lunedì 25 aprile 2011
Consigli per le visite, Leuven
Questa volta lo Chaussée de Louvain lo prendiamo nella direzione opposta, in uscita. La fermata della Delijn è a place Dailly.
Pochi chilometri ed il francese sparisce del tutto. Autisti e passegeri parlano olandase. Leuven è a 25 chilometri eppure non ci capiterà più di ascoltare una sola parola di francese per tutta la giornata. Frontiera di lingue e frontiera di culture. Da qui il mondo latino, da là quello germanico.
Il bus lascia lo stradone poco prima di Leuven e si inerpica per una rotta interna. Una cosa salta all'occhio osservando il paesaggio. Non si scorge un solo condominio a più piani. Solo villette dai tetti a punta, calma assoluta e ciclisti come in uno scenario da classica del nord.
Strano il Belgio. Per essere un paese densamente popolato per giunta costruito in larghezza più che in altezza, le campagne sono ordinate e piene di verde e foreste.
Per il belga la casa a quattro facciate con giardino è il sogno di una vita. La misura del successo o dell'insuccesso. Sogno per il quale sono disposti a sobbarcarsi mutui e lunghe ore di pendolarismo. Strano perchè sono poche e brevi le stagioni in cui da questo giardino se ne puó trarre beneficio.
Ma a conti fatti è forse più una questione di cultura che di clima. Il desiderio di affermare la propria individualità e mettere dello spazio tra se e tutti gli altri. Per chi è interessato, ne avevo parlato in un vecchio post, il vetro invisibile.
Il resto della giornata è tutto nel video. Buona visione.
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E' veramente carina. Non ci si vivrebbe troppo male direi:)
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