venerdì 29 luglio 2011

Tasse belghe


L'amministrazione belga se la prende comoda su tutto, anche nell'inviare le cartelle esattoriali. Ma il fatto che non mi avessero ancora chiesto le tasse del 2009 mi sembrava un po' troppo. Cerco di loggarmi su www.taxonweb.be. Con la nuova carta d'identità elettronica basterebbe un lettore di smart card per accedere, ma la procedura da qualche parte s'incricca. Dell'indirizzo di sportelli al pubblico nemmeno l'ombra.
Al numero verde mi dicono che fanno solo assistenza per la procedura online e di rivolgermi all'ufficio imposte locale, nella commune. Alla commune di cosa sia l'ufficio delle imposte non ne hanno la più pallida idea. Mi dicono di guardare su internet.

Trovo l'indirizzo scartabellando nella vecchia corrispondenza e mi ci reco di persona. C'è un'impiegata col volto truce e dall'accento fiammingo. I fiamminghi sono simpaticissimi dentro, ma da fuori non si vede.
-Si, si, l'extrait du role glielo hanno inviato ad aprile.
-Non mi è mai arrivato, replico. Scrolla le spalle.
Me lo stampa, la somma è spaventosa ma prevista.
-Non è che ora ho saltato la scadenza di pagamento?
-Ma certo, era il 31 giugno.
Esco dall'ufficio. Scopro che c'è un errore nell'indirizzo. Inizio a bestemmiare in turco. E' in queste situazioni che lo skill linguistico migliora enormemente.
Abito in palazzo con più scale, ed ognuna ha una sua lettera. Le cassette delle lettere sono ovviamente numerate. E da qui che ha origine  il dramma. Troppo difficile imbroccare la combinazione civico, scala, cassetta per gli impiegati delle amministrazioni belghe. Se c'é il civico manca la scala, se c'è la scala manca la cassetta. Nel 90% dei casi. Il postino peró è implacabile. Il minimo errore e la corrispondenza torna indietro. Dovete capirli, ci dissero una volta, sono stagiers, non hanno pazienza.

Rifaccio la fila e trovo la stessa impiegata. Le dico dell'indirizzo.
-Ah no, allora deve andare alla commune!
Poi c'è il contabile, dato che la genialità non è mai concentrata in un solo luogo ma diffusa territorialmente. Lavora per uno studio di Anversa. Lo scelsi all'inizio perchè parlava inglese.
Gli scrivo a giugno e non risponde. Allora gli telefono.
-ken, ti sembra normale che non ho ancora ricevuto l'extrait del 2009?
-In effetti no, ti faccio avere la documentazione al più presto.
Passano le settimane e non mi arriva nulla. Gli riscrivo con la dicitura urgente in stampatello nell'oggetto, e con ringraziamento anticipato. Niente. Parto felice per le vacanze convinto che al ritorno avrei trovato la documentazione. Niente.
Dal primo luglio si pagano gli interessi legali, recita la cartella. La somma era accantonata da tempo sul conto. Spero solo che gli interessi non siano più bassi di quelli legali.

Adesso vi lascio. Devo andare un attimo ad Anversa a prendere a calci il contabile.

mercoledì 27 luglio 2011

Ti presento i miei

Calabria Jonica

L'altra settimana nel torrido Calabrong ho avuto modo di presentare consorte ad alcuni zii.

-Allora come la chiamiamo? Ala[*] o Filomena?
Adesso in verità sarebbe diventata fALAmena. Poi quando dico che non mi seguono nemmeno i parenti non mi credono.
-..a proposito, questa storia che non avresti cugini?
- Ma intendevo cugine femmine! Maggiori!
Se uno non ce ne ha, non ce ne ha.
Comunque è sempre bello rivedere familiari e ricordare simpatici episodi del passato.
Come quando, ad esempio, sostituii nella mia camera un ritratto della Madonna con un poster dell'omonima cantate al fine di laicizzare il contesto. Per impapocchiare poi a mia cugina che sempre di lei trattavasi. Si era solo rifatta il look.
O come quando al cuginetto, che mi chiedeva di raccontargli una fiaba, leggevo un qualche editoriale sull'ultima manovra finanziaria ma col tono impostato e cavernoso di chi sta leggendo le Mille e una notte.
All'epoca ero li ritenevo troppo piccoli per potersene rammentare. E invece no,  ricordano tutto per filo e per segno. Peggio di una spugna questi bambini.

[*] Persona realmente esistente a cui fu appioppato un nick napoletanizzato in un post precedente

domenica 24 luglio 2011

Cori estivi




..e comunque domani, a meno di suicidi dell'ultimo minuto, si rientra nella ridente Bruxelles

giovedì 7 luglio 2011

2011 fuga da Molenbeek

Quartiere marittimo

Sulla Libre di qualche giorno fa è stato pubblicato un reportage su Molenbeek-Saint-Jean, una delle 19 communes che compongono la capitale belga, che ho trovato interessante e che qui provo a riepilogare.

La società BBDO che ha sede nel quartiere marittimo (situato tra canale, tour&taxis, boulevard Leopold II e ferrovia) ha registato 152 fatti criminali compiuti ai danni dei suoi dipendenti e ha minacciato di abbandonare il quartiere.

Il quartiere marittimo con più di 5000 giovani sotto i diciotto anni su 13000 abitanti è il più giovane di tutta Bruxelles. E' anche quello dove la disoccupazione giovanile è al 40,9% contro una media cittadina del 32,9%.
Eppure la commune conta tra 2000 e 3000 imprese, alcune anche grandi, Henkel, KBC, Comunità francese, attirate dalla vasta disponibilità di superfici a prezzi accessibili. Il problema è che raramente vengono assunti giovani del posto. Su 4000 impiegati della KBC solo due vengono da Molenbeek. Problema di tutta la città. Il 50% degli posti di lavoro sono occupati da persone che non abitano a Bruxelles.
I giovani che vengono da Molenbeek sono fortemente discriminati, sottolineano alla ULB, soprattutto quando hanno un elevato grado di scolarizzazione.
"A Bruxelles si vive un vero e proprio apartheid urbano" afferma la sociologa Carla Nagels.
La delinquenza urbana diviene cosí una realtà. Secondo le statistiche della polizia la criminalità nel quartiere marittimo è diminuita del 9,4% tra il 2004 e il 2009, per contro furti e scippi sono aumentati del 12,6%. La fermata di metropolitana di Ribacourt è diventata un crocevia di crimine e spaccio al punto che alcuni dipendenti della comunità francese evitano di prendere il metro quando possono.

C'è pure chi invece al quartiere si è abituato e non lo ritiene tanto più perticoloso di una qualunque area metropolitana di una qualunque altra città.
Il problema più grave resta il sacrificio di una generazione, conclude la sociologa Andrea Rea, ed è destinato ad aggravarsi se non si decide finalmente di occuparsene.

lunedì 4 luglio 2011

Sparizioni misteriose


C'è fALAmena che guarda fuori dalla finestra del soggiorno.
-Hai notato che il campanile di cui parlavamo l'altro giorno, non c'è più? Sparito, volatilizzato..., le dico.
Lei strabuzza gli occhi. Innegabilmente del campanile non c'è più traccia.
-E' vero! Dimmi  cosa gli è successo!
Brutta storia, commento. E' stato raso al suolo da Al Quaeda per vendicare Bin Laden. In realtà no. E' stato demolito nel corso di una insurrezione etnica anti-sistema a Schaerbeek. Ma è solo la versione ufficiale....in realtà pare che sia stato teletrasportato notte tempo dagli alieni nella loro galassia.
-Balle! Dimmi che è successo!
-Perchè tu vedi il campanile da qualche parte? Sparito è sparito.
-Dimmi che è successo!
-Ok, dato che insisti non me la sento di nasconderti la verità oltre modo. E' ora che tu sappia. E' stato Batman per fare un dispetto a Robin!

Si incazza e se ne va. Quando viene mia nipote di sette anni provo a vedere se anche lei ci casca. Non credo.