domenica 15 aprile 2012

The rain man


E' sempre bello inoltrasi per le ridenti stradine del borgo natio.
-Vieni c'è qualcuno che vuole vederti, dice mio padre
Mi si para davanti un colosso. Il tempo e le dimensioni non mi traggono però in inganno. Si tratta chiaramente di Brigitto. Il bullo delle medie.
-Come sono contento di rivederti! Gli anni lo hanno reso cordiale. Non sei assolutamente cambiato.
Quanto sia da considerarsi un complimento essere ritenuti uguali ad un dodicenne è da valutare.
Lui invece sembra essere passato per un trattamento di gonfiaggi al compressore dal gommista. Per il resto è identico. Lo chiamavano Brigitto in quanto biondo e somigliante alla Bardot. Decido però di astenermi da qualunque commento irriverente. Conoscendo il personaggio la cosa comporterebbe non pochi elementi di rischio.

Incontro un altro conoscente. Mi parla di sua cugina che vorrebbe trasferisi a Bruxelles ma esita per timore della pioggia. Gli inizio a parlare del clima belga, il che produce all'istante un repentino incremento delle possibilità che la cugina se ne resti a casa. Gli spiego che in realtà a Bruxelles il cielo è quasi sempre schermato ma piove poco.
-Il sole non lo vedono mai allora. Non come qua! 
Lo dice proprio mentre si scatena il temporale che si preannunciava da ore. In giro si parla addirittura di allarme tornado.
Per farla breve, il sole è diventato un ricordo proprio quando Brigitto ha smesso di esserlo.

La beffa arriva nel pomeriggio quando mi collego su skype per vedere Ludo, ancora  in Polonia. La nonna mi fa dire che si sarebbe aspettata di trovarmi già abbronzato. Dico delle piogge torrenziali, della protezione civile in allerta.
-Non ci posso credere. Sai che qui invece c'è un sole splendente?
Poco male, la cosa offre interessanti prospettive di arricchimento. Se da qualche parte serve acqua mi offro volontario. Sul compenso ci si mette d'accordo.



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