giovedì 24 aprile 2014

Pas question

 

Si prenda un viaggiatore che lascia Bruxelles in aereo. Ad oggi l'ultima istantanea della città che gli rimane stampata negli occhi è il suo lembo più orientale. Suburbia noiosa e rarefatta con le case a quattro facciate di notai, medici e ministri. Una riproduzione posticcia e mal riuscita di un set di Desperate Housewives.

Il piano Whatelet punta a risolvere questo problema. Gli aerei in partenza allungheranno la traiettoria sulla città anziché svirgolare subito verso l'esterno.
Il viaggiatore potrà mitigare la suadade con un'ultima scorsa del quartiere europeo o, se proprio fortunato, con una panoramica della Bruxelles del canale, di Les Barons e della nuova immigrazione.
Certo, poi quelli che amano sollazzarsi nel qualunquismo dei luoghi comuni parleranno di quartieri popolosi, di aumento dell'inquinamento urbano.
Se un quartiere è popoloso è perché ci nascono molti bimbi. Chi non sa quanto piace ai bimbi osservare gli aerei in volo. Si divertono un mondo e al tempo stesso familiarizzano con i numeri sulla carlinga a distanza di pochi metri. Tutto oggigiorno si basa sulla matematica, da Google, ai derivati ai social network. Perché non profittare di ogni occasione per allontanarli ad un futuro di ignoranza e disoccupazione a carico del welfare?

E poi la solita lagna dell'inquinamento. In città l'aria è più densa, è noto. Così corposa ed aromatica, che quasi puoi segarla a cubetti e portartela. Se uno è asociale e non sa apprezzarla cucuzzoli dove ritirarsi non ne mancano. E comunque troppo ossigeno non fa bene. Ci si abitua rapidamente e quando si cresce si finisce per pretendere limiti al traffico, parchi e pedonalizzazioni di strade e piazze. Si sa dove si comincia e non si sa dove si va a finire.

Quanto agli eurocrati, dopo essere stati onorati delle più belle stazioni di metro, da cantieri che aprono e chiudono in un lampo, non vorranno certo spaccare il capello in quattro per poche decina di migliaia di reattori che gli rombano a perpendicolo sulla capoccia a qualunque ora del giorno e della notte.

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