domenica 1 dicembre 2013

La settimana che è venuta


Arriva quel francese che non si nega mai il sottile piacere di prendere il prossimo per i fondelli e chiede un minuto di silenzio in solidarietà per il decaduto.
-Ma come? Non siete tristi?
Segue una delle domande più scontate dagli stranieri.
Non so come ho fatto a non ricordamene nell'altro post (la settimana che verrà).

#Come mai tutti gli italiani all'estero odiano Berlusconi?
Hanno da sempre il desiderio di trovare un esemplare di berlusconiano. Per parlargli, per fotografarlo, per esaminarlo. Come fa un etologo con la sua bestia rara. Come fa un escursionista quando gli compare davanti un Panda.
Non ci riescono e pur vivono in posti dove gli italiani se non fai attenzione te li ritrovi pure nell'armadio.
Risponde il mio collega. Il Messi delle risposte alle domande petulanti degli stranieri. Secco, paretiano, fulminante.
-É per quello che si trovano all'estero, gli spiega.
Questo tipo di risposta ha molte probabilità di essere ritenuta appagante. Eccezionalmente, quando l'interlocutore estero è particolarmente molesto, puó far seguito, come effetto collaterale, una ulteriore fastidiosissima domandina.

#Ma allora nessun italiano all'estero è berlusconiano?
Sono il 15% circa. Lo tengono per se. Come un segreto inconfessabile, come una perversione ingnominosa.
Ci si metta nei loro panni. Come ci fai a ragionare con gente disinformata che non riceve la TV italiana? Che non solo non legge Libero o il Giornale, ma nemmeno gli editoriali del Corriere della Sera, o di un qualunque altro house organ terzista.
Ride bene chi ride ultimo. Quando i cavalli cosacchi saranno alla fontanella del Manneken Pis gli passerà la voglia di fare ironia disinformata.

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