giovedì 22 novembre 2012

It's me in the corner...(losing my religion)


Anderlecht - Milan

Uno pensa, sono tifosi belgi, gente tradizionalmente mansueta. Siamo al parc Astrid e non a Fuorigrotta[*]. Pericoli non ce ne dovrebbero essere. Il fatto poi di trovarsi lì, circondato da energumeni neerladofoni urlanti può certamente indurre a qualche ripensamento.

La vita da tifoso infiltrato è decisamente frustrante.
Non tanto per l'esultanza soffocata in occasione dei gol fatti. Tantomeno per il dover simulare qualche forma di contentezza al gol subito. Ci si alza, si fa un applausino. Come fanno ad accorgersi dell'ironia?

No, la vera tortura sta nel non poter esprimere, con appropriata terminologia, l'incontenibile entusiasmo per  certe splendide giocate dei propri beniamini. (i) Per il nazistello da juventus stadium che pascola alla ricerca del quadrifoglio, mentre intorno a lui c'è il finimondo, (ii)  per le soavi piroette di Mortolivo che si concludono sempre con la palla sui piedi dei mediani avversari, (iii) per i deliziosi traccianti in fallo laterale di quel fabbro ferraio olandese non troppo dissimile dai bruti che ti circondano.  

Rimangono cose di inestimabile valore (1) il fatto di aver visto il gol dell'anno a 10 metri di distanza e (2) la carbonnade post-match a base di fegato di tifoso belga.

[*] Luogo più pericoloso del pianeta per chi non tifa Napoli, dopo la striscia di Gaza e il sud di Beirut,

3 commenti:

  1. Ahahah, c'ero anche io... E oggi volevo proprio tornare a scrivere sul blog con un post sulla partita! :)

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    1. Ho visto che lo hai fatto. E che il racconto in effetti ha diversi punti di contatto :)

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    2. Beh, l'esperienza è quella... :)

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