domenica 2 giugno 2013

Argomentazioni inoppugnabili


L'arguzia logica degli anti-Euro ti colpisce sempre come un pugno in faccia. Come ad esempio l'equazione per la quale se il paese A è nell'Euro e il paese A è in crisi allora la crisi del paese A è colpa dell'Euro. Finlandia e Paesi Bassi entrano in recessione? Quale prova migliore che l'Euro non funziona?

L'altra sera a Servizio Pubblico hanno intervistato Bagnai. Da quando lo hanno scoperto i sostenitori dell'uscita dall'euro lo portano in giro da trasmissione in convegno come la statua della Madonna Pellegrina. La tesi di fondo è che uscendo dalla moneta unica si potrebbe poi svalutare e svalutando si rilancerebbero esportazioni ed economia. Dalla Valle in studio dice di non essere d'accordo, l'unica conseguenza della svalutazione, per lui che esporta, sarebbe l'incremento del prezzo delle materie prime. La reazione dei sostenitori di Bagnai su twitter non si lascia attendere.
Dalla Valle farebbe meglio a tacere, dicevano. É vestito come un clown.
É sempre difficile resistere quando ti trovi di fronte interlocutori che fanno sfoggio di tale potenza argomentativa.
   
C'è poi il caso Giappone. Il paese del sol levante ha il 240% di debito pubblico sul PIL. Questo per alcuni è la prova che il debito pubblico non è un problema. Il nuovo premier ha deciso, per rilanciare la crescita, di dare un'accellerazione alla spesa pubblica, facendo iniettare liquidità dalla banca centrale. Risultato? Da qualche settimana la borsa Giapponese, per un qualche orrido complotto, è sull'ottovolate. In molti temono che la bolla del debito possa alla fine esplodere.
Non è che il Giappone ha fatto domanda per entrare nell'Euro senza dirlo a nessuno?

3 commenti:

  1. Della Valle esporta dopo aver delocalizzato in Romania e Ungheria... ben lontano da una moneta forte. Chissa', magari li l'energia la paga in dollari?

    Permettimi pero di dire che qui il punto e' che si deve dare all'Italia, Grecia e Spagna una moneta consona all propria economia (non troppo forte e non troppo debole) e non si tratta di svalutare come gesto per fregare il vicino.
    Tra l'altro il valore alla moneta' lo daranno i mercati in un regime di cambi flessibile, come funziona da quando abbiamo lasciato il gold standard e prima dello SME.
    E vedrai che per non farci svalutare troppo, correranno a comprare i nostri titoli di stato (come successe dopo il '93).

    La svalutazione rispetto al dollaro potrebbe essere nell'ordine del 15/20% massimo, il che tradotto in prezzo della benzina fa un 4-5% di incremento. Calcola che il 70% del prezzo alla pompa sono accise, il restante e' materia prima e trasformazione. Quindi anche qui Della Valle si sbaglia.

    L'aumento dei prezzo delle materie prime importate per poi essere trasformate, non inciderebbero molto sul prezzo finale, poiche' anche qui il valore aggiunto viene dato dalla trasformazione, che viene pagata in moneta locale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Risponderó quanto prima con un post.
      Per il momento lascio la parola a chi ha ben reso l'idea con argomenti e toni giusti: ritorno alla lira for dummies

      Elimina
    2. Avevo letto l'articolo e ho letto anche il commento di Claudio Borghi di qualche giorno fa:

      http://storify.com/borghi_claudio/scacciavillani-e-spaventapasseri

      La verita' e' probabilmente nel mezzo, a me comunque l'articolo e' comunque sembrato subito fuori argomento diciamo.

      Elimina