giovedì 27 marzo 2014

Salutami Alina


-Un vero playboy, ci dice la nuova puericultrice.
É che gli è ricresciuto il caschetto dopo la tosatura natalizia in Polonia. La nonna non riesce mai a resistere alla tentazioni di bombargli la capoccia a colpi implacabili di forbice. Al ritorno non è mai facile distinguerlo da un clone miniaturizzato di Angela Merkel.
Se un tedesco non riesci a sconfiggerlo, sembrano pensare in Polonia, allora fattelo amico. Basta trasformare i marmocchi in riproduzioni in scala del cancelliere di turno, al netto delle vaste terga e il gioco è fatto.

Qualche giorno fa alle 9 di sera, lo vedo presentarsi vestito di tutto punto per uscire. Giubotto di velluto marrone, copricapo giallo canarino nelle mani.
-Dice che deve andare a vedere Alina (compagna di creche). Ridacchia la madre.
Gli spiego che diventare nonno anzitempo non fa parte delle mie priorità umane nel medio periodo.
-Vent'anni? Gli chiedo.
-Oui!, risponde, anzi Viiii! come dice lui.
-Facciamo venticinque? Rilancia la madre.
-Viiiii!! Viiiii!! risponde lui ridendo e saltando.
Affare fatto. E visto che, come si dice, verba volant, scripta manent vuol dire che finamente il blog servirà a qualcosa.

                        *****
-Sapevi che i Merkel sono polacchi germanizzati?
E poi vedi se gli altarini non vengono sempre fuori.

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