domenica 12 gennaio 2014
L'albero del denaro
Un pallido sole invernale illumina l'est brussellese. Il piccolo sembra essere l'unico a godersi il primo weekend post rentrée. Ha imparato a fingere di vomitare o di strozzarsi.Vedere sbiancare chi ti è intorno deve essere spassosissimo.
Lo scopo vero della sua giornata è quello di testare a fondo quanto Little Susie (psico-vicina) ne abbia sentito la mancanza. Moltissimo, mi sento di poter dire.
I belgi nel frattempo dimostrano di non essersi dimenticati di me. É sempre bello trovare di venerdì sera la notifica di una raccomandata. Aiuta a rasserenare il fine settimana. Certo, non conoscendone il contenuto, uno potrebbe ancora aspettarsi buone notizie. Ma per chi conosce i propri polli una raccomandata con indirizzo incompleto è sufficiente a far rizzare il rizzabile.
-Quanto serve per poter farla finita con l'ufficio? Chiede colei a cui è stata riempita la memoria del kindle con scritti contro la rat race.
Le dico che non è mai facile rispondere ad una domanda del genere. Ci sono troppi parametri da considerare. Quello che è certo è che vendere il proprio tempo per denaro è quanto di più inefficiente possa essere immaginato e che l'albero del denaro esiste.
-L'albero del denaro esiste? Pensavo fossi solo raffreddato invece deve essere più grave.
Spiego che non mento e che non sto cercando di ottenere l'iscrizione onoraria al M5S. Non è piantaceo ma concettuale. A parte questo funziona come un qualunque altro albero. Ed è la ragione vera per la quale l'1% detiene il grosso delle ricchezze.
Recentemente ho rivisto una persona che in primavera è andata in pensione.
-Non ci crederai ma del lavoro non ho sentito la mancanza nemmeno per un attimo. Mi sono risvegliata ed è cominciata una nuova vita. Dal primo giorno.
Ci credo eccome invece. A me basta un week-end lungo e succede lo stesso.
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