domenica 17 giugno 2012

So' fratelli a noi /2


Chiedo perché mai sulla lista della spesa compaia la voce 'comprare junk food'.
-Andiamo a casa di amici per la partita della Polonia e non è mai bello presentarsi a mani vuote. 
Quello che serve per la riuscita della serata andrebbe piuttosto cercato al reparto biscotti.

Al party mi spiegano il motivo per cui le quote del pareggio tra Spagna è Croazia hanno uno spread negativo con il bund tedesco. Gli spagnoli, si sa,  hanno molte ragioni, tutte molto profonde per volere l'Italia fuori dagli Europei.
-Ci dobbiamo vendicare della gomitata di Tassotti a Luis Enrique nel 1994.
Anche un mio antenato si lasció andare a commenti veramente fuori luogo sulla moralità della Pricesa de Eboli durante la dominazione Spagnola.
Il discorso si sposta sulle sfortunate avventure di un italiano (El rey del pollo frito) che cercava di rimorchiare su una spiaggia lituana, con occhiali da sole, t-shirt Dolce & Gabbana e asciugamano Ferrari.
Qualcuno invece si dice convinto che il biscotto non ci sarà essendo il 2-2 un risultato troppo difficile da combinare. Affermazione accolta con un minimo di sorpresa, sfuggendo ai più la suddetta difficoltà. Un gol, un gol, due gol, due gol e il gioco, in teoria, sarebbe fatto. Contare fino a due è cosa tradizionalmente considerata agevole. Anche per spagnoli e croati.

Il tutto si conclude con le scene di un vecchio film svedese sulla vita di Picasso, una effervescente ed ironica insalata di stereotipi sul mondo latino da bar sport di Goteborg. Sulle  difficoltà del regista nel distinguere tra italiano e spagnolo non starei a sottilizzare. Che si tratta di due paesi diversi non possono mica saperlo tutti.
E comunque i biscotti scandinavi restano inarrivabili. 






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