giovedì 26 dicembre 2013
Pensierini e fatterelli natalizi vari
L'altro giorno spaparanzato sul lungomare di Salerno, con un sole quasi estivo ammiravo il Crescent.
Già in televisione fa il suo bell'effetto. Dal vivo ti inebria come un gancio destro di Muhammad Ali. Gli ecomostri qua sono come in un film di Godzilla. Ne distruggi uno e subito ne spunta un altro da un'altra parte. A noi la brussellizzazione ci fa un baffo.
Il traffico impazzito da shopping si dimentica della crisi. Ingorghi per il centro commerciale, ingorghi per l'outlet, ingorghi perfino per la paranza natalizia a negozi chiusi. E, come succede a una donna in cinta che si impunta a notte fonda con la cassata siciliana, anch'io ho sentito un improvviso ed irresistibile desiderio e di shock petrolifero e benzina a 5€.
Non che lo shopping non riservi bei momenti, anzi. C'era un tizio che voleva comprare un piumino per la moglie in un negozio che non accetta restituzioni. Una commessa lo prova per convincerlo. Le risponde che sua moglie è più alta. Lo prova allora un'altra collega più alta.
-Mia moglie è più formosa, commenta quello.
-Non potrebbe magari comprale un'accessorio? Che so, una borsa? le dice una di loro con una gocciolina verdastra su un lato della bocca.
Uscendo gli faccio gli auguri che lui avrà scambiato per natalizi. Non credo sia stato più ritrovato.
Poi c'è la solita bambina che non riesce a decidersi su Babbo Natale (vedi il babbo e la bambina). Sente che c'è qualcosa che non va, che non gliela si conta giusta. Osserva gli adulti, ne controlla i movimenti e prova a coglierli con le mani nel sacco, quello dei regali. Per aiutare chi di dovere a far arrivare i pacchi in sicurezza mi sono visto costretto a rivelare l'efficace tecnica adolescenziare per portar dentro i giornaletti zozzi.
Bastava lasciarli nell'angolo scuro del pianerottolo tra sesto e settimo dove normalmente gli inquilini utilizzano l'ascensore, per poi attendere il momento giusto e recuperali con calma.
Oggi, per giunta, è pure in pensione quel portiere che si mise di traverso in un'occasione quando dopo aver casualmente trovato qualcuna di quelle gloriose pubblicazioni inizió a bussare a tutte le porte per individuarne il proprietario.
Osservare la Signora Segna, gentile vecchina tutta messa e rosario vedersi chiedere se 'Le Ore' era il suo fu uno di quei momenti per cui vale la pena vivere. Io pure dissi che non ne sapevo niente e che non ero certamente il tipo.
-Allora se non sono di nessuno li prendo io, chioso' l'abietto prima di andarsene.
Grazie a tutto ció l'apertura dei regali si è svolta senza intoppi. In fondo la bimba all'anziano babbo ci è legata e non le va di farlo sparire dalla sua vita. Tanto che all'apertura del decimo pacco è perfino arrivata ad augurarsi che il ciccione di rosso vestito esita.
-Perché se li avete comprati voi del mutuo non ne rispondo, ha affermato.
Io Babbo Natale invece lo trovo piuttosto pedante di questi tempi. La strenna in denaro è un classico. Ma quest'anno è diverso. Si aspetta che venga utilizzata. E soprattutto non vuole che si spenda su cose il cui acquisto era già in programma.
Ora, si prenda uno che ha appena vissuto l'esperienza trascendentale ai limiti del Karma di un sabato per negozi senza spendere un centesimo. Che è l'impersonificazione della trappola della liquidità Keynesiana. Ovvio che costui preferirebbe un fine settimana a Guantanamo che passare il resto delle festività pascolando per saldi tra shopping centers e outlets.
Resta da sperare in una serrata. Purtroppo non ci sono più i forconi di una volta.
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La superiorita' italica la si misura anche con gli eco mostri. E' come l'invidia del pene. All'estero ci invidiano anche gli eco mostri.
RispondiEliminaCi provano ad imitarci ma non hanno speranze
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