi hanno eccellenti sistemi scolastici ma in quei paesi l'inglese lo si parla poco e male.
Quello che in realtà fa veramente la differenza in materia di lingue straniere è la motivazione di chi studia. E quando ti trovi in un contesto lingustico di pochi milioni di persone non puoi che essere motivato. I libri, i film, i programmi TV si guardano in lingua originale, perché per i produttori è poco conveniente tradurli o doppiarli. E' la dimensione del paese che obbliga ad essere in grado di  comunicare con gli altri.
Un francofono puó permettersi, certamente sbagliando, di optare per l'autoreferenzialità culturale. La taglia del mercato glielo consente. Un neerlandofono no.
 
#2. Nelle Fiandre si parla più il francese di quanto in Vallonia si parli l'olandese.
La ragione si trova nell'asimmetria di cui sopra. Il fiammingo che studia il francese lo fa anche per aprirsi un universo di possibilità più vasto.
Un francofono invece manca della medesima motivazione. Me lo spigava chiaramente un vallone raccontandomi  un dialogo figurativo con al sua controparte neerlandofona.
Perché dovrei imparare la tua lingua? Per comunicare con te che già parli francese? Per i dieci romanzi o i cinque film dell'olandese regolarmente tradotti? 
Se devo fare lo sforzo, non piccolo, allora tanto vale farlo per il Cinese, o lo Spagnolo idiomi a dimensione continentale. Non di certo per la lingua madre di appena 15 milioni di persone. 
[NB: questo è il sentire diffuso che riporto, non il mio punto di vista].
 
In realtà, le impuntature linguistiche di chi è tradizionalmente abituato a guardare film e programmi con i sottotitoli non si spiegherebbero con l'esigenza basica di capire e farsi capire.
Credo invece abbiano radici diverse e bene più complesse.
Ma quella è tutta un'altra storia.

giovedì 13 settembre 2012

Baby liberation day


Vista la mia propensione a disseminare scritti inutili mi è stato chiesto di compilare l'aggiornamento mensile dell'album del bebé. La qualcosa rende di per se inutilizzabile la mancanza di tempo come pretesto vagamente accettabile per non farlo.

Ricapitoliamo.
Lo dicevo alla madre. Se per Bebé si intende un nuovo nato da 0 a 12 mesi allora Ludo ha una più che elevata anzianità di categoria. Un SENIOR BABY per utilizzare una terminilogia un po' più al passo coi tempi.
Non che il bamboccio non stia facendo di tutto per meritarsi la qualifica, anzi.
(i) Gattona con la destrezza di un uomo rana e (ii) volteggia nel suo girello con la leggiadria di un ballerino del Bolshoi. Il sentimento come di emancipazione è facilmente percepibile nello sguardo dell'infante.
Gli dovesse di nuovo venire l'inpulso improvviso di fare in mille pezzi un qualunque certificato brutto a vedersi, d'ora in avanti potrà farlo senza dover più dipendere da nessuno. 

Ultimamente per calmarlo poi mi è sufficiente fargli ascoltare senza soluzione di continuità due o tre capolavori della musica contemporanea (Ai se eu te pego, Takatà, Gustavo Lima).
Si sa che gli individui vanno abituati sin da piccoli a gusti musicali sofisticati. 
Niente peró al mondo lo manda in estasi come "Rosamunda" eseguita dal rompipalle con la pianola di place St. Boniface. Al quale é stato per altro necessario sganciare una mancia di due euro per i servigi resi.


La nota negativa è stata invece la dipartita della scimmietta canterina, mostriciattolo in plastica posseduto dalla voce della D'Avena.
Va detto che (1) Ludo se l'è portata ovunque andasse per un mese, e che (2) bastava un nonnulla per attivare la voce della petulante Cristina
In città si è scatenato un dibattito lacerante. Come tra Guelfi e Ghibellini, tra abortisti e antiabortisti. Tra chi avrebbe preferito strangolare la scimmietta, e chi la D'Avena. E dico 'strangolare' solo per non far menzione di pratiche più truculente ma molto meno politicamente corrette.

Spero e credo che questo possa bastare per evitarmi il sopraggiungere di analoga richiesta per gli aggiornamenti a venire.

domenica 9 settembre 2012

Palloni gonfiati

Avvertenza. In questo post non si fa alcun riferimento nè a Marchionne, nè a Antonio Conte.

Riguarda piuttosto la tradizionale Balloon's day parade che si tiene a Bruxelles ogni anno.
Questo è il video di quella di ieri con sole splendente, clima di festa e bebé con l'espressione di chi sembra chiedersi cosa mai si puó ancora aspettare da noi.


giovedì 6 settembre 2012

A beautiful mind


Eravamo rimasti al video postato da uno in esilio a Londra da più o meno tre mesi.
Certo,  se uno in un posto ci ha abitato solo poche settimane di esso ti potrà dire, poco o nulla.
Sarebbe come chiedere a qualcuno di giudicare un testo dal prologo, una canzone dal titolo, un film dal menu introduttivo del suo  DVD.
Peró il contenuto informativo del video resta di grande importanza.
Adesso ad esempio abbiamo la prova che a Londra piove e che non ci sono bidet. Tutti quelli che erano in procinto di partire per la capitale inglese per andare ad abbronzarsi o per sciacquarsi le pudenda adesso potranno evitare l'errore.

Per non dire degli elevatissimi picchi di arte cinematografica toccati da una delle scene del video. Quella che segue l'entrata del protagonista in metro, quando si vedono due goccioloni cadere al suolo.
La  giovane età dell'autore farebbe escludere la prostata che fa cilecca.
Ma se veramente si tratta di una lacrima sul MIND THE GAP, bisognerebbe davvero arrestare la produzione di nuovi film per un lustro e dargli all'istante Oscar, Palma e Orso d'oro.
E' la prova finale che il talento italiano, come il Dio sui piloni dei sottopassi, c'è.

Dimenticavo, da cosa si capisce che abita a Londra da due, tre mesi?
Dal fatto che si è abituato al sole che sorge cosí presto.
Succede solo in primavera/estate a cavallo del mese di giugno. In inverno invece in ufficio ci arrivi che è ancora notte fonda.

domenica 2 settembre 2012

La rentrée del migrante sconsolato

Parvis de St.Gilles

Sono convinto che il vacation blues dell'emigrante venga solitamente molto amplificato da un paio di evidenti errori di prospettiva.

Errore #1 Confrontare vacanze con ordinarietà.
Se uno vive a Bruxelles e trova il clima grigio e le giornate tutte uguali ti dirà che un periodo di tre settimane su una spiaggia tropicale è quanto di meglio gli possa capitare.
prendi invece uno che invece ai tropici lavora in una piantagione di banane a 1$ al giorno, e che si vede offerto una soggiorno a Bruxelles per fare vita di Boheme a St. Gilles, e ingozzarsi di birre e cozze. Vorrei proprio vedere cosa direbbe.

Errore #2 Confrontare quello che è con quello che è stato.  Presente contro passato.
Se penso a quando dormivo fino a tardi e qualcun'altro mi preparava il pranzo domenicale  la nostalgia subito aumenta.
Se invece paragono quanto fatto in questi cinque anni e quello che sarebbe stato se, all'epoca, avvessi deciso di conservare il mio impiego napoletano (1000 € mensili, 4 ore di pendolarismo giornaliere, cultura di lavoro da medioevo, nessuna remota prospettiva di miglioramento) la nostalgia sparisce all'istante. Della serie 'Ti piace vincere facile?'

Insomma il vacation blues lo si combatte rimettendo ordine nella prospettiva.
Il che significa confrontare (i) Vacanze vs vacanze, ordinario vs ordinario. (ii) Quello che è stato con quello che sarebbe stato. Vale a dire, presente reale vs presente virtuale.

Per rimanere in tema di migranti sconsolati, ho riascoltato di recente quel video virale circolato in rete ad agosto.
Se lo si osserva attentamente contiene la prova finale, inconfutabile direi, che l'autore a Londra ci era arrivato se va bene quattro mesi prima, ma più realisticamente due. Cercate, Cercate.
La soluzione....la prossima volta.