domenica 6 giugno 2010
Italiani in Belgio
La festa della repubblica italiana non è passata del tutto inosservata qui in Belgio. Il 2 giugno uno dei principali canali radiofonici, Vivacité, ha dedicato l'intera programmazione giornaliera all'evento. Si parlava degli Italiani del Belgio, di come essi si relazionano con il paese d'origine, e di come l'Italia oggi sia percepita dai belgi in generale.
Si fa notare come ancora sentimenti anti-italiani non siano del tutto sopiti. In molti dei commenti arrivati in studio si parla dell'Italia come un paese di mafiosi e di imbroglioni. Si banalizza. Italia uguale mafia. Senza sfumature.
La relazione è di amore odio. I giudizi sono estremi anche da parte di chi ha opinioni diverse. Va in onda la chiamata di una donna che ha sposato un italiano e che ha vissuto per anni a Cesena. Se potesse in Italia ci ritornerebbe domani mattina, dice. Ma come non c'è xenofobia? le chiedono, non è la terra dei piccoli imbrogli, della corruzione? E gli italiani, non sono ostili verso gli stranieri? Sono luoghi comuni! risponde la italoentusianta. Gli italiani sono apertissimi, il clima è magnifico, il cibo delizioso, c'è gioia di vivere, etc. Dello stesso tenore la chiamata di un'altra belga. Dice di aver vissuto un po' di tempo in Italia, con salario belga però. Un idillio a suo dire.
I colpi più duri al mito del belpaese arrivano però da due donne nate e vissute in Belgio con genitori italiani. La prima, una certa Claudia, dice che si è vero l'Italia è magnifica. Ma solo in vacanza. Abitarci è tutta un'altra storia. Lei ci si trasferì per un po', al sud. On galère, afferma, si fa la botta. E' difficilissimo trovare impiego. Quando lo si trova le condizioni sono opprimenti, i datori di lavoro fanno il bello ed il cattivo tempo, gli straordinari non vengono pagati. Il suo salario a malapena raggiungeva i 700€, quando lo pagavano. Eppure veniva considerata fortunata. Da straniera aveva ottenuto quanto molti italiano non riuscivano a raggiungere.
E gli italiani? chiede il conduttore, non protestano? No, non possono. O questo, o niente.
Ancora più dura è la seconda delle due 'italiane'. Stavolta si parla degli italiani in Belgio. Sono insopportabili, dice. Non fanno altro che esaltare la cultura italiana e denigrare quella belga. Per loro in Italia è tutto buono. E poi sono maschilisti. L'uomo deve sempre avere l'ultima parola. Ma non è forse un cliché? chiede il conduttore. Macché sono di origini italiane, li frequento, so che non è un luogo comune. Tuttora. E gli italiani in Italia? Meno, le donne oggi sono più assertive, ci si ride su. Gli italiani del Belgio invece hanno perso del tutto il lato ludico del maschilismo.
Viene riportato poi il commento di uno spagnolo. Piove sul bagnato. Per lui gli Italiani del Belgio credono di essere i migliori del mondo, tutto quello che non è italiano per loro non è buono.
Si inizia a discutere di cinema. Ospite un critico. Parla di due film italiani appena passati a Cannes. Draquila della Guzzanti, divertente documentario alla Moore con forti venature satiriche, dice il critico. Spiega il gioco di parole del titolo a simboleggiare la vampirizzazione del terremoto da parte di Berlusconi al fine di distogliere l'attenzione dagli scandali sessuali che lo stavano travolgendo.
L'altro film in discussione è Nostra vita di Lucchini. Si occupa della crisi attuale italiana però stavolta l'asse del film è più orientato verso la dimensione familiare della storia. Entrambi i film saranno passati nelle sale cinematografiche belghe.
Ma che fine ha fatto il cinema comico? Per anni attori quali Sordi hanno fatto la storia del cinema. Tutto finito, risponde il critico. La causa è stata l'avvento della tv commerciale. Ci sono molti comici resi popolari dalla tv ma sconosciuti all'estero. Le commedie italiane di oggi sono inesportabili.
Il conduttore si domanda come mai tutte queste storie di controemigrazione si siano tradotte in un fiasco. Fallimento dell'Italia o successo del Belgio? La risposta forse è nell'intervento di un italiano, d'Italia mi è sembrato, tale Salvatore. L'Italia di oggi non ha più morale, dice. Berlusconi è diventato ormai un esempio. La maggior parte degli italiani in Belgio gli è contro ma in Italia riscuote ancora molto successo. Se lo ha fatto lui allora lo posso fare anch'io, questo ormai è il pensiero dominante. Ma quando questa perdita di moralità ha avuto luogo? gli chiede il giornalista. In seguito alla caduta di Craxi quando l'avvento del Berlusconismo ha affossato mani pulite.
Questo è quanto. Il link non sono riuscito a trovarlo ma spero di aver riprodotto il più fedelmente possibile quanto ascoltato.
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applausi sinceri.
RispondiEliminaAmmetto che sentimenti anti italiani o di profonda critica qui in Irlanda non se ne vedono. Ma semplicemente perche' siamo noi i primi emigranti in irlanda. Voi Vinz, siete la terza generazione. Quindi pagate i luoghi comuni precedenti. Io personalmente noto ammirazione ed in certi casi invidia degli Irlandesi rispetto al nostro paese. Basti pensare ai quanti si sposano in Toscana o sulal costiera amalfitana.
C'e' molto rumore sulle gaffe di berlusconi e c'era molta sorpresa sul problema rifiuti a Napoli.
Tornando al post. Beh, non e' che avessero poi tutti i torti i belgi che ne parlavano negativamente. E l'intervento di quel Salvatore mi sembra molto azzeccato ed anche la critica cinematografica. Va detto che alcuni comici, tipo Troisi, erano inesportabili comunque. Per cui. Mancherebbe la sana commedia all'italiana e la causa e' la tv commerciale. Benigni ha dato molto. Ma non e' stato costante.
veramente un bel post. Ti da' la percezione di come ci vedono dalle tue parti. Dovrei fare qualcosa di simile pure io. E' utile.
Ciao Vinz, non hai pensato a chiamare la trasmissione? Mi piace tanto la tua visione delle cose ed avresti dato un contributo secondo me intelligente!
RispondiElimina@bacco,
RispondiEliminaIn realtà ne sanno dell'Italia più di quanto immaginiamo. Nel bene e nel male. Qualcuno puó avere pregiudizi ma in generale c'è molta attenzione per quanto avviene in Italia e verso quanto da essa arriva.
Quanto ai comici se ci pensi sia Benigni che Troisi sono nati artisticamente quando la tv commerciale non era quella di oggi. Quindi il discorso in realtà torna.
@Ale,
Un intervento in diretta in una trasmissione in francese?
Temo non sia ancora nelle mie corde:). Magari tra un annetto..
ricorda Vinz. Per imparare il francese l'approccio giusto e':
RispondiElimina"Non sono io a non parlare il francese. Sono i belgi a non farsi capire!!!"
Mi raccomando, non mi deludere.
Sono sempre più convinto che quella della "perdita della moralità" sia una leggenda che ci si racconta per consolarsi di un passato dorato. Già Montanelli inveiva contro i vizi italiani ("tengo famiglia").
RispondiEliminaSi anche io la penso cosí.
RispondiEliminaManipulite è stata l'occasione mancata per voltare pagina. Ma l'Italia era quella già da prima. Certo che da quel momento in poi le cose sono andate sempre peggio.