venerdì 25 settembre 2009

La protesta degli italiani



Sono contento che sia stata organizzata una manifestazione degli italiani residenti in Belgio. Se ne era parlato nel blog di andima nei commenti al suo post ma la mancanza di esperienza in materia non ci aveva aiutato. Sulle ragioni della protesta vi rimando a quanto spiegato dagli organizzatori

Volevo però aggiungere alcune considerazioni sull'importanza di tenere una manifestazione di questo tipo proprio qui a Brussels.

Si sa che in Italia c'è una videocrazia. C'è un tizio che controlla l'informazione televisiva privata da proprietario, quella pubblica da presidente del consiglio. Il resto dei media è posseduto da chi ha interesse a restargli amico, e questo spiega l'approccio paludato e sonnolento di Corriere della sera, Stampa, Sole 24ore, La 7, e compagnia bella. Rimangono minuscole 'riserve indiane' che ancora sfuggono al suo controllo contro cui ora ha deciso di scatenare un'offensiva inaudita (Io non rispondo - il docufilm).

In Italia chi era preposto ad impedire questo scempio non ha fatto il suo dovere per tre decenni.
La videocrazia oltre a violare costituzione italiana e molte leggi ordinarie, è in contrasto con le regole comunitarie in materia di concorrenza e pluralismo. Queste valgono in misura ancor maggior nel cruciale settore dell'informazione là dove il consenso si forma.
Nessun nuovo paese membro, che si trovasse nella situazione dell'Italia, potrebbe essere mai essere ammesso a far parte dell'unione europea in quanto mancate dei requisti minimi di democraticità.

Ed invece di fronte al Berlusconismo la destra Europea, che controlla le istituzioni comunitarie, gira lo sguardo dall'altra parte e fa finta di nulla. Aznar, Merkel (foto abbracci con berlusconi al congresso PPE), Sarkozy si comportano da anni come se avessero dinanzi un normale leader di un partito di destra moderata.
Si è celebrata la rielezione di Barroso, un democristiano pilatesco e machiavellico, che non ha esitato a cercare ed ottenere l'appoggio di Berlusconi per essere confermato a capo della commissione.

E' sotto gli occhi di tutti la vibrante indignazione dell'opinione pubblica europea per le vicende italiane, ma questo non produce né comportamenti politici ed istituzionali coerenti né atti ufficiali. Eppure le Istituzioni Europee avrebbero tutti gli strumenti per ottenere il cambiamento. Se esse esplicitassero rigorosamente e formalmente l'incompatibilità tra la situazione italiana attuale e la permanenza in Europa questo sarebbe qualcosa che metterebbe gli italiani di fronte ad una scelta irreversibile. Seguire il caimano fino alla catastrofe o ripristinare costituzione nazionale e regole europee tornando ad essere una democrazia compiuta. Sarebbe qualcosa che neanche Vespa e Minzolini potrebbero mai riuscire ad occultare.

C'è una sottovalutazione del problema da parte degli altri europei. Ti dicono, 'lo avete votato adesso che volete? è un problema interno degli italiani'. Ma così facendo dimenticano gli insegnamenti della storia, dimenticano che il fascismo è nato in Italia ma poi è dilagato a macchia d'olio. Gli sfugge il fatto che l'Italia è abilissima nell'esportare i suoi mali. Ha esportato il fascismo, ha esportato la mafia, ora può benissimo esportare la videocrazia.
La verità è che oggi anche in Europa c'è qualcuno che non sta facendo il suo dovere. Per questo la protesta a Brussels è di fondamentale importanza.

02/10/2009: come è andata

5 commenti:

  1. la politica e' spesso compromesso. Per cui non criticherei piu' ti tanto i leader della destra europea.

    Mica possono dichiarare gguerra all'Italia? Devono far buon viso a cattivo gioco.
    E proprio per questo, la manifestazione che organizzate diventa fondamentale.
    Provero' ad esserci.
    Un abbraccio a tutti voi

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  2. E' vero.
    Peró il discorso va fatto su due livelli.
    Non è compito dei governi stranieri avversare Berlusconi. Ci mancherebbe.
    Poi c'è la sfera politica. Infatti io mi riferivo alla decisione di farlo entrare nel PPE. Una cosa è averci rapporti diplomatici, un'altra è far parte dello stesso partito.

    Altra cosa ancora sono le istituzioni europee. Esistono disposizioni ben precise riguardanti pluralismo, concorrenza e democrazia. Quelle non sono applicate in Italia. Lí hanno l'obbligo di intervenire.

    Comunque, se veramente arrivi fai un fischio..

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  3. grande! finalmente si conosce una data, giustamente come l'altra volta, la si fa il giorno prima di quella italiana, giorno lavorativo e orario scomodo.. non so perché queste scelte, ma vale la pena rinunciare alla pausa pranzo quel giorno.

    sulle disposizioni europee su pluralismo, concorrenza e democrazia voglio informarmi meglio, ne so davvero poco, probabilmente sarebbe ora che nelle scuole insegnassero un po' come funziona l'Europa come unione, visto che ne siamo sempre piu' parte e onestamente io toglierei religione e mettere politica, sarebbe molto piu' costruttivo (anche se, lo so, poi gli insegnanti seminerebbero la propria preferenza, ma in fondo lo fanno gia' con italiano, filosofia e storia.. )

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  4. Su giorno e ora credo che lo abbiano fatto per ragioni di visibilità. Per il desiderio di non sovrapporla a quella italiana, e per la volontà di facilitare la partecipazione dei tanti italiani e non che lavorano per la commissione e le altre istituzioni collocandola a cavallo della pausa pranzo. Interpetro.

    Quanto all'ora di religione mi trovi ultra d'accordo.

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  5. Sembra che qualcuno la pensi come me.

    La questione arriva finalmente al parlamento europeo il 7 ottobre, Campagna Europea per la libertà dei media in Italia

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