domenica 16 febbraio 2014

Il magnete


Per strada, una signora anziana mi si avvicina. É piuttosto stralunata. Mi chiede le indicazioni  per arrivare a Place du Luxembourg. 
-Attraversi la strada, non la prima, la seconda, e sempre dritto.
Comincia lamentarsi, dice che è in ritardo. Con un cenno le faccio capire che non è ancora in mio potere avvicinare tra loro piazze e strade.
-Ma lei è belga?
Le dico di no che sono italiano. Si gira di colpo,  senza salutare e senza proferire suono,  verso un operaio del cantiere a fianco e gli rifa la domanda come se nulla fosse. 
La lascio sul posto e riprendo il mio percorso. Mi richiama qualche secondo dopo, giusto il tempo necessario a comprendere che l'uomo è ancora meno belga di quanto possa esserlo io.
-Si. Attraversi la strada, a sinistra, non la prima, la seconda! 
Si fionda nel mezzo di Rue Beillard nel tratto in discesa a 5 corsie. Le auto in corsa non riescono a centrarla.  Arriva all'altro lato non si sa come.
Ferma una ragazza bionda, dall'apparenza molto belga. La osservo e vedo indicarle il percorso a gesti. A sinistra, non la prima, la seconda.
Ultimamente cosí come Ibra che attira a se i difensori avversari per far segnare gli altri, faccio da calamita per il belga trash.
Gli altri possono cosí godere del loro lato B, quello cosmopolita.

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