giovedì 31 maggio 2012

Certezze granitiche


Una amica mi ha convinto a comprare il kindle, l'eBook reader di Amazon. Meglio di quanto mi aspettassi. Bisogna poi vedere se regge il confronto con il libro tradizionale.
Si,perché sarà pure manegevole come una piastrella da bagno. Sarà leggibile come inchiostro stampato (è realmente inchiostro stampato, elettronicamente, su una superficie non retroilluminata). Avrà pure memoria sufficiente per avere da leggere per un lustro sabbatico. Ma, come continuano a dire in molti, il libro cartaceo è, e resta, un'altra cosa. Ma veramente.

Si prenda un testo di media grandezza. Può essere sempre stampato a caratteri larghi come quelli che sul kindle ottieni allontanando due dita sullo schermo. Specie se ci ricorda di farsi dare una carriola inclusa nel prezzo.  Oltretutto utilissima per trasportare qualche dizionario (come quelli inclusi nel kindle) nel caso la lingua del testo non sia la tua.
Anche un libro tradizionale poi può essere reso compatto e manegevole. Basta usare per la  stampa il font-size preferito dal grande puffo ed il gioco è fatto.
I contorcimenti del collo per infilare lo sguardo di sguincio tra le pagine sono, ad esempio, giudicati utilissimi  come ginnastica anticervicale.

E poi a cosa serve avere in tasca il contunuto dell'intera biblioteca comunale quando non c'è possibilità alcuna che la vicina se ne accorga? Leggere Dostojewski in russo sulla spiaggia sul kindle ha un impatto decisamente minore.
Per non dire dei benefici per l'economia. Pagare dieci euro per un testo di pubblico dominio [*] che si potrebbe scaricare gratis legalmente, aiutare a disboscare qualche foresta pluviale di troppo, spostare carta in lungo e largo per il pianeta, incrementare le entrate di Ryan air al check-in. Sono tutte cose che fanno molto bene al PIL.

Ecco, sapere che il libro è una delle poche cose al riparo dallo spiazzamento digitale da certezze e rallegra.

[*] Tutto quanto è stato scritto da più di settant'anni. In pratica  tutto lo scibile umano.

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