domenica 5 agosto 2012

Dogmi italiani e confessioni

Agosto in Belgio

Esiste un pilastro fondamentale della religione italiana. Quello per il quale
#1. Qualunque prodotto alimentare italiano è sempre e comunque migliore di qualunque prodotto alimentare straniero.
Corollario di tale regola vuole che la valigia dell'emigrante contenga derrate alimentari esclusivamente nel tragitto in uscita.
Confesso apertamente di averlo violato portandomi in vacanza il cacao dal Belgio per la colazione.
Un maggiore impegno della guardia di finanza e l'impiego di cani sniffa-cacao potrebbero aiutare a prevenire in futuro il ripetersi di tale scempi.

C'è poi un altro principio cardine della suddetta religione
#2. Il brutto tempo in Italia è sempre più bello del bel tempo all'estero.

Per strada l'altro giorno incontro Eugenia una delle madri del quartiere. Mi racconta delle tre settimane di vacanze in Sicilia, di Scirocchi, Minosse, lingue di fuoco e nugoli di zanzare al seguito. Di come questi piacevolissimi agenti atmosferici non dessero scampo ne in riva al mare ne sui cucuzzoli delle montagne.
-Devo confessare qualcosa di inaspettato..
Il suo stato di neo mamma di famiglia fa subito escludere un gang bang dal novero delle ipotesi.
-Si, ho rimpianto la pioggerellina belga. Siamo stati addirittura sul punto di anticipare il ritorno.
Seguono tutta una serie di considerazioni, chiaramente fuori luogo, su quanto sia preferibile agosto a Bruxelles rispetto al deserto esistenziale di qualunque città italiana.
Roba da ritiro immediato del passaporto e sostituzione con l'equivalente albanese.

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