domenica 22 dicembre 2013

Antidoti formidabili

Luoghi della sindrome, Brema

Rientrare in patria su un aereo proveniente dalla Germania, stracolmo di migranti sconsolati, è esperienza che non ha prezzo.
Un tizio a 40 centimetri da me inizia a raccontare la sua storia, un caso terribile di sindrome in stato avanzato. Lavora per una organizzazione che ha in portafoglio progetti per i prossimi 40 anni. La Ndrangheta, immagino. Il prezzo da pagare per un cosí elevato livello di Job Security è terribile, e si chiama Brema. La recitazione della lista dei mali di Brema dura ben più del tempo necessario a sorvolare le Alpi.
Inquinamento, traffico soffocante, permanente grigiore da straccio lercio, rari e costosi collegamenti aerei. E com'é smorta. Per trovare un po' di vita devi farti 800 chilometri.
Racconta di un'esistenza fatta di giornate passate a lavorare e a contare i giorni mancanti al prossimo rientro, comunque inutile visto che tempo una settimana e sei di nuovo pallido come un cencio. Brema ti sbianca meglio dell'omino bianco e coccolino concentrato a principi attivi unificati.
Arrivo a destinazione col cuore rigonfio di Angst teutonica. Ho quasi le palpitazioni. La sindrome non da scampo e contagia a presa quasi immediata.
Provvidenziali diventano i formidabili servizi di desindromaggio che l'aereoporto di Capodichino mette a disposizione dell'emigrante di rientro. Eccone qualche esempio:
(a) 15 minuti di sceneggiata autenticamente napoletana improvvisata dai baristi a costo zero. Questa volta in onore di mio padre, mezzo sordo, che non ha reagito quando gli hanno chiesto se i caffè erano i suoi. 
(b) Folkloristico rituale del pagamento alla macchinetta del parcheggio con intorno claque di scugnizzi che dirigono le operazioni e ne fanno la radiocronaca.
(c ) tratto di tangenziale per l'autostrada che, per quanto breve, ti scarica addosso più adrenalina di una Parigi-Dakar col Piaggio.

Dopo trattamenti di questo tipo il sindromato è completamente ristabilito. Passeggia per i dock di Amburgo convinto di essere ad Ipanema e non scorge più grosse differenze tra il Manneken Pis e un bronzo di Riace.   
Mi fermo qua. Credo basti per diventare l'autore del primo blog con un paio di post di sospensione per (auto) discriminazione territoriale.

2 commenti:

  1. Lufthansa per Napoli? Ci scrissi un post simile quando sono andato lí a Natale. Io ce ne avevo due proprio dietro di me.

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