domenica 18 ottobre 2009
Torna nella tua terra, terùn
Avvertenza: arrivare alla fine prima di bollare il post come inutile :-)
Qualche giorno fa in un servizio del telegiornale (il link al video è in fondo al post) c'era un certo, Giuliano Bignasca, esponente della Lega. Si lamentava della presenza di certi lavoratori stranieri nel proprio territorio. Diceva che bisognebbe mettere un freno a tutto ciò, specie in un momento di crisi come questa.
Il numero di questi stranieri, dice il servizio, è costantemente aumentato nel corso degli anni, da 32000 del 2002 a 44500 del 2009.
Basta, dice Bignasca, con una massa di 20000 disoccupati locali bisogna chiudere le frontiere e tornare al sistema di una volta quando era la polizia ad attribuire i permessi di lavoro.
La Lega si è impadronita dell'argomento per fare il pieno dei voti ad ogni consultazione elettorale.
Poi il servizio continua con l'intervista a due esperti. Il primo, Stefano Modenini, capo della locale associazione imprenditoriale e cerchiobottista alla De Bortoli, riconosce che questi stranieri sono indispensabili al mantenimento dell'attività. Però, continua, ci sono problemi specie nel settore dei servizi e la politica se ne deve fare carico.
Un secondo esperto di mercato del lavoro fa notare che esistono dei settori, l'industria ma anche quello delle costruzioni dove l'utilizzo di questi lavoratori stranieri supera il 50%, e a volte il 60%, della forza lavoro impiegata. E si domanda cosa ne sarebbe senza di essi.
E dunque direte voi, sono decenni che si sentono questi ragionamenti, dov'è la novità?
Da nessuna parte. Se non fosse che quello di cui parlo era il telegiornale svizzero, Bignasca è il capo della Lega Ticinese e i lavoratori in questione sono i frontalieri italiani residenti nel nord della Lombardia che si recano ogni giorno in Svizzera per lavoro.
Bignasca arriva a proporre la revoca di 500 permessi concessi per ogni miliardo di franchi che lascia il Ticino per effetto dell'amministia fiscale, come viene definito lo scudo fiscale nel servizio. Fantastico. Mafiosi, evasori e tangentisti trarranno profitto dal provvedimento, la rappresaglia la subiranno quelli che vanno a lavorare tutti i giorni.
Che aggiungere? Massima solidarietà da parte di questo blog* a tutti coloro che sono vittima di discriminazione e pregiudizio, qualunque sia la provenienza della vittima, dovunque esse avvengano e chiunque ne sia il perpetratore.
Terroni di tutto il mondo unitevi !
Ecco il video del servizio.
*Che poi sono sempre io ma detta così fa più scena.
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wow, devo dire che non mi aspettavo il risvolto italiano della vicenda. Mi aggiungo alla solidarieta´, purtroppo spesso coloro che discriminano han girato davvero poco, non son mai andati al di la´ delle proprie recinsioni mentali e a darsi ragione da soli son bravi in tanti.
RispondiEliminabeh, le discriminazioni sono ovunque.
RispondiEliminaAll'inizio della crisi gli irish se la presero con i polacchi, per poi cominciare a rinsavirsi e votare in massa SI al trattato di lisbona.
Magari anche gli svizzeri faranno un sano bagno di umilta'.
Mai perdere la speranza...
Altola' teru'n
Volevo aggiungere qualche considerazione:
RispondiElimina-L'Italia è sempre stato e continua ad essere un paese di emigrati.
-E' sorprendende che ancora oggi 50000 mila persone (e la cifra è in crescita) da quella che secondo la propaganda è una delle regioni più ricche d'Europa (a volte dicono la più ricca) vadano a cercare lavoro in Svizzera. Qualcosa non torna.
-La solidarietà è ovviamente universale. Vale anche quando il razzismo viene dagli italiani, cosa troppo frequente negli ultimi tempi.
Massima solidarietà da parte di questo blog* a tutti coloro che sono vittima di discriminazione e pregiudizio, qualunque sia la provenienza della vittima, dovunque esse avvengano e chiunque ne sia il perpetratore.
RispondiEliminaConcordo al 100%
Bel Post