domenica 23 novembre 2014

Chiavi & Chiaviche


Settimana pesante. Niente di meglio che chiuderla, bloccati sul pianerottolo, con la serratura della porta di casa incriccata.

Pensi che è proprio questo uno dei momenti in cui  abitare in un popoloso condominio dovrà pur servire a qualcosa, che in fondo conosci quasi tutti, che non dovrebbero mancare persone pronte ad aiutarti.

Come, ad esempio, il portiere dello stabile(i). Se non fosse che è venerdì pomeriggio. Volatilizzarsi, come un stormo di fagiani al primo sparo del cacciatore, è il numero che da sempre gli riesce meglio. Alle cinque si dissolve nel niente, parte per un'altra dimensione da cui rientra il lunedì alle 8.

O la vicina(ii). Non Little Susie, l'altra, quella buona. Compagna di cento drink e di mille complotti contro i vari ladruncoli di condominio piccoli e grandi. Spiega che mi avrebbe aiutato molto, ma molto, volentieri. Avesse saputo come. Purtroppo non sapeva.

Ci sarebbe ancora Boguscia [nome tipicamente polacco, come sempre inventato]. Ricordo qualcuna vantarsi di avere pochi amici ma buoni. In prima fila la fidatissima Boguscia(iii). Che se non avesse appuntamento per andare al mercatino, quello cool, si sarebbe molto volentieri fatta in quattro per aiutarci. É che non è la nostra giornata fortunata.

E mentre la classe media degli expat è impegnata a fare altro, l'uomo della provvidenza finisce per essere, come sempre, un qualche colletto blu di origine immigrata. Si materializza nelle sembianze di un omone grande e grosso, baffutto e capelluto. Identico agli idraulici dei film porno degli anni 80. Lo vedo uscire dall'ascensore, con gran nonchalance, alla ricerca di una qualche coinquilina.

Gli chiedo se sa di chi mi potrebbe aiutare. Si fa dare la chiave. Con un paio di scaltri movimenti rotatori del polso, sblocca il congegno e apre la porta.
Mi spiega che la serratura è rotta. Che ci è riuscito lui perché lavora nelle costruzioni. Che chiamare qualcuno mi sarebbe costato 700€ e che ora invece me la sarei cavata con un centinaio. E che lui, capiscimi-a-me, abita al pian terreno.  

Tutto è bene quel che finisce bene. A conti fatti si è trattato di un proficuo addestramento di poco più di un ora su quello che realmente significa abitare all'estero.
E comunque non me lo aspettavo così movimentato il pianerottolo.

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