domenica 10 marzo 2013
Prospettive future
Quanto sono belle le gite di un week-end fatte di traversate notturne in lande sperdute per il check-in del low cost. A cui seguono sempre orrende scoperte quali il cappuccino che ti costa 5 euro e fa pure schifo; che i ristoranti intorno alla grand place hanno il menù in tutte le lingue tranne l'italiano; che se ci mangi ti spennano come un tacchino alla vigilia del ringraziamento; che qui è ancora inverno, non come in Italia dove è già primavera.
-E tu? Ti sei stabilizzato? Nessun programma di rientro?
Mi faccio spiegare cosa si intenda per rientro. Il ridente paesello? O una qualche galera tipo Milano o Torino?
É venuto con due persone simpaticissime. Il fatto che tifino per la separazione del Veneto dall'Italia è solo un dettaglio. Un dettaglio però che rende superfluo qualunque sforzo per spiegare perché uno possa sentirsi meno straniero qua che in molti posti al di sotto delle Alpi.
Nessun piano di ritorno, ci mancherebbe.
Per la qualità della nostra vita. E per quella del piccolo Ludo, destinato a essere poliglotta ancora prima di cominciare le elementari e che ha nel DNA il diritto a non dover aver nulla a che fare col provincialismo di scuole e università prima e mercato del lavoro poi di un paese spacciato.
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Bel post. Ogni volta che torno in Italia, qualcuno si stupisce del fatto che sia voluto rimanere innanzitutto ancora un po' all'estero, e addirittura in Germania. Per quanto provi a spiegarglielo, sembra come parlare due lingue differenti. Saluti!;)
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