giovedì 15 marzo 2012
L'insostenibile leggerezza del post
Mi saltano in mente due cose per riempire di inutilità questo post infrasettimanale ed infrastagionale. Vale a dire finanza pubblica e champions league.
Il rischio di un default nazionale sembra allontanarsi in questi giorni. Lo stato italiano riesce a piazzare i BOT ad interessi molto bassi. Lo spread è ai minimi da mesi. I siti che avevano annunciato in pompa magna il fallimento ufficiale dell'Italia e la fine dell'euro immagino avranno avviato le procedure di chiusura. Insomma sembra che le cose si stiano mettendo bene. Ma se l'emergenza è scemata allora si può andare a votare? Potrebbe ingenuamente domandarsi qualcuno. Si, perché siamo a marzo e il tempo per sciogliere le camere e votare a giugno ci sarebbe. Facile a dirsi. E che ne facciamo di tutti quelli che hanno bisogno di 5 anni di legislatura per la pensione parlamentare e ne hanno solo solo 4? No, non si può votare a giugno. Per ragioni umanitarie.
Cambio discorso. Leggevo molti utenti di blog milanisti rallegrarsi per l'eliminazione delle altre squadre italiane in champions. Trovo la cosa francamente inconcepibile. Come si fa ad essere così miopi, per non dire ottusi? Come si può arrivare ad esprimere soddisfazione per un fatto del genere? E si, perché adesso ti voglio al sorteggio dei quarti con due squadre materasso in meno a disposizione.
Dicono che da italiani bisognerebbe sempre sostenere le squadre italiane quando giocano in Europa. Perché si dovrebbe farlo non è però chiarissimo. L'Italia vinse il mondiale nel 2006 e la cosa, ahinoi, non diede inizio all'età dell'oro. Le squadre spagnole vincono tutto a tutti i livelli e fonti ben informate mi confermano che il paese è ancora ben lungi dall'essere terra di Cuccagna. In pochi credono che il PIL francese possa trarre giovamento dal gol di Brandao meravigliao. Ma se i risultati sportivi non hanno effetto alcuno sul benessere reale di una nazione, tanto vale che ognuno faccia il tifo per cosa gli pare.
La bellezza del tifo sportivo sta proprio nella sua cosmica inutilità e non c'è niente di più bello del fare, di tanto in tanto e consapevolmente, qualcosa che non serve assolutamente a niente.
Se poi qualcuno la pensa diversamente e ritiene di dover sostenere ogni squadra italiana in Europa nel proseguio della stagione faccia pure. Sono perfino disposto a dargli una mano. In effetti, di vessilli rossoneri da prestare di sicuro non me ne mancano.
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