domenica 1 luglio 2012

Piccoli capitalisti crescono



Durante le serate in cui l'Italia gioca con la Spagna, qui a Bruxelles  si raggiungono sempre ineguagliabili picchi di folklore.
Uno ti ricorda la gomitata di Tassotti del 94, l'altro prova a rifilargli una catapecchia a 300.000€. Uno irride i playboy italici da spiaggia, l'altro ti parla di come Monti, all'ultimo vertice, ha salvato le chiappe di quella specie di Forrest Gump che si sono eletti.

Poi c'è sempre Ludo.
-Orientiamo anche a lui il seggiolone verso la TV?
Dico di no. Per lui  il vero spettacolo siamo noi, non la partita. Mi dicono che è un bimbo molto tranquillo. Lo è ma meno di quanto pensano.
La verità è che in queste occasioni si sollazza come se uno lo avesse portato al circo equestre. Certo, pop-corn e coca-cola ancora non se li fa portare. Ma solo perché gli manca ancora il dono della parola.
Sui generis, il bebé lo è. Mi sono accorto di una sua caratterisca piuttosto sorprendente. Se chi è gli è intorno sgobba lava e stira lui se la gode come una pasqua. Se invece uno osa stravaccarsi sul divano col Kindle, tempo trenta secondi e quello trova il modo di esprimere la sua insoddisfazione.

Sapevo che aveva la stoffa del grande capitalista.


Messaggio in codice: a Nadal è finita la 'pozione magica'...

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