giovedì 8 agosto 2013

Agosto urbano



Dicono che restare in città ad agosto non è male, che ci si gode la calma della città. Quello che è indiscutibile è la riduzioni degli effettivi in negozi e uffici per effetto della solita men che dimostrata presunzione di vacanza.

Manco il tempo di rientrare e subito mi è stato appioppato il marmacchio, dalla madre in missione per cinque giorni a creche chiusa. In compenso sono arrivate madre e zia dalla Polonia. Chi sa se sono riuscite a salutarsi dai rispettivi oblò. É sempre bello trovare il modo di comunicare con chi è intimamente convinto che la sola lingua che parla non può non essere compresa al volo dal resto dall'umanità.

Questa full-immersion polo-polacca sta stupendo con effetti speciali. Tipo:
(a) Incontenibile desiderio  di pioggia incessante, gelida e trasversale. Avevo infatti intimato di non uscire in mia assenza col bamboccio i cui skills motori  sono già più che sufficienti a disseminare a piacimento le pachidermiche congiunte. Invano. Non resta che sperare negli agenti atmosferici.
(b) Perdita (temporanea) della qualifica di specialista della cacca, la qual cosa mi ha provocato notevoli patimenti interiori. Il mancato utilizzo nel lavaggio di sapone e acqua, come ortodossia polacca impone, lascia l'infante costantemente permeato di piacevole aroma da pamper scacazziato.
(c) Istantanea sparizione di fragole, uva e frutta varia. Contestuale apparizione di junk food assortito (eg. zeppole fritte ricoperte di zucchero) che solleva lo spirito nelle giornate di canicola.

Insomma a parte la lavatrice rotta che rovina l'idillio direi che tutto fila liscio. Del resto per settembre mancano solo 22 giorni.
 

 

Nessun commento:

Posta un commento