giovedì 29 novembre 2012

Primarie e raggiri mediatici



Le primarie per la scelta del candidato premier, per me, sono un raggiro. 
Adesso peró mi toccherà rivelare un paio di terribili verità. (1) L'Italia ha una costituzione diversa da quella degli Stati Uniti e (2) l'elezione diretta del capo del governo non è prevista.
Una domandina sorge spontanea.  
Se alle politiche si scelgono i parlamentari e non il governo perché le primarie non farle per decidere la composizione delle liste? Perché scomodare milioni di persone per scegliere un 'candidato premier' che nel sistema attuale non è niente di più che una patacca mediatica?
Mi immagino già la risposta. Gli eletti dei partiti partecipanti alle primarie si impegnano formalmente a sostenere governo e programma di chi le vince. 
Gli si fissa cioè un bel vincolo di mandato.
Geniale. Se non fosse che il vincolo di mandato, per l'articolo 67 della costituzione, decade nel momento stesso in cui l'eletto mette piede in parlamento: "Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato".
Per assurdo, un eletto del PD/SEL potrebbe benissimo votare la fiducia a Marina Berlusconi nella pienissima legittimità costituzionale.
Piaccia o non piaccia, quando si elegge qualcuno in un sistema parlamentare gli si da una delega in bianco e  la selezione di senatori e deputati è il momento determinante.

Da una parte quindi si fa credere agli elettori di avere un potere che non hanno, dall'altra si continuano a nominare a porte chiuse con ristretti conclavi di casta quei parlamentari che realmente decideranno quale sarà il futuro governo e il suo programma.

Magari, il vincitore delle primarie finirà per diventare davvero capo del governo. E il giorno dopo dovrà mendicare il sostegno dei nuovi Dini, Mastella, De Gregorio, Turigliatto, Calearo e Scilipoti di turno scelti dagli apparati.

Nessun commento:

Posta un commento