sabato 21 maggio 2011

La crisi politica belga, aggiornamenti

Elio Di Rupo
E' passato poco più di un anno dall'apertura della crisi politica, e poco meno di un anno dalle ultime elezioni. Il Belgio è tuttora senza governo. In un vecchio post (il non paese) cercavo di spiegare il contesto in cui è maturata la crisi. In un altro (separatismi a confronto) parlavo della strategia dei  nazionalisti fiamminghi, la N-VA,  e del perché hanno tutto da guadagnare dal protrarsi della situazione di stallo. Da allora le cose non sono cambiate molto per cui gli articoli sono ancora attuali per chi fosse interessato.

La novità di questa settimana è stata il conferimento dell'incarico di formatore a Elio Di Rupo. Di Rupo è il leader dei socialisti francofoni. E' figlio di italiani è ha una storia personale molto particolare. E' un personaggio carismatico e in Vallonia gode di buona popolarità. Si tratta quindi di una candidatura forte. Molti sperano possa finalmente trovare il bandolo della matassa. La strategia di Di Rupo si basa su due punti.
-Separazione delle riforme istituzionali da quelle economiche. Per queste ultime basta infatti la metà dei voti parlamentari. Per le prime servono i 2/3.
-Passare dalla cultura della trattativa segreta a quella della trasparenza mettendo nero su bianco le proposte francofone. Al fine di mettere fine alle critiche della stampa fiamminga che accusa la controparte di opacità.

Se Di Rupo riesce finirò finalmente per abitare in un paese governato da un italiano di sinistra. Ma per ora il pessimismo prevale. La N-VA si è già dichiarata scettica. Di Rupo conosce le nostre richieste a memoria, fa sapere la N-VA, se vuole non abbiamo problemi a ripetergliele.
Democristiani e liberali neerlandofoni sembrano avere ancora problemi a smarcarsi dai nazionalisti. Questi ultimi sono sospettati di non voler alcun accordo e di puntare ad accoppiare le politiche alle ammistrative del 2012. Questo renderebbe la conquista di Anversa e Gand più agevole.
Se Di Rupo dovesse invece fallire le possibilità sono tre.
1. Nuove elezioni anche se di recente in colloqui privati il re ha fatto sapere che non firmerà mai e poi mai un nuovo decreto di scioglimento delle camere. 
2. Estensione del mandato di Di Rupo.
3. Voto di fiducia che restituirebbe pieni poteri al governo dimissionario di Leterme attualmente in carica per l'ordinaria amministrazione. Le attese riforme attese su giustizia, pensioni e finanze pubbliche ( Si parla di manovre di aggiustamento dai 17 ai 20 miliardi annui per i prossimi 3-4 anni) potrebbero essere approvate.

Questo è quanto fino al prossimo aggiornamento.

3 commenti:

  1. Bel post. Situazione piuttosto ingarbugliata. Mi chiedo chi prendera' le decisioni difficili di cui il belgio, da quel che ho letto, sembra aver bisogno.

    Ho la sensazione che l'europa si spostera cosi': http://www.repubblica.it/esteri/2011/05/23/news/strache-16617085/

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  2. In Irlanda invece?

    Da quando tu e Lyndon avete smesso di scrivere l'Irlanda è un po' sparita dai radar della blogosfera

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  3. Meglio cosi' Vinz.
    Basta prendere qualche blog italo irlandese per capire i toni con cui per anni ci si e' confrontati.
    Ho deciso di lasciar perdere. Mi sono esposto troppo ed alla fine ho avuto piu' problemi che altro.

    Ultimamente leggo il blog della "vero" e quello della "lui". Sono una ventata di freschezza rispetto alla schifezza che si e' visto sui blog irlandesi.

    L'Irlanda? Ha di fatto rovesciato l'80% del parlamento. E' arrivata al regina. E' arrivato Obama.
    Probabilmente terra' la Corporate Tax (infatti aprono multinazionali a iosa). Probabile anche una ristrutturazione del debito. Non vedo altra via, almeno di convivere con un indebitamento del 100% per i prossimi 15 anni.

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