Agosto in Belgio |
Esiste un pilastro fondamentale della
religione italiana. Quello per il quale
#1. Qualunque prodotto alimentare
italiano è sempre e comunque migliore di qualunque prodotto
alimentare straniero.
Corollario di tale regola vuole che la
valigia dell'emigrante contenga derrate alimentari esclusivamente nel
tragitto in uscita.
Confesso apertamente di averlo violato portandomi
in vacanza il cacao dal Belgio per la colazione.
Un maggiore impegno della guardia di
finanza e l'impiego di cani sniffa-cacao potrebbero aiutare a
prevenire in futuro il ripetersi di tale scempi.
C'è poi un altro principio cardine
della suddetta religione
#2. Il brutto tempo in Italia è
sempre più bello del bel tempo all'estero.
Per strada l'altro giorno incontro Eugenia una delle madri del quartiere. Mi racconta delle tre
settimane di vacanze in Sicilia, di Scirocchi, Minosse, lingue di
fuoco e nugoli di zanzare al seguito. Di come questi piacevolissimi
agenti atmosferici non dessero scampo ne in riva al mare ne sui
cucuzzoli delle montagne.
-Devo confessare qualcosa di
inaspettato..
Il suo stato di neo mamma di famiglia
fa subito escludere un gang bang dal novero delle ipotesi.
-Si, ho rimpianto la pioggerellina
belga. Siamo stati addirittura sul punto di anticipare il ritorno.
Seguono tutta una serie di
considerazioni, chiaramente fuori luogo, su quanto sia preferibile
agosto a Bruxelles rispetto al deserto esistenziale di qualunque
città italiana.
Roba da ritiro immediato del passaporto
e sostituzione con l'equivalente albanese.
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