giovedì 8 marzo 2012

Pari opportunità

Commodore 64

Farsi dare un documento dal comune di Bruxelles è come il salto in alto. A volte bisogna tentare tre volte. Almeno così è stato per noi.
La prima volta all'ufficio di Anspach ci accoglie una ragazza. Le chiedo del documento per Ludo. Inizia a inventare scuse. Mi dice che in realtà ci dovrebbe essere anche il bambino. Le rispondo che infatti è lì. Si occulta un attimo nel retrobottega prima di rivenire.
-In effetti ieri c'è stato uno sciopero...,blatera
Il che è perfettamente logico. Quelli provano a farli lavorare un giorno in più con il pretesto dell'anno bisestile e loro risolvono con uno sciopero.
-La situazione in effetti non è ancora tornata alla piena normalità... 
In breve dobbiamo rivenire.
La seconda volta proviamo all'ufficio distaccato vicino casa. Ci confermano che si, anche lì si può fare domanda della nuova meravigliosa kid-id in formato digitale. Però devi essere belga. Che peccato. Gli altri invece possono sempre trovare diletto nel girone di Anspach dove puntualmente ritorniamo qualche giorno dopo.
Tutto sembra filare liscio. Ad un certo punto le operazioni si fermano. Escludiamo possa trattarsi della pausa bidet dato che notoriamente i belgi non ne dispongono. Un funzionario informa di un guasto alla rete informatica. Il fatto che si tratti di computers consente di rimanere nel politicamente corretto dato che al piano dei belgi funziona tutto regolarmente. Poi aggiunge che non è dato sapere se è questione di minuti o di giorni e ottiene all'istante quello che vuole: far scappare mezzo mondo. Noi decidiamo che invece è il nostro giorno fortunato ed infatti è così. Non solo il tempo perso per il guasto è più che compensato dal ridursi della fila ma otteniamo perfino il documento. Ci viene stampato su del cartoncino bianco. Alcuni campi ce li batte a macchina. Il fatto che l'attrezzatura informatica di cui l'ufficio dispone abbia notevole valore sul mercato del modernariato giustifica molti dei disagi tecnologici. Quanto poco performante fosse il commodore 64 lo sanno tutti.
Facciamo gli gnorri e richiediamo della Kid-id.
-No, quella è per i Belgi. ci conferma imperterrito.
-Ma scusi e tutte quelle bellissime tasse con aliquote al 50%? Mica saranno anche quelle riservate solo ai belgi? Domandiamo con viva angoscia.
-No. Quelle le pagano tutti.
Phew, scampato pericolo.  E' bello sentirsi come gli altri in un nuovo paese.

3 commenti:

  1. ecco, questi episodi dobbiamo ricordarceli quando pensiamo che Europa non sia più estero, che poi arriva sempre il momento in cui ti senti straniero o te lo ricordano, che magari non è neanche discriminazione di oggi ma burocrazia vecchia non aggiornata, poco importa, il grado di "straniero" lo passi anche alle nuove generazioni, almeno per un po'.

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    1. E' vero. Fa piacere pensare che in l'Europa sia una specie di patria allargata. Poi peró succede sempre che qualcosa o qualcuno ti ricordano che di strada da fare ce n'è ancora parecchia.

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    2. Sulla carta (manuale di diritto dell'unione alla mano) se nasci in Europa hai cittadinanza del paese in cui sei nato e cittadinanza Europea.
      Punto.

      Ma è carta straccia perché poi ci sono regole e regolette e bla bla ba...Ludo nel frattempo si laurea e va a vivere negli States :D

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