Questo post ha lo scopo di rendere omaggio ad una categoria di persone, che pur essendo riuscite ad infelicitare più di un momento della mia esistenza, hanno dimostrato di essere più scaltre di me. Parlo del personale preposto alla disposizione delle merci sugli scaffali dei super-mercati.
Completare la lista della spesa per me è come ritornare al tempo delle collezione delle figurine, quando verso la fine, impazzivo per trovare quelle mancanti. La difficoltà ad individuare i prodotti sugli scaffali è inversamente proporzionale al numero di elementi mancanti all'elenco. Inizio a girare a vuoto. Vado avanti e dietro, ripercorro gli stessi corridoi. Poi di norma provo a razionalizzare. Cerco di comprenderne la logica. Tutto inutile. Mi inviperisco. Inizio a recitare il rosario degli improperi. Mostro una fantasia che normalmente non mi appartiene. Le mie visite al supermercato sono un momento catartico di inattesa creatività. Tutte le volte.
Ho sempre pensato che bisognasse essere molto fessi per mettere il cacao a nord, e le barre di cioccolato a sud, l'uva passa a est e la vaniglia ad ovest, la farina a levante ed il lievito a ponente. Ma mi sbagliavo, il fesso ero io.
L'ho scoperto leggendo un testo dell'autore di www.moneysavingsexpert.com. Ero su amazon per acquistare how I lived a year on just a pound a day, come anticipato nelle annunciazioni di fine anno. Ho finito per comprare anche questo. Chiamasi acquisto impulsivo, appartenente proprio alla tipologia che paradossalmente la guida si propone di combattere.
Nel capitolo 1 arriva la verità sui supermercati. Ne faccio un riassunto. I prodotti d'uso comune sono deliberatamente disseminati per il locale. Profumi deliziosi spingono alla compera chi al negozio ci arriva affamato. Gli articoli più redditizzi sono collocati all'altezza degli occhi, spesso quelli di un bambino. Quelli più convenienti invece sono in genere i meno visibili. Spesso le promozioni sono uno specchietto per le allodole, che deviano l'attenzione da prodotti equivalenti e più economici. Giornali, dolciumi, caramelle sono piazzati nei pressi delle casse come tentazione ultima, soprattutto per i bimbi a rimorchio.
Le compagnie spendono milioni ogni anno per marketing, pubblicità, training del personale. I consumatori invece sono nudi di fronte alla loro ignoranza in materia. Lewis arriva a chiedere l'introduzione di qualche forma di educazione al consumo nelle scuole. Sembra che sia anche riuscito ad ottenerla. La materia, a quanto dice nel blog, verrà introdotta in Gran Bretagna a partire dal 2011.
Nonostante il tributo il nemico resta nemico. Qualche sassolino dalla scarpa avrei voglia di togliermelo. Avrei volevo parlare di una lista di accorgimenti per ridurre la spesa alimentare ma sono andato troppo per le lunghe.
Però un suggerimento, il più importante, voglio provare a darlo comunque: preparare una lista della spesa. Ossia fare un elenco dettagliato di quello che serve prima di uscire vietandosi con rigidità militare, una volta in negozio, di acquistare alcunché che non vi sia incluso. Si evita di comprare quello che non serve e si evita al tempo stesso di dover acquistare poi qualcosa d'indispensabile al primo 24h al doppio del prezzo.
Ovviamente continueranno, lista o non lista, a farci girare come trottole tra gli scaffali, con la soddisfazione però di sapere che in quel caso a trarne vantaggio saranno solo le ditte che rimpiazzano pavimenti.
Completare la lista della spesa per me è come ritornare al tempo delle collezione delle figurine, quando verso la fine, impazzivo per trovare quelle mancanti. La difficoltà ad individuare i prodotti sugli scaffali è inversamente proporzionale al numero di elementi mancanti all'elenco. Inizio a girare a vuoto. Vado avanti e dietro, ripercorro gli stessi corridoi. Poi di norma provo a razionalizzare. Cerco di comprenderne la logica. Tutto inutile. Mi inviperisco. Inizio a recitare il rosario degli improperi. Mostro una fantasia che normalmente non mi appartiene. Le mie visite al supermercato sono un momento catartico di inattesa creatività. Tutte le volte.
Ho sempre pensato che bisognasse essere molto fessi per mettere il cacao a nord, e le barre di cioccolato a sud, l'uva passa a est e la vaniglia ad ovest, la farina a levante ed il lievito a ponente. Ma mi sbagliavo, il fesso ero io.
L'ho scoperto leggendo un testo dell'autore di www.moneysavingsexpert.com. Ero su amazon per acquistare how I lived a year on just a pound a day, come anticipato nelle annunciazioni di fine anno. Ho finito per comprare anche questo. Chiamasi acquisto impulsivo, appartenente proprio alla tipologia che paradossalmente la guida si propone di combattere.
Nel capitolo 1 arriva la verità sui supermercati. Ne faccio un riassunto. I prodotti d'uso comune sono deliberatamente disseminati per il locale. Profumi deliziosi spingono alla compera chi al negozio ci arriva affamato. Gli articoli più redditizzi sono collocati all'altezza degli occhi, spesso quelli di un bambino. Quelli più convenienti invece sono in genere i meno visibili. Spesso le promozioni sono uno specchietto per le allodole, che deviano l'attenzione da prodotti equivalenti e più economici. Giornali, dolciumi, caramelle sono piazzati nei pressi delle casse come tentazione ultima, soprattutto per i bimbi a rimorchio.
Le compagnie spendono milioni ogni anno per marketing, pubblicità, training del personale. I consumatori invece sono nudi di fronte alla loro ignoranza in materia. Lewis arriva a chiedere l'introduzione di qualche forma di educazione al consumo nelle scuole. Sembra che sia anche riuscito ad ottenerla. La materia, a quanto dice nel blog, verrà introdotta in Gran Bretagna a partire dal 2011.
Nonostante il tributo il nemico resta nemico. Qualche sassolino dalla scarpa avrei voglia di togliermelo. Avrei volevo parlare di una lista di accorgimenti per ridurre la spesa alimentare ma sono andato troppo per le lunghe.
Però un suggerimento, il più importante, voglio provare a darlo comunque: preparare una lista della spesa. Ossia fare un elenco dettagliato di quello che serve prima di uscire vietandosi con rigidità militare, una volta in negozio, di acquistare alcunché che non vi sia incluso. Si evita di comprare quello che non serve e si evita al tempo stesso di dover acquistare poi qualcosa d'indispensabile al primo 24h al doppio del prezzo.
Ovviamente continueranno, lista o non lista, a farci girare come trottole tra gli scaffali, con la soddisfazione però di sapere che in quel caso a trarne vantaggio saranno solo le ditte che rimpiazzano pavimenti.
Bel post Vinz. Sei una persona che si informa sempre ed e' molto interessante.
RispondiEliminaQuesta scienza, il marketing, e' la mia passione. L'ho studiata tanto. Tempo fa per poco non fui preso in TESCO come "space insigh manager", che sarebbe quello che studia dove mettere i prodotti sulla base di analisi di dati molto profonde. Niente e' affidato al caso ;)