Stamattina in una place de Luxembourg sgargiante per la giornata di sole è andata in scena proprio di fronte al parlamento europeo la protesta degli Iraniani, per quanto sta avvenendo nel loro paese.
Ogni giorno a Berlaymont o al parlamento Europeo c'é qualcuno che protesta per una guerra dimenticata, un genocidio in corso, una delle tante crisi regionali di cui i media occidentali si dimenticano con facilità.
Onestamente fa piacere che chi si senta vittima di una persecuzione si rivolga all'Europa per ottenere giustizia. Purtroppo si tratta di un'Europa ideale che non esiste. L'Europa dominante è quella delle tecnocrazie, degli egoismi nazionali, delle ragioni del commercio, dei machiavellismi della real politik.
La questione Iraniana però è sulle prime pagine dei giornali. Sulla teocrazia Iraniana si sa tutto. Si sa delle condizioni delle donne costrette a subire ogni sorta di vessazione, si sa delle esecuzioni di massa in pubblico: gente impiccata, anche minorenni, per futili motivi, per essere gay, per cose anche piccole magari compiute in tenera età. L'uso massiccio della tortura. La Repubblica Islamica Iraniana è l'inferno dei diritti umani.
(AGGIUNTA: Un basiji, "Stupravo le vergini prima del patibolo")
Poi c'è l'attualità di questi giorni. Me li vedo adesso i filo-atlantici, i falchi, i teorici dello scontro di civiltà che dicono: lo avevamo detto che gli Islamici ci sono inferiori, cosa vi aspettavate?
Visto che le vicende dell'oggi le conoscono tutti allora posso provare a proporre un paio di riassunti delle puntate precedenti. Si tratta di due vicende storiche a cui nessuno fa mai riferimento quando si parla di Iran e di Ayatollah.
Riassunto numero 1. Mohammed Mosaddeq, primo ministro iraniano democraticamente eletto e rovesciato nel 1953 da un colpo di di stato ordito da Cia e Inglesi. La sua colpa? Aver nazionalizzato il petrolio Iraniano, sottraendolo alla British Petroleum, al fine di investirne i proventi nello sviluppo del paese.
Riassunto numero 2. Mohammad_Reza_Pahlavi. A Mosaddeq seguì il regime sanguinario e filo-occidentale dello Scia. Recita l'articolo: "i proventi petroliferi venivano in buona parte incamerati dall'entourage di corte e dalla famiglia imperiale; la parte rimanente delle entrate dell'Iran venne investita perlopiu in infrastrutture militari e apparecchiature belliche costosissime [...] La scelta di Khomeini d'altronde appare storicamente l'unica possibile, vista la decapitazione delle elite culturali del Paese portatrici di istanze democratiche sistematicamente attuata sotto il regime dello Shah." Le nefandezze di costui portarono dritti dritti alla rivoluzione islamica del 1979.
Spiace per gli Iraniani di Place de Luxembourg ma temo che qui in occidente troveranno ancora una volta poco più che una solidarietà di facciata.
IRAN: a nation of bloggers
Ogni giorno a Berlaymont o al parlamento Europeo c'é qualcuno che protesta per una guerra dimenticata, un genocidio in corso, una delle tante crisi regionali di cui i media occidentali si dimenticano con facilità.
Onestamente fa piacere che chi si senta vittima di una persecuzione si rivolga all'Europa per ottenere giustizia. Purtroppo si tratta di un'Europa ideale che non esiste. L'Europa dominante è quella delle tecnocrazie, degli egoismi nazionali, delle ragioni del commercio, dei machiavellismi della real politik.
La questione Iraniana però è sulle prime pagine dei giornali. Sulla teocrazia Iraniana si sa tutto. Si sa delle condizioni delle donne costrette a subire ogni sorta di vessazione, si sa delle esecuzioni di massa in pubblico: gente impiccata, anche minorenni, per futili motivi, per essere gay, per cose anche piccole magari compiute in tenera età. L'uso massiccio della tortura. La Repubblica Islamica Iraniana è l'inferno dei diritti umani.
(AGGIUNTA: Un basiji, "Stupravo le vergini prima del patibolo")
Poi c'è l'attualità di questi giorni. Me li vedo adesso i filo-atlantici, i falchi, i teorici dello scontro di civiltà che dicono: lo avevamo detto che gli Islamici ci sono inferiori, cosa vi aspettavate?
Visto che le vicende dell'oggi le conoscono tutti allora posso provare a proporre un paio di riassunti delle puntate precedenti. Si tratta di due vicende storiche a cui nessuno fa mai riferimento quando si parla di Iran e di Ayatollah.
Riassunto numero 1. Mohammed Mosaddeq, primo ministro iraniano democraticamente eletto e rovesciato nel 1953 da un colpo di di stato ordito da Cia e Inglesi. La sua colpa? Aver nazionalizzato il petrolio Iraniano, sottraendolo alla British Petroleum, al fine di investirne i proventi nello sviluppo del paese.
Riassunto numero 2. Mohammad_Reza_Pahlavi. A Mosaddeq seguì il regime sanguinario e filo-occidentale dello Scia. Recita l'articolo: "i proventi petroliferi venivano in buona parte incamerati dall'entourage di corte e dalla famiglia imperiale; la parte rimanente delle entrate dell'Iran venne investita perlopiu in infrastrutture militari e apparecchiature belliche costosissime [...] La scelta di Khomeini d'altronde appare storicamente l'unica possibile, vista la decapitazione delle elite culturali del Paese portatrici di istanze democratiche sistematicamente attuata sotto il regime dello Shah." Le nefandezze di costui portarono dritti dritti alla rivoluzione islamica del 1979.
Spiace per gli Iraniani di Place de Luxembourg ma temo che qui in occidente troveranno ancora una volta poco più che una solidarietà di facciata.
IRAN: a nation of bloggers
si' ricordo che anche a Dublino, al centro, di fronte al monumento di Parnell, c'erano spesso proteste per i diritti umani di qualche popolo, ma la gente passava indifferente e ogni manifestazione erano solo cori, schiamazzi, grida senza echo nelle menti altrui. probabilmente e' lo stesso qui e sara' lo stesso in ogni altra piazza occidentale. dice, almeno qui possono protestare, hanno almeno questa liberta', beh si', ma magra consolazione..
RispondiEliminaMolto interessante. il primo riassunto è una chiave di lettura poco usata e di cui con coscienza, si dovrebbe teconto.
RispondiEliminateconto stava per tenere conto, la tastiera si è mangiata qualche lettera.
RispondiEliminail discorso e' complicato Vinz.
RispondiEliminaSai bene che l'Iran gode, in Europa, delle simpatie degli anti israeliani.
Sai bene che accusare un paese musulmano di violare i diritti umani e' diventato quasi impossibile in nome del politically correct (piu' facile inveire contro la chiesa).
Sai bene che delle donne con Il Burqa ne ha dovuto parlare un Presidente francese di destra, mentre la sinistra socialistra europea, che tanto a cuore ha i diritti umani, da anni ormai tace.
Molto piu' comodo tacere. Vi sono bersagli piu' semplici. Il papa, Berlusconi, l'America, Israele, la Russia, i Comunisti.......
@Andima: è proprio come a Dublino, scivolano via quasi inosservate. In futuro quando incontreró qualcuno di questi gruppi mi avvicineró, gli chiederó informazioni, se non conosco la questione mi documenteró e poi ne parleró in un post del blog.
RispondiElimina@Bacco: questi animali mi fanno vomitare. Spero che i ragazzi iraniani ce la facciano a rovesciarli anche se purtroppo temo di no. Se c'è gente nella sinistra europea con i paraocchi sono fatti loro. Me ne frego del politically correct: le critico, e come, le violazioni dei diritti umani nei paesi islamici.
Una precisazione, Lo scopo dei due riassunti di fine post era quello di dimostrare che la storia dell'Iran avrebbe potuto, ed uso il condizionale, essere diversa. Certamente non di fornire il benchè minimo alibi a questi squallidi macellai.
@TopGun: le vicende, non solo quella iraniana, ci vengono proposte spesso in modo semplificato e al di fuori del contesto. Per fortuna c'è Wikipedia:)
Vinz, siamo nuovamente d'accordo.
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