
Eboli, via L. Da Vinci, affissione abusiva passibile di sanzione
Per la propaganda l'Italia si sarebbe grosso modo salvata dallo Tsunami finanziario che ha devastato i paesi anglosassoni. Osservando però le cose più da vicino si scopre facilmente quale sia l'uovo di colombo che il genio italico si è inventato per conseguire un tale risultato. Un welfare state sui generis fondato sulle pensioni dei nonni.
La crisi globale è frutto dell'impoverimento delle classi medie il cui potere d'acquisto si è ridotto costantemente negli ultimi 30 anni. Questo fenomeno è globale e dipende dallo spiazzamento tecnologico e dal prevalere dell'ideologia neo-liberale. Dovendo però gioco forza mantenere alto il livello dei consumi si è pensato bene di consentire alle famiglie di indebitarsi fino alle orecchie, fino al collasso del sistema.
Ma in Italia siamo notoriamente più intelligenti degli altri. In particolare poi in meridione si sa che "nisciun è fess". E allora ci siamo inventati una sorta di stato sociale parallelo alle vongole fondato sui redditi dei nonni. La nonnocrazia.
Basta andare per strada in una giornata di festa per comprendere. Ci vedi gente più o meno giovane, elegante, che fa sfoggio di telefoni e vestiti. Preparano le vacanze invernali e pianificano quelle estive. Qualcuno ha messo famiglia ed ha prole.
Ma trattasi di un benessere artificiale, di panna montata, fatto di affitti pagati dai genitori, conti cointestati, nonne babysitter, mutui poggiati sui patrimoni di famiglia, elargizioni continue ed incessanti. In pochi potrebbero consentirsi un simile carnevale autofinanziandosi con i redditi miserabili che il mercato del lavoro offre. Per andare avanti si attinge alle risorse della famiglia d'origine. Si prende senza neanche chiedere. Si da per scontato che gli anziani non abbiano altra aspirazione che farsi carico dei problemi dei figli anch'essi ormai senescenti.
Per secoli sono stati i figli a prendersi carico dei genitori anziani. Ora la logica è innaturalmente ribaltata. Queste sono cose note a chiunque conosca la società italiana. Ma la novità sta nel salto di qualità che è ora in corso, proprio quando le crepe del modello iniziano ad essere visibili agli occhi più attenti. La nonnocrazia ha già toccato il suo iceberg, rappresentato dalla finitezza, ahimè, della vita umana. Le laute pensioni di un tempo presto spariranno per essere sostituite da quelle post riforma a mala pena sufficienti a sfamare il percettore.
Ed ecco che la voracità incontinente degli ex bamboccioni frustrati diventa ancora più aggressiva e violenta. Non basta più saccheggiare i redditi e il tempo degli anziani. Adesso sotto tiro iniziano ad essere i patrimoni.
Mi è stato detto di un tizio, tutto macchine e discoteche, che si è fatto finanziare per anni da genitori e zii le proprie glorie metropolitane non essendo il suo stipendiuolo adeguato alla sue manie di grandezza. Di recente ha chiesto ai suoi di vendere la casa dove essi vivono per finaziargli la relazione con la sua nuova fiamma. Di fronte al prevedibile rifiuto ha troncato i rapporti con la famiglia. Mi era capitato di raccontare in passato una storia simile in un altro post.
Cartelli pubblicizzanti immobili invenduti sono dovunque. Il crollo del mercato immobiliare è ormai nell'aria anche nelle province dell'impero. I cenoni di capodanno sono destinati ad essere un clamoroso flop. Si vendono persino meno fuochi d'artificio. Le feste di quest'anno sono tutt'altro che serene.
Non ho mai creduto alla retorica della società civile migliore della politica che esprime. Piaccia o non piaccia, la politica non è che lo specchio fedele della popolazione. Spero di sbagliarmi ma non vedo in questa Italia le qualità per risollevarsi dalla situazione nella quale si è cacciata prima che sia troppo tardi. In queste condizioni anche dire Buon Anno può apparire come un esercizio di sarcasmo.