giovedì 6 agosto 2009

Living on the land of "Eurabia"- 2


Qualche tempo fa l'Espresso si è occupato di Islam riproponendo un articolo già comparso precedentemente sul Foglio (sic!). Il titolo parla per se. L'Eurabia ha una capitale: Rotterdam.

Parla di una città che ha molti quartieri sequestrati dall'islamismo più cupo e violento. Dice che basta fare un giro per le sue strade per capire che in molti quartieri non è più Olanda. L'articolo fa una panoramica su tutta una serie di episodi a conferma dell'aggressività delle comunità islamiche a cui si contrappone l'arrendevolezza delle istituzioni olandesi. Gli avvocati musulmani hanno chiesto ed ottenuto di cambiare finanche le regole del diritto, chiedendo di poter restare seduti quando entra il giudice, riconoscendo soltanto Allah.
Parla delle terribili convulsioni politiche che hanno scosso il paese culminate con gli omicidi di Pim Fortuyn prima e del regista anti-islamico Theo Van Gogh poi.

E' inutile che mi dilunghi in un riassunto troppo dettagliato. L'articolo è linkato, è in italiano e vale la pena leggerlo in ogni caso. Poi c'è un'altro articolo su una rivista che mi è capitata tra le mani durante uno dei miei vagabondaggi a rue du midi. C'è l'ho qui ma è in francese e non ho trovato la versione online per cui dovrete fidarvi del mio riassunto. E' stato scritto da un certo Guillaume Williams. Provo a farvi una panoramica delle sue cosiderazioni, e ripeto LE SUE, nella maniera più neutra possibile:
L'islam non è una religione di tolleranza ma è una ideologia araba imperialista e colonialista, che ha distrutto numerose civiltà avanzate. Il terrorismo non è una interpetrazione errata dell'Islam, infatti è dovere sacro di ogni musulmano combattere finché tutta l'umanità non si sarà convertita ad Allah. Nell'Islam non c'è nulla di equivalente al 'porgi l'altra guancia' dei cristiani. L'Islam rifiuta di mettere l'individuo al centro dei valori umani. I suoi seguaci si ostinano a mettere l'islam al centro di tutte le preoccupazioni e per questa ragione è incompatibile con la democrazia, cosa dimostrata dall'assenza di democrazie musulmane.
Da sfatare anche il mito per cui ad un Islam radicale si contrapporrebbe un Islam moderato. I moderati non sono altro che una minoranza silenziosa. Ma il fatto che sia silenziosa non significa affatto che sia moderata. Significa solo che nel momento in cui gli islamisti si dovessero rafforzare o prevalere essi li seguirebbero. Esiste una sola parte minoritaria su cui l'occidente può far sponda e sono i Musulmani laici, quelli che ritengono che la fede religiosa sia un fatto privato. Questi ultimi sono avversati da tutti gli altri, moderati compresi, in quanto giudicati non dei veri credenti. L'Europa per salvarsi da una guerra civile, altrimenti certa, dovrà supportare questi ultimi, rifiutando di importare l'oscurantismo di società arcaiche moribonde ed imponendo ai nuovi arrivati i valori europei, senza le arrendevolezze mostrate fin'ora, come è avvenuto per le precedenti ondate migratorie.


Mi riservo di esprimere in un commento la mia opinione sull'articolo per non interferire con il post.
Qualche tempo fa invece 'El país' ha reso pubblici i risultati di un sondaggio francese condotto da BVA all'interno delle comunità marocchine in Europa per vericarne il livello di integrazione nei vari paesi Europei. Il quotidiano lo fa nell'ottica spagnola giungendo alla conclusione che in Spagna essi sono meno integrati che altrove (ricordo che quella marocchina è la più consistente comunità di immigrati in Belgio). Ancora più interessante è lo slide show, linkato nell'articolo, che da in dettaglio i risultati del sondaggio e dal quale già inizia ad emergere un quadro ben diverso rispetto ai cupi timori degli articoli precedenti, soprattutto per quanto riguarda i marocchini di seconda generazione cioè quelli nati in Europa. L'80% utilizza la lingua del paese di residenza per comunicare, il 70% si interessa attivamente alla politica del paese di residenza, il 100% frequenta non-marocchini, il 100% segue i media del paese di residenza, il 62% non ritiene soddisfacente la condizione delle donne in Marocco. Il 70% non partecipa ad attività organizzate dalle moschee, il 69% non iscrive i figli ad alcuni tipo di istruzione religiosa, il 71% non va mai alla moschea (e solo il 10% la frequenta assiduamente). Si può parlare di 'smaomettizzazione'? Ma la cosa che impressiona è la dimensione del cambiamento nell'arco di una sola generazione.

En infine il pezzo forte. Qualche settimana fa nell'edicola del parlamento comparve in bella vista la copertina del nuovo numero di NewsWeek che titolava "The myth of Eurabia" con un sottotitolo anch'esso molto eloquente "Why Fears Of A Muslim Takeover Are All Wrong" (perché i timori di una annessione musulmana sono completamente sbagliati). Per fortuna la stampa anglosassone ha la buona abitudine di mettere online molti dei suoi contenuti. E' un articolo che andrebbe letto integralmente dato che smonta scientificamente il mito di Eurabia. Ne faccio un riassunto per sommi capi per chi dovesse avere problemi con l'inglese:

Che i musulmani possano aumentare di 20 milioni nel prossimo futuro è una speculazione basata su una speculazione. Perché ciò avvenga ci vorrebbero flussi migratori senza precedenti, là dove verosimilmente maggiori controlli ne rallenteranno l'intensità. Anche il tasso di natalità tra le donne immigrate è destinato a calare. Il tasso di fertilità tra le donne turche nate in Olanda è sceso dal 3.2 nel 1990 all'1.9 nel 2005, pressocchè quello delle donne olandesi, e dal 4.9 al 2.9 per le marocchine.
Il mito di Eurabia implica anche l'esistenza di un Islam compatto. Ma in realtà non c'è nessun movimento politico islamico in Europa. Un Britannico di origini pachistane avrebbe enormi problemi a comunicare con un francese di origini algerine. L'Islam stesso e molto diviso al suo interno, la divisione più nota è quella tra sunniti e sciiti.
Anche NewsWeek cita poi dei sondaggi, stavolta di Gallup, i cui risultati sono assolutamente in linea con quelli di BVA. La maggioranza dei musulmani francesi è disaccoppiata dalla propria religione. La metà di essi ritiene accettabile sesso tra persone non sposate. In Olanda i musulmani che vanno alla moschea sono il 27%, meno dei protestanti che vanno in chiesa. La stragrande maggioranza condanna il terrorismo e dichiara la propria fedeltà al paese di accoglienza.

E questo è quanto. Io, opinione personale, non credo ad Eurabia e do ragione a NewsWeek. Se i musulmani sono il 26% a Brussels, a livello nazionale sono il 6%. Se anche fossero in grado di esprimere orientamenti politici granitici, e non è assolutamente cosí, comunque non basterebbe. Il loro impatto sulla politica belga è trascurabile.
Rimane questa presenza consistente, difficile da inquadrare, che pone problemi sociali, con una convivenza da gestire e da rafforzare. Ma attenzione, non siamo all'anno zero, il processo d'integrazione è già in corso e forse avanzà più speditamente di quanto si potesse immaginare.
In breve ho creduto fosse doveroso parlarne essendo anche questa realtà parte integrante del complesso mondo Brussellese. Questo però non inficia in alcun modo quanto di buono e di cattivo molti hanno ritenuto di dover dire di questa città sui vari blog (Bruxelles babele europea, hi Bruxelles, il luogo comune).

11 commenti:

  1. ammmetto di avere posizione piu' di destra (per destra intendo destra SERIA europea), a riguardo.

    restano i numeri che hai citato che indicano che, ponendo il fenomeno immigrazione sotto controllo, e faverondo l'integrazione con poche norme semplici semplici, l'eurabia e' una cazzata pazzesca.

    Resta pero' anche la verita' di una religione islamica comunque terribile. Una religione che non consente sviluppo e progresso sociale, economico, politico. Che ha distrutto societa' piu' evolute, che inneggia all'odio, alla discriminazione ed al sessismo.
    Questo va detto Vinz. Guardiamo ai nostri amici Iraniani che lottano per un paese libero.

    Forse un mondo senza religione (di stato) sarebbe un mondo migliore.

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  2. Aspè bacco, fammi un'attimo rispondere al tipo dell'articolo. Doverlo leggerlo è stato peggio di una purga

    @Monsieur Guillaume Williams:
    Volevo ricordarle che 'Il porgi l'altra guancia',sebbene alto e nobile,non è stato esattamente il principio più applicato del Cristianesimo. Le Crociate, le persecuzione, l'inquisizione, le cristianizzazioni (I maya?), le due guerre mondiali? Le dicono qualcosa? Diciamo che il Cristianesimo ha anche un'altro bel pricipio "Chi è senza peccato..." vabbè se lo ricorda. Comunque non era questo quello che le volevo dire.
    Quello che invece le volevo far notare e che 60 fa (60 sono molti per una persona ma sono un nonnulla per la storia)un osservatore avrebbe potuto dire che il cattolicesimo non è compatibile con la democrazia, dato che all'epoca i paesi cattolici democratici si contavano veramente sulle dita di una mano. Allora se trasformiamo la sua frase da 'una società musulmana è incompatibile con la democrazia' in 'una società confessionale è incompatibile con la democrazia' beh allora sono il primo ad essere d'accordo con lei.
    Forse una società secolarizzata (dove la religione continua ad esistere ma è un fatto privato) puó essere democratica.
    Anche io, signor Guillaume, la penso come Bacco:
    "un mondo senza religione (di stato) sarebbe un mondo migliore" (ho tolto il forse).

    Bacco, mi sa che ho risposto anche a te

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  3. "infatti è dovere sacro di ogni musulmano combattere finchè tutta l'umanità non si sarà convertita ad Allah" mamma mia, questa frase fa paura..

    di nuovo bel post, mi e' piaciuta molto l'analisi, ho letto le fonti e gli articoli, mi son rincuorato un po'. d'accordissimo anche con la frase di bacco, l'amarezza e' che nella realta' il problema e' che la politica spesso usa qualsiasi mezzo pur di arrivare a voti e favore del popolo e allora si mischia alla religione fin tanto che basti ad usarla come catapulta di voti per poi arrivare al potere; da noi (in Italia) il binomio stato-chiesa purtroppo non finira' mai, scambiandosi favori e fette di potere. Parlando di Italia e di integrazione di masse straniere, proprio oggi iniziano le ronde.. eh beh.. da oggi sara' un paese piu' "sicuro".. :(

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  4. concordo pienamente con Vinz, qualsiasi religione, se va ad infiltrarsi nella politica, va contro la democrazia. Basta pensare alle recenti polemiche vaticane sulla pillola dell'aborto...

    ottimo l'articolo di Newsweek, che non mi è sembrato "schierato".

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  5. @Andima:
    Bisogna anche aggiungere che alla fine le istituzioni Belghe la questione non la stanno gestendo poi cosí male come molti dicono. Non mi risulta ci sia stato nulla di paragonabile nè ai fatti di Rotterdam, nè alla rivolta delle Banlieues Parigine. E considera che qui non si parla nemmeno più di immigrati che puoi espellere con un foglio di via. Qua si parla di cittadini belgi a pieno titolo.
    In Italia è bastato qualche anno di flussi immigratori più consistenti per mettere a rischio la tenuta democratica del paese.

    @Mike:
    Ti posso dire che una persona attenta si accorge subito che i comportamenti dei giovani musulmani si avvicinano sempre di più a quelli di tutti gli altri. Che è l'Europa che sta cambiando loro e non il contrario.
    Peró che le tue impressioni vengano confermate da chi ha studiato i la questione dati alla mano come NewsWeek è alquanto confortante.

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  6. speriamo che l'europa continui a cambiare loro.
    E' fondamentale non abbassare la guardia e non prendere sotto gamba i fatti di parigi e rotterdam.
    Le tensioni sociali non fanno mai bene...di qualunque natura esse siano.

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  7. Ma io sono d'accordo con te sul fatto che la cosa vada gestita. Che sarà ben più difficile per il Belgio integrare questa immigrazione rispetto a quella italiana degli anni 50-60. Peró senza fobie e senza isterismi.

    Certo mi auguro di non vedere replicato quello che avviene in Italia adesso.

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  8. Temo di aver parlato troppo presto...
    Sommossa a Molenbeek e Anderlecht.

    Niente da fare. la questione era e rimane complessa.

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  9. il razzismo , le tensioni sociali, in belgio, non sono uno scherzo Vinz......
    Va preso tutto con le pinze...

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  10. Infatti hai ragione. Io non ho mai negato la complessità del problema.

    E' la conferma, tra l'altro, che la percezione non è mai sufficiente per trarre conclusioni.
    Testimoni diretti mi hanno raccontato come sono andate le cose (peggio di come descritte nell'articolo).
    Altrimenti non avrei saputo nulla dato che non ne parla nessuno. Tutto normale come se nulla fosse.

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