giovedì 25 agosto 2011

Tasse belghe /2

Rue de Livourne
Raccontavo dei problemi che ho avuto con il fisco a causa di un indirizzo sbagliato (vedi tasse belghe). L'altro giorno sono riandato con fALAmena allo stesso ufficio. Sbagliato era il mio indirizzo, sbagliato anche il suo. Lei ha avuto peró la fortuna di capitare con la più amabile delle impiegate.
-E' vero, il suo indirizzo è sbagliato. Dipende dall'amministrazione centrale ma non si preoccupi. Mi dia i dati corretti e saró io a comunicarli a chi di dovere.
-Scusi, e io invece mi dovrei fare il giro delle sette chiese? commento.
-Certamente no, signore. Ovviamente provvederó a rettificare anche il suo di indirizzo. Ci mancherebbe.
In mezz'ora ci sistema una miriade di piccole pendenze che avrebbero comportato mesi di sbattimento. Ma beatifichiamola domani mattina!
Quando incontri qualcuno che fa bene il suo lavoro comprendi all'istante quanto facciano mediamente schifo gli altri. Ma in realtà è normale che le amministrazioni dialoghino tra loro. E' assurdo invece usare il cittadino come postino tra un ufficio e l'altro.
Di recente leggevo, su qualche blog, una geremiade sull'importanza di iscriversi all'AIRE, per chi abita all'estero. Ora, mettiamo pure che il non iscriversi sia segno di intollerabile lassismo e di malafede ignobile. Perchè mai le amministrazioni dovrebbero affidarsi alla buona volontà di un cittadino? Supponiamo che io, tal dei tali, proveniente da Canicattí (unione europea),  mi registro alla commune di Bruxelles (unione europea) e non ho il dono dell'ubiquità, cosa per altro facilmente dimostrabile.  C'è una ammistrazione che sa che io non sono più residente in Italia. Basta che lo comunichi al consolato che lo comunicherà a sua volta al comune di Canicattí.
E quando parlo di comunicazioni non intendo mica passaggio di carte tra uffici. Parlo di servers, di transazioni informatiche eseguibili in pochi minuti. Siamo nel 2011 non nel 1800, sono tecnologie che esistono da decenni.  Per non parlare dei risparmi di spesa di personale che si otterrebbero.

A tal proposito  mi vienne in mente il consolato. Non lo si potrebbe trasferire, ad esempio, da Rue de Livourne, in pieno quartiere fighetto, a Ribacourt ,quartiere marittimo, dove gli immobili costano molto di meno e c'è anche il collegamento metro? La comunità francese (ente pubblico) ha là i suoi uffici, per dirne una (vedi 2011, fuga da Molenbeek). Gli italiani in Belgio avrebbero modo di conoscere zone normalmente trascurate, ci si integrerebbe maggiormente, gli impiegati sarebbero meno disturbati dai rumori della movida e avrebbero anche modo, per riempire le ore morte, di rifornirsi dell'occorrente per tirarsi su sul fiorente mercato locale. Io ci vedo solo vantaggi.
E se no lo possiamo domandare al server se ci vuole andare a Ribacourt.

3 commenti:

  1. If only the Revenue office knew what the Revenue office knew.
    :)

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  2. ma più che movida, se non sbaglio nella strada del consolato c'è proprio un locale di spogliarelli notturni, altro che distrazioni :D

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  3. Infatti. Se il fisco incrociasse i dati di cui dispone l'evasione fiscale quasi non potrebbe esitere. Se uno ha la ferrari e dichiara un reddito da Co.co.co c'è qualcosa che non torna. Altro che il finanziere nascosto dietro il cespuglio che ti ferma la vecchiata all'uscita dalla macelleria.

    Andima, in effetti mi riferivo a place du Chatelain che è a due passi. Non sapevo degli spogliarelli. Non si finisce mai di imparare ;)

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