Minatori italiani in Belgio |
Non che stare senza governo fosse poi così male, anzi (Belgio, senza governo è meglio). Senza nessuno che vuole tagliare salari e pensioni, nessun salvataggio miliardario di compagnie aree decotte, per tutelare qualche clientela governativa. Niente tagli di imposte senza copertura, niente leggi bavaglio e decreti salva ladri, niente scudi per mafiosi ed evasori, niente miliardi buttati via per trafori inutili e ponti sulla carta.
Tant'è vero che nel frattempo il PIL belga è cresciuto del 2,4%, ben al di sopra della media europea.
Altro che! A farselo un annetto senza governo. Una pacchia come per un ginnasiale quando si ammala il professore di greco.
-Ma voi non capite! diceva Fabienne disperata al corso al cospetto di una classe che se ne fotteva bellamente. E' il paese che è a rischio. Anche i vostri salari, le vostre pensioni, la sicurezza sociale...
L'ho rivista l'altro giorno.
-Allora avremo un governo, le ho detto
-Non ci posso credere! Dobbiamo tutto ad un italiano, diceva con le lacrime agli occhi. Un italiano, settimo nato di poveri minatori, ha salvato il paese.
Ok. Toccante è toccante. Che stia finendo a tarallucci e birra fa piacere a tutti. Però anche noi saremmo un tantinello immersi in materiale organico di colore marrone che non è cioccolato. Ricambiare no? Adesso ce lo mandassero loro qualcuno capace di salvarci il posteriore.
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