domenica 10 febbraio 2013

Dio li fa e poi li accoppia



-É sabato. C'è da lavare il bimbo per la foto.
-Perché mai? Mica si vede nella foto che è zozzo? ribatto con considerevole acume logico.
Mi spiegano, con una certa dose di ironia disinformata, che volendo estremizzare il concetto io stesso dovrei lavarmi a Natale e Pasqua perché tanto non si vede.

Chiedo del perché il piccolo si deve fare la foto.
-Per il passaporto. Andiamo in Polonia.
Faccio presente che per quanto inquietanti possano essere i sondaggi ormai  mancano due settimane al voto e tanto vale aspettare i risultati.
Mi risponde che è per le vacanze di Pasqua e che non ci devo più provare a far finta di non ricordare la spartizione Natale con i tuoi/Pasqua con chi vuoi (o meglio con chi vuole lei).
Spiego che in effetti avevo in animo di usare il week end per votare. E che non mi interessa affatto che al suo paese basta mettere una croce da qualche parte e che normalmente in 30 secondi ce la si fa.
Racconto, ad esempio, di quel tale su internet che si è trovato davanti questa difficilissima scheda piena zeppa di palle colorate, concepita per rendergli la vita difficile, e che per dispetto [forse] non vota. Ma che se riceve 20 commenti tipo 'Dai_ti_prego_vota' allora vota.
-Alla creche Pimprenelle possono essere molto d'aiuto in casi del genere.
Entusiasma l'evoluzione dallo stato di cittadino-bambino a quello di cittadino-plasmon.

Il blog contiene diversi post dedicati ai postini belgi. Ce ne sono altri riguardanti il consolato italiano. Ma è l'azione combinata di queste due entità perverse che produce faville. Come l'altro giorno quando nel portone di casa ho individuato ben tre buste bianche con l'intestazione dell'ambasciata, disseminate sul pavimento, a disposizione di chiunque passasse.
Visto quanto creativi sono i postini qui? Far votare i Belgi al posto nostro è la soluzione a cui nessuno aveva pensato.

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