domenica 21 giugno 2009

I PIGS e la sindrome di Lyndon


Dimenticavo. Alla fine la serata italiana, quella di fine corso di francese di cui parlavo nell'altro post, ha avuto luogo prima della mia partenza per le ferie croate. Bisogna sempre nutrire incondizionata fiducia nel genio italico. Finanche il menu è stato deciso online con un sondaggio. Se poi ci si dimentica di stamparne il risultato e per l'ordinazione si deve ricorrere ai più tradizionali carta e penna quello non è che un dettaglio.

Non sono arrivato qua tramite canali italiani, non ho colleghi italiani  e non ho la più pallida idea sull'esistenza o meno di una versione in salsa belga di quella che qualcuno ha definito sindrome di Lyndon. Ossia dello psicodramma che colpirebbe il migrante italiano all'estero condannato a scivolare con lenta implacabiltà dall'attesa delle meraviglie, al disincanto, alla lamentazio, al rifiuto. Una tragedia.
Rispetto alla versione Dublinese della sindrome nel luogo comune manca l'elemento 'attesa delle meraviglie'. In compenso esiste la sindrome "porca miseria, sognavo Londra e Parigi, mi tocca Brussels". Detto questo i PIGS* ('porcellini') del EPFC ne sembrano indenni.

Alla prima, sicula di Siracusa, non c'è nemmeno stato bisogno di domandarle nulla. Era sospesa a mezz'aria in stato d'estasi: le avevano appena trasformato lo stage alla commissione in contratto di tre anni.

Invece per l'ideatore del sondaggio per il menu la domanda è giunta inattesa. Ci ha riflettuto un po prima di rispondere, poi con fare pensoso ha affermato di essere partito inizialmente con l'intenzione di restare tre mesi finendo, senza sapere come, per restarvici 4 anni. Poi ad un certo punto guardando all'indietro si è reso conto che erano stati proprio quelli gli anni migliori della sua vita. Qualcuno si è azzardato a chiedergli del perché e del per come. Invano. Mica poteva rispondere così su due piedi. Certo che la gente ne fa di domande cretine. La cosa richiedeva certamente del tempo e notevoli contorcimenti introspettivi del tutto inadatti ad una serata celebrativa di un così bel corso di francese.

Un'altra, romana, invece era assente in quanto in Italia a fare campagna elettorale per una ciofeca del PD, ma solo perché questa l'aveva di recente presa nel suo staff. Francamente non so ancora come sia finita. Se le è andata bene si è guadagnata 5 anni di permanenza ne luogo comune. Se invece le è andata male può sempre raggiungere il fidanzato residente nella provincia di Varese alla cui prospettiva ha comunque dichiarato di preferire l'asportazione delle orecchie a colpi di scimitarra.

Ad un'altra ancora per farle smettere di lodare la virtù, molto molto nascoste, del luogo comune è stato necessario spararle tra gli occhi con una cerbottana una freccetta di quelle che gli addetti dello zoo utilizzano quando gli scappa la pantera.

Insomma l'analisi va approfondita ma per il momento la sindrome non trova conferma. Ovviamente il campione era limitato trattandosi comunque di una classe di livello intermedio. Chi arriva a Brussels spesso il francese lo inizia a studiare qui e quindi, per essere intermedio, un po di tempo c'è resistito. Bisognerebbe rifare la domanda ai nuovi arrivati.
Mi viene in mente un'altra cena dove di PIGS* c'eravamo solo io ed un'altro. Questo aveva molto a che lamentarsi del luogo comune. Che brutto clima! E che grigiore! Per non parlare del cibo, una autentica zozzeria! Non come in Italia dove c'è sempre il sole e la mamma gli porta a letto alle 11 la tipica colazione composta da sfogliatella e granita. Era un tipo gagliardo e molto convinto del fatto suo al punto da prendere il sorrisino che immediatamente si stampò sui faccini dei presenti come una evidente resa incondizionata alla creatività italica.

*PIGS è quell'acronimo sprezzante inventato dalla finanza anglo-sassone per raggruppare Portogallo, Italia, Grecia e Spagna

8 commenti:

  1. di virtu' nel luogo comune sembra ce ne siamo, ma il paradiso non esiste e allora a ciascuno i propri compromessi, come dico sempre io. a proposito, ho una domanda un po' out of topic, oramai ho finito le tarantelle di trovare/sistemare casa etc, e' ora di imparare un po' di francese perche' francamente son stufo di chiedere sempre parlez vous angle:S, tu che scuola hai frequentato? puoi darmi qualche consiglio?

    grazie:)

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  2. ed allora attendiano aggiornamenti!!!

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  3. Decisamente l'EPFC
    http://www.epfc.eu/

    Ti consiglio di evitare scuole private(Alliance francaise, Cll, etc....) perchè costosissime. EPFC appartiene all'università di Brussels ed è sovvenzionata per cui un corso serale di 4 mesi, due volte a settimana, 3 ore, zona Porte de Namur, ti costa sui 90 €.
    I corsi ricominciano a settembre e seguono l'anno scolastico. Alla fine dei quattro mesi c'è l'esame per l'ottenimento dell'attestato che vale anche come ammissione al livello successivo.

    L'unico problema è che le classi sono abbastanza affollate ma mano mano che si procede si svuotano. Alla fine la cosa pesa meno di quanto ci si attenda. (ed è comunque un vantaggio conoscere più persone del tuo livello).

    I corsi sono divisi in 10 livelli a seconda della conoscenza. Se intendi iscriverti al livello 1, 2 o 3 allora ti devi presentare il primo giorno, massimo il secondo, di apertura delle iscrizioni a fine agosto(campus - metro Delta, ma solo per l'iscrizione, dove ti fanno un entry test) se no non trovi posto.

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  4. grazie delle info:) mi ero gia' informato su questi corsi tramite l'universita', mi dai l'ennesima conferma, il prezzo e' da non crederci, qualcuno mi ha detto che la qualita' non e' altissima perche' le classi sono troppo miste e si fa fatica a migliorare l'apprendimento, ma credo che tutto sta nella voglia e nella determinazione dello studente;) guarda, l'unica cosa che mi spaventa un po' sono le lezioni da 3 ore, un po' tante dopo il lavoro; a Dublino ho fatto un corso di inglese per 5 mesi, 4 ore a settimana, due ore ogni volta e onestamente dopo un po' iniziavano a pesare un pochino. Pero' qui il prezzo non ammette lamentele!

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  5. Sulla qualità dipende molto dall'insegnante. L'ultima che ho avuto ad esempio era bravissima, poi il livello della classe era buono e quindi abbiamo fatto un buon lavoro.

    Del livello precedente non posso dire la stessa cosa.

    Cmq se paghi 90€ per 120 ore se te la prendi comoda non ti pesa, se ne paghi 400€ per 35 allora non ti puoi perdere nemmeno un minuto.

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  6. grazie per i commenti nel mio blog, mi trovi d'accordo su tutta la linea.
    per quel che riguarda il tuo post, che dire, io sto a Los ANgeles da quasi sei anni e ci sono finita per caso, a volte ho anche pensato di esserci finita per sbaglio. E volevo restarci al massimo due anni. l'Italia mi manca molto, anche se adesso la trovo di una volgarita' estrema e forse (ri)scapperei dopo pochi mesi. A Brussels, invece, mai stata. Non posso dire nulla.

    valeriascrive

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  7. Ciao Valeria! Pensa, inizialmente credevo che la polemica non ti fosse gradita. Per questo l'ultimo commento era 'buonista':)

    Immagino che l'Italia sembri molto più lontana da Los Angeles di quanto non lo sia da qui. La tua scelta è decisamente più radicale di quella di noi 'europei'. Sul tornare o meno, quello dipende dal come la senti tu. Certo adesso è dura, sotto tutti i punti di vista. Il paese è messo veramente male.

    Su Brussels ti posso dire che non sarà bellissima dal punto di vista turistico peró è molto multiculturale. Molto meglio qui che a Milano per tornare alla polemica del tuo blog. Quei ragionamenti sono molto diffusi, se non maggioritari, sebbene fatti forse più sottovoce di quanto non abbia fatto lei.

    Ultima cosa. Il tuo blog è ironico, acuto, ben scritto e divertente. D'ora in avanti ti seguiró sempre.

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  8. lo scambio lo trovavo molto costruttivo. Sono un po' latitante perche' sto attraversando un periodaccio e a volte mi mancano le forze di rispondere, e' per questo che non avevo partecipato. Mi e' sembrato molto triste quello che diceva Rox. Mi ha fatto capire che in italia stiamo messi peggio di quello che pensavo.

    grazie per i complimenti.
    ultimamente di ironia ce n'e' poca, ma tornera' presto (spero).

    interessante quello che ci racconti.
    mi piace seguirti

    ciao
    valeria

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