venerdì 10 dicembre 2010

Quando l'acqua calda va in ebollizione

bunker WikiLeaks

Se Assange e Saviano si fossero limitati a scoprire l'acqua calda, come si è detto, allora non si spiegherebbe il clamore suscitato dalle loro rivelazioni. Ci deve necessariamente essere qualcosa in più.

Prendiamo la politica estera statunitense. Chi si è preso la briga di documentarsi sa bene che difesa della democrazia e dei valori occidentali non sono che una foglia di fico. Gli Usa si comportano da sempre da potenza imperiale il cui unico scopo è quello di difendere gli interessi americani. E quando si parla di interessi americani non si intende affatto quelli dei cittadini di quel paese ma solo ed esclusivamente quelli dei suoi potentati economici.
Basta andarsi a leggere un qualunque testo sulla politica estera USA ( cito The Rogue state o Confessions of an economic hit man) per sapere che i Talebani sono stati una loro creatura, che Saddam Hussein era il loro uomo finché non ha sgarrato, che la rivoluzione Iraniana è stata la conseguenza di un colpo di stato messo in piedi dalla CIA ai danni di un governo riformista dell'epoca. E' cosa nota che gli apparati di intelligence americani fanno spionaggio industriale a favore delle proprie multinazionali.
In questi giorni va in scena la crisi Irlandese e quello che stiamo vedendo è null'altro che l'ennesima replica dello stesso film andato immancabilmente in onda dopo ogni crisi finanziaria. Del ruolo dell'FMI ne parlò Stiglitz, premio nobel dell'economia, in un saggio di qualche hanno fa. Si tratta di una istituzione pubblica, sovranazionale, finanziata dalle tasse dei cittadini occidentali ma che nei fatti non è altro che il braccio operativo del tesoro statunitense e del Washington Consensus a loro volta al servizio esclusivo del potere finanziario globale.
Chi diceva queste cose prima di WikiLeaks veniva tacciato di pregiudizio ideologico e di antiamericanismo viscerale. Adesso sono di pubblico dominio.

Stesso discorso per Saviano. La ndrangheta in Lombardia, i rifiuti del nord in Campania. Non sono novità dell'ultima ora. Saviano si è limitato ad impacchettare in un format televisivamente spendibile quanto già abbondantemente messo in luce da numerose inchieste della magistratura.
In Italia magistratura e forze dell'ordine gettano luce quasi quotidianamente su cose terrificanti di cui però poi non parla quasi nessuno (La mafia che fa paura alla grande Milano). La mela marcia è l'informazione che non fa il suo mestiere. Ecco perché poi arriva Saviano con una trasmissione di successo e tutti cascano dalle nuvole come se chissà in quale paese avessero vissuto.

Nessuno si è accorto che la criminalità organizzata in Italia fa il bello e cattivo tempo. Nessuno si chiede come mai la mafia per tutto il 1993 disseminò bombe in tutta Italia per smetterla inspiegabilmente proprio in coincidenza con la discesa in campo e la creazione di Forza Italia. Deve essere ancora una coincidenza il fatto che per quindici anni la politica sulla giustizia della destra, e sotto sotto anche del centro sinistra, sia stata spaventosamente somigliante a quanto richiesto da Riina nel papello. Tutte sfortunate coincidenze.
Nessuno poi si domanda come mai ancora nel 1998 Bossi definiva Berlusconi 'il mafioso di Arcore' per poi allearvici sei mesi. Sarà stata una coincidenza anche quella.    

La novità dunque non è tanto in quello che Assange e Saviano hanno rivelato, ma piuttosto nell'averlo fatto al cospetto di platee che ne erano fino a quel momento all'oscuro.

7 commenti:

  1. Sorry Vinz ma è un concentrato di topoi complottaltermondialisti per cui non viene fornita alcuna prova. Per forza, non ce ne sono, nemmeno nei leaks di wikileaks, a parte la cogenza dell' "ma è ovvio che è così, gli amerigani ecc ecc", degno update della propaganda sulla Perfida Albione o i Protocolli dei Savi di Sion. Il fatto è che la politica, come d'altronde la vita, è più complessa di un'arringa di José Bové.

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  2. Ps: ovviamente quanto sopra è detto con tutto l'usuale rispetto e immutata stima, ça va sans dire

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  3. Alcuna prova? Che Saddam hussein era l'uomo degli stati uniti in funzione anti-iraniana? Che i mujaheddin (di cui i talebani erano una componente) sono stati finanziati per anni in funzione anti-sovietica? Ma se lo sanno anche le pietre. Ma se persino la Albright ha riconosciuto che il colpo di stato in Iran del 56 è stato un errore.
    E comunque criticare la politica estera Usa non vuol dire essere anti-americani. Come criticare Berlusconi non vuol dire essere anti-italiani. Anche questa è una bella mistificazione.

    Quanto alla cose nostre, ti ricordo che sei (anche io ma preferisco fare finta di niente) governato da uno iscritto alla P2. Che ci faceva lí? Guarda la tessera della P2 non te la danno come la carta omaggio del Delhaize. Una loggia mafio-fascista con finalità sovversive. Quello si un bel complotto provato da un bel po di inchieste della magistratura ed commissioni parlamentari d'inchiesta.
    Si, la vita, è più complessa di un'arringa di José Bové.

    sempre con l'usuale rispetto e immutata stima.

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  4. Mah, c'è un insieme di informazioni che non fanno una verità, bensí una teoria. Gli Stati Uniti non sono un blocco monolitico, la politica cambia con l'amministrazione (per esempio l'appoggio ad Israele, prima osteggiato, poi appoggiato, ora solo un po' più tiepido). Se fosse come dici tu, cioè che si prende tutto in blocco e lo si fa responsabile di ogni politica delle amministrazioni precedenti, si dovrebbe portare agli USA un infinito rispetto per la liberazione dell'Europa e contemporaneamente un infinito sdegno per lo sgancio dell'atomica e quant'altro. Quello che prova Wikileaks, per chi ancora non lo sapesse, è che ogni nazione ha una certa propensione per la Ragion di Stato, ma non avevo bisogno di Wikileaks per scoprirlo, basta vedere gli esiti dei consessi internazionali (ultimo vertice OCSE?). Si potrebbe poi discutere a lungo sull'effettiva efficacia della longa manus esterna. Certo le rivoluzioni arancioni non sarebbero possibili senza l'appoggio di Soros, certo la CIA, la Lubjanka, la France Afrique eccetera tentano di influenzare gli equilibri del mondo, le economie e i pure i colpi di stato, ma quello che contesto delle teorie complottiste è che rifuggono dal piano principale di azione politica, che è dato comunque dal dibattito pubblico, le campagne e gli esiti elettorali, l'andamento dei mercati, i conflitti e le mediazioni, per trovare ogni spiegazione nell'ambito di azione dei servizi segreti. Mi ricorda l'approccio delle parafilosofie occultiste ed esoteriche, mai falsificabili secondo i canoni popperini. Berlusconi ha una montagna di colpe e difetti, ma piantiamola di tirar fuori la P2. La colpa della P2 non era nel suo programma, nulla di diverso da un qualsiasi programma di destra conservatrice europea, bensi' nel suo carattere segreto e nel suo metodo antidemocratico, questi si' veramente pericolosi. Berlusconi non ha avuto certo bisogno della P2 per farsi eleggere; se le opposizioni non arrivano ad ammetterlo, si votano ad una lunga collezione di sconfitte, cosa che francamente non mi auguro. Non c'è bisogno di gettar luce su retroscena terrificanti (cioè sí ma è un'espressione retorica), basta quello che passa il palcoscenico per formarsi una coscienza civica. Voglio dire, il Bossi del ribaltone e del Dio Po io me lo ricordo bene, e come me dovrebbero tanti italiani, che pero' decidono altrimenti. Il problema non è forse allora la coscienza civica piuttosto che il suo spazio di azione?

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  5. Anche accettando l'idea, secondo me forzata, che i complotti non esistono, la questione non cambia.

    Esistono infatti situazioni che vengono da se, equilibri quasi naturali che non richiedono l'azione di nessun cospiratore per verificarsi.
    Se in un paese esistono interessi economici il cui fatturato è superiore al PIL di intere nazioni, c'è da aspettarsi che le sue politiche ne siano fortemente condizionzionate.

    Se per controllare giornali e TV ci vogliono capitali ingenti viene da se che questi tenderanno a privilegiare il punto di vista di chi quei capitali li possiede.

    Se una organizzazione criminali fa profitti ingenti di sicuro non le sarà difficile trovare gente disposta ad accedere a quei capitali a condizioni ben più vantaggiose di quelle di mercato.
    Sono equilibri spontanei. Il complottismo non c'entra niente.

    Tornado al punto principale del post, è evidente che c'è una discrepanza forte tra quello che avviene, questi equilibri appunto, e quello che la maggioranza delle persone sa o percepisce. Altrimenti il clamore per i monologhi di Saviano non si spiega.

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  6. il problema è che quando l'acqua calda va in ebollizione, per riprendere il titolo del post, che fa? Evapora, scompare, niente, ciao. Due giorni di titoloni sui giornali, copie vendute, due chiacchiere al bar e poi tutto finito, purtroppo. E' questo il vero problema, secondo me, che non c'è memoria o tutto il resto è talmente meno importante rispetto alle priorità quotidiane, che finisce con l'essere dimenticato nel giro di pochi giorni. E si va avanti.

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  7. Sono d'accordo. Secondo me centri appieno il punto. E' la mancanza di memoria che non consente di mettere insieme i pezzi e farsi un'idea più coerente di quanto avviene.
    Ricostituire la memoria pubblica è la cosa più destabilizzante che possa esistere.

    Se ci pensi internet é il primo media che ha 'memoria'. Ecco perchè qualcuno la osteggia come l'ultimo dispaccio pubblicato da WL documenta.

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