venerdì 4 dicembre 2009

No Berlusconi Day - come è andata.


Forze dell'ordine nei paesi civili

Giorno di NO BERLUSCONI DAY, Bruxelles.
Il colore dell'evento si è deciso fosse il viola, a simboleggiare lo stupro, le viole, della democrazia italiana. Nei giorni passati ho affisso il volantino in varie bacheche, dell'ufficio, della scuola fracese, ne ho parlato di persona agli italiani che conosco, ho messo un post sul blog della classe di francese. Unico neo, non avevo nulla di viola. Fatto 30 si fa 31, allungo ulteriormente la pausa, e parto per la mission impossible: reperire un indumento viola. Alle 11.30 passo per Square de Meeûs e non c'è ancora anima viva. Perlustro i negozi dello chaussée d'Ixelles. Alla C&A domando alla commessa se ha qualcosa di viola, una sciarpa un cappello "le violet pour homme!!!??? mais evidement non!!".
Esco e prendo una sciarpa da donna altrove. Ecco, per chi c'era, io ero quello ridicolo con la sciarpa da donna viola legata allo zainetto.

Ritorno a Square de Meeûs. Sono le dodici. C'è già un gruppetto di persone con striscioni e palloncini. Arrivano Andima e gli altri blogger. Ci stiamo ancora salutando che arriva la tv fiamminga. Vuole sapere se vogliamo rispondere a qualche domanda. Mi offro volontario. Mi chiede delle ragioni della protesta, dell' obiettivo che ci proponiamo. Blatero qualcosa tra il timido e l'impacciato. Forse finirò sul telegiornale fiammingo di stasera (qualcuno sa qual'è il canale? Il tg va in onda stasera alle 20).
Di media italiani invece nemmeno l'ombra. Ci penseremo noi a raccontare come sono andate le cose. Prendo la mia vecchia video camera e comincio a filmare.
Nel frattempo il numero di partecipanti cresce abbastanza ed il corteo può partire. DG giustizia, Parlamento europeo. Il traffico del quartiere impazzisce. Il corteo è colorato e rumoroso. Attira l'attenzione dei passanti, la gente dagli uffici saluta, incoraggia.
La marcia continua. Si passa accanto al Comitato delle regioni. Al consiglio della EU. Ormai l'europa sa di noi. Si arriva a Shuman, il palazzone della commissione è visibile sullo sfondo. Piove e fa freddo, ma questa volta la manifestazione sta riuscendo.

La bella notizia è che ci sono tantissimi giovani, tanti ragazzi delle scuole. Non ci sono bandiere di partito, l'età media è bassissima. La fantasia dei ragazzi è senza fine. Anche Andima è attivissimo. Ruba il megafono ad un organizzatore, inventa slogan a mitraglia.
E' giorno lavorativo, in molti iniziano a andar via. Nonostante questo la manifestazione non viene sciolta come avvenne l'altra volta. Un ragazzino dice che se non si fanno le due lui non si sposta.
Una signora mostra le foto di Falcone e Borsellino. Dice che le tiene esposte nel suo ufficio da 15 anni. Che lei giudica le persone in base a come reagiscono quando le vedono. Speriamo che si venga a sapere presto la verità su quelle stragi, le dico.
Sono le due meno cinque e a quel punto il megafonista fa partire il più azzeccato degli slogan, all'ultimo minuto, come il gol di Del Piero alla Germania, "Fuori la mafia dallo stato".

Nulla può esprimere meglio quello che veramente oggi si chiede: la mafia, e non soltanto il capo del suo ufficio marketing, fuori dallo stato. Lo si continuerà a chiedere domani a Roma, a Charleroi, Edimburgo, Dublino, in tutto il mondo.

Adesso corsa contro il tempo per il video...

1 commento:

  1. bella, bella, bella manifestazione!:)

    se proprio gli si deve trovare un difetto, a me non e' piaciuto intonare l'inno d'Italia, per una manifestazione all'estero secondo me era un po' fuori luogo, non so, ma per il resto son stati gran bei momenti e quando la signora alla fine ha mostrato le due foto.. e' stato da pelle d'oca.

    RispondiElimina