domenica 4 agosto 2013

Todos caballeros /2

La gioa sguaiata degli anti-berlusconiani
In occasione della recente sentenza che ha definitivamente condannato Berlusconi sono stati rilanciati in grande scala alcuni luoghi comuni cari alle differenti categorie di berlusconiani. Quelli che vanno in piazza a cantare meno male che Silvio c'è e quelli che preferiscono il segreto dell'urna.


#1. Non si gioisce per una sentenza.
E perché no? Un condannato è uno che, essendosi renso colpevole di un delitto, ha arrecato danno alla collettività. Perché non ci si deve rallegrare quando arriva la sanzione? Perché non si puó essere soddisfatti quando un assassino viene messo nelle condizioni di non uccidere, ed un ladro di non rubare?
Nel caso specifico, si parla di qualcuno che ha fatto sprofondare un paese nell'illegalità più assuluta a botta di condoni, leggi della vergogna e riforme della giustizia pro-crimine. Certo, le colpe non sono mai di una persona sola, ma qui si parla di uno che ha creato un monopolio televisivo completamente abusivo, con modalità che definire oscure è riduttivo e che ha sistematicamente usato in modo violento e criminale.
Forse è consentito rallegrarsi solo per le condanne dei ladri di polli.


#2. Berlusconi va sconfitto politicamente.
Un mantra esilarante come lo definisce Scalzi sul fatto.
Esilarante perché Berlusconi É stato sconfitto politicamente ripetutamente. Nel  (a) 1996 quando la premiata ditta Bertinotti-D'Alema preferí far fuori Prodi e non lui. (b) Nel 2006 quando ci pensarono i senatori bagascia ad abbattere un governo democraticamente eletto. Ai (c) referendum del 2011 quando 25 milioni si presentarono a fine giugno alle urne per cancellare 4 leggi vergogna. Alle politiche del (d) 2013 dove il 70% gli ha votato contro e a favore 30%. Al mio paese questa si chiama sconfitta politica. Il massimo che si puó sperare in paese cattolico, retrogrado, antropologicamente reazionario e  teledipendente contro un tizio che controlla le TV.
Poi, essendoci la democrazia rappresentativa succede che i rappesentanti non rispondono più ai comandi. Magari uno con fette di prosciutto non troppo spesse sugli occhi ce la riesce a vedere una connessione tra quanto appena sanzionato dal tribunale e questa lunga sequenza di 'sconfitte politiche' senza effetti.

#3 L'antiberlusconismo è l'equivalente del berlusconismo.
Poi ci sono quelli algidi, i terzisti, quelli che rifuggono le contrapposizione frontali, tra berlusconiani e anti-berlusconiani, tra scippati e scippatori, tra pedofili e anti-pedofili, per usare una metafora cara a Travaglio. Quelli del todos caballeros,  per i quali tutti i gatti sono grigi e per cui tutti sono ugualmente responsabili senza distinzioni.
La realtà è che quando sei cittadino di un paese ostaggio di un personaggio di tale risma opporglisi è un dovere civico.
Non è solo giusto ma anche utilissimo. Se qualche giudice onesto è ancora in condizione di applicare la costituzione, se la costituzione del 47 è ancora in vigore, se è ancora possibile, a differenza dei modelli politici ai quali Berlusconi si ispira (Russia, Bielorussia, Libia di Geddafi,Turchia, etc) scrivere un post senza ricevere la visita di una qualche polizia politica questo è stato dovuto alla resistenza, irriducibile, che ha incontrato. A livello di società civile, non di nomenklatura di centrosinistra. In Ungheria non sono stati cosí fortunati.

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