E' stato Reda a propormi di andare ad Amsterdam con lui, dopo la partita che il
Bayern ha perso con una squadra che non ricordo. C'è una sua cugina arrivata dal Marocco per uno stage. Si prevede tempo splendido, auto aziendale, benzina pagata.
Ala è in Polonia. Quando il gatto non c'è, si sa, i topi fanno il bello ed il cattivo tempo. In passato magari evitavano di mettere il gatto in copia nelle email in cui annunciano le loro intenzioni.
Si parte presto, Anversa, Breda, Rotterdam. Qualcuno ha detto che l'autostrada è il modo migliore per viaggiare senza vedere nulla. Ad Amsterdam si capisce subito che aria tira. 4 € l'ora per il parcheggio, 3€ al giorno di tassa di soggiorno, 77€ per un mediocre hotel a tre stelle. Anche ristoranti e bar sono più cari che a Bruxelles.
Andiamo a prendere la cugina.
Piacere Aisha. Come nella canzone? Si, come nella canzone.
Meglio, facile da ricordare. Si parla in francese. In Marocco i giovani altolocati parlano francese nativo oltre all'arabo. Finalmente un po' di full
immersion. Fuori da Bruxelles il mio francese appare migliore. Deve essere l'effetto
EuroFrench. Nel suo ostello
fittano bici. 11€ al giorno.
Asterdam è la città delle biciclette. La presenza diffusa di piste e di appositi parcheggi, oltre alla
conformazione pianeggiante del territorio, ne favoriscono l'uso. Non come a Bruxelles, città di sali e scendi, strangolata dalle auto aziendali dei
navetteurs.
Non è però uno sfizio riservato al tempo libero. La si usa per andare al lavoro, per fare la spesa, per andare agli
appuntamenti. I ciclisti qui sono impazienti e aggressivi come altrove lo sono gli
automobilisti.
Muoversi in bici resta un piacere, comunque. Ci spostiamo in lungo e largo, senza guardare orologio e cartina, indirizzati dal caso dove vediamo movimento e colore. Amsterdam non ha grandi monumenti ma è suggestiva. Si sorride di più, gli olandesi sembrano più felici dei belgi
ingrugniti. Deve essere a causa di tutto questo caffè che vendono dovunque. Pensavo rendesse nervosi....
Rispetto alle scorribande post-
adolescenziali in
interrail la città sembra cambiata. Certo, conserva ancora lampi di autenticità
bohemienne. Ma l'
ostentazione di liberalismo adesso appare più artificiale, tot al chilo, da pacchetto turistico. Un po' perché ormai questo tipo di libertà non sono più monopolio esclusivo dell'Olanda e dei paesi nordici. Anche in Belgio, ad esempio, esistono i matrimoni gay e
prostituzione legalizzata, senza clamori e senza fanfare. Un po' perché il vento di destra è arrivato anche qui.
Immigrazione e problemi di convivenza forse stanno lasciando il segno. Lessi tempo fa che il modello è in discussione e che ora si punta ad un
imborghesimento della città.
I canali in alcuni tratti emanano un inquietante odore di piscio. Spazzatura e cartacce sono disseminati ovunque. Qualcuno ci dice che siamo fortunati, Bruxelles è più pulita. Da non credici. Avrei detto meno sporca ma
tant'è.
Anche le donne in vetrina sono
inguardabili. Molto, ma molto meglio quanto passa in bicicletta. Ma quello non è in vendita. Guardare ma non toccare.
Reda è l'
impersonificazione dell'entropia culturale. Cerca i marchi globali. Pizza
hut,
Burger king... Almeno sai quello che ci trovi, dice. Quello è il problema, penso tra me e me. Ci
spaparanziamo per ore dinanzi ad un
Hagen Das. Arriva un clown che mette in scena delle gag
improvvisate con i passanti. La gente si diverte. Si vede che il tipo è attore consumato. Chi ne capisce di teatro lo sa, solo chi è esperto improvvisa. Le donazioni arrivano copiose.
Aisha è una brunetta simpatica. Si dice favorevole all'
interdizione del
Burqua. Si discute di liberalismo e di stato laico.
Perdiamo la cognizione del tempo. Ci rendiamo conto in ritardo che l'ora della cena per queste latitudini è passata da un pezzo.
Lunedì in Belgio è vacanza ufficiale. Di fatto lo è anche in Olanda ma l'auto la dobbiamo spostare comunque. A nord della stazione centrale, al di là del canale, i parcheggi sono gratuiti. Troviamo posto lì. Anche ad Amsterdam, come a Bruxelles, Anversa e Parigi il nord è riservato agli immigrati poveri. E' l'altra anima della città dove il degrado è evidente. Le case basse sono circondate da giardini incolti, i rifiuti gettati a caso, ci sono parabole arrugginite dappertutto.
Ritorniamo in centro in battello. E' gratuito. Passiamo accanto alla gigantesca nave per crociera. Appartiene alla Costa. E' immensa, fa impressione. Colpisce il fatto che l'industria italiana sia ancora capace di produrre manufatti di questo tipo. Sarà per questo che l'Italia non è la Grecia, nonostante
Berlusconi.
Gironzoliamo ancora un po'. Salutiamo
Aisha che ritorna al suo stage. Arriva l''ora del rientro. Facciamo ancora in tempo a beccarci tutti gli
interminabili ingorghi di fine ponte.
Arriviamo a Bruxelles che è quasi notte. Tra qualche giorno il gatto rientra.