giovedì 18 dicembre 2014

Cosa non si fa per un wurstel

Sottotitolo: gente che guadagna troppo.

Currywurst

Niente ritorno in patria per lui. Quest'anno resterà a Bruxelles. 

  -Però poi vado a Berlino per Capodanno.
  -Guarda la coincidenza, interviene l'altra, anch'io resto qua e parto poi per Berlino.

Quella Berlino nel cui centro non si perde neanche un bambino (ma forse era Bologna). Chiedo se c'è qualcosa in programma meritevole di una così cospicua transumanza.

  -Certo. I fuochi d'artificio di San Silvestro, mi viene argutamente spiegato.

Li fanno anche a Bruxelles. Per vederli, mi basta salire, in genere a piedi per smaltire il cenone, sulla terrazza dello stabile, dall'alto della collina che sovrasta il centro città.

Ci sono poi i mercatini natalizi.

  -Tipo quelli alla Bourse e a St. Catherine? 
  -Esatto, tipo quelli. 

Adesso li chiamano Plaisirs d'Hiver. Cosa buona e giusta se non si fosse trattato di un cedimento a fanatismi di segno opposto.

E, last-but-not-least, ci sono i chioschi che fanno il loro tipico wurstel. Alzo bandiera bianca. Questi, in tutta onestà, a Bruxelles non ci sono.
Si tratterebbe di una sorta di Hot Dog, dove mancano pane e dog. Giurano trattasi di una squisitezza.
Lui se la farà servire al Tofu. Perché ovviamente è vegetariano.

***
Delle persone, per il pranzo natalizio tra colleghi, hanno pensato bene di recarsi a Lisbona con volo A/R in giornata. All'arrivo, causa nebbia, il volo è stato dirottato su Oporto. Un bus navetta li poi ha ricondotti a Lisbona. Giusto in tempo per il volo di ritorno.

 

1 commento:

  1. Ammetto che le motivazioni fornite dai tuoi interlocutori non sono poi così allettanti. Ma, accidenti, mi hai fatto venir voglia di Currywurst all'una di notte!:)

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