domenica 2 febbraio 2014
Rattocrati
L'ondata di suicidi dovuti a stress da eccesso di lavoro nella rat race della city londinese sembrerebbe più che altro una costruzione mediatica. In fondo si tratta di tre casi. Niente di che. In Stupeur et tremblement, la Nothomb si soprendeva non per tanti i salary men giapponesi che si suicidavano, ma per gli altrettanti che non lo facevano.
Mi è sempre venuto spontaneo paragonare i rattocrati (*) della finanza a quelli che vendono al prossimo i numeri vincenti della lotteria.
(* se l'eurocrate è il burocrate che lavora nelle istituzioni europee, per par condicio, il rattocrate è quello che lavora nelle rat race private)
Vale a dire, se uno è coi bravo a far aumentare il capitale altrui perché continua a fare la galera a Londra con turni di 14 ore e con le aziende che si ripropongono 'umanitarie' riduzioni di week-ends lavorativi, alla stregua di un bambino che a capodanno promette di essere più buono?
Perché invece non si diverte col proprio di capitale, magari con un computer su un'isola greca?
L'altro giorno ho ottenuto la risposta in una delle scene inziali di 'The wolf of wall street' dove il protagonista pranza col capo nel primo giorno di lavoro.
It's all in "Furgazy". You know what furgazy is? Yeah, Furgazy, it's fegazy, it's a wuzzy, it's a wazzy, it's fairy dusty, it doesn't exist.
Il film dura tre ore ma la scena che conta è quella.
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